Giornata storica. Quello che è successo oggi è l’incoronamento più importante di sempre di Federica.
Nessuno si aspettava un risultato del genere.
Con le parole di Giovanni Malagò, Presidente del CONI andiamo a riportare le dichiarzioni dei protagonisti di questa giornata da incorniciare per il Nuoto azzurro.
Abbiamo già anticipato le dichiarazioni a caldo di Federica Pellegrini appena uscita dalla vasca di Budapest, dopo la bellissima gara in cui si è confermata sul trono mondiale. Queste le sue parole dopo le premiazioni:
Non smetto di nuotare. Ci sta anche che arrivi a Tokyo che sto benissimo e faccio pure i 200. Mi allenerò per altre gare. Magari i 100. Son contenta che gli altri dicano che sia la più grande duecentista di sempre. Questo oro sposta tanto, rispetto magari a ori persi tanti anni fa. Me la sono meritata e la dedico a me stessa e al culo che mi sono fatta.
Passiamo all’altro capolavoro di giornata: gli 800 stile libero che hanno consacrato Gabriele Detti:
Il record europeo è una cosa in più. Abbiamo lavorato bene e sta andando tutto bene. Devo ancora metabolizzare tutto. Il polacco è andato molto forte e questo mi preoccupa un po’ per i 1500 stile. Comunque, un passo alla volta e vediamo anche la staffetta. La medaglia la metto in valigia insieme all’altra, ma ancora è lunga. Stasera mi auguro di dormire e fare un passo alla volta. La gara più bella? Non so, se la vede con il bronzo di Rio. La Pellegrini? L’ho vista, se passa così forte voglio provarci anch’io! È stata veramente brava e sono davvero felice di questa giornata.
Con il livornese sul podio il gemello diverso e compagno di allenamenti Gregorio Paltrinieri:
Gara strana, loro sono stati più bravi. Io ho cercato di fare la mia gara, ma l’800 è sempre un po’ troppo corto per me. Gabri sapevo che mi sarebbe andato via e poi ho fatto fatica nella nuotata. Voglio continuare a farli, gli 800, ma trovo ancora difficoltà. Il tempo di Gabriele è veramente di livello. Mi sono incartato nel mezzo per guardare lui e Sun Yang. Non era la mia nuotata, comunque 7’42″ è il tempo migliore che ho fatto quest’anno. Non sono preoccupato per domenica, sono tranquillo. Ho voglia di fare i 1500. È comunque un bronzo mondiale. Ho visto la Pellegrini, è stata molto brava.
Coach Morini così commenta le imprese dei suo “ragazzi”:
I tempi mi interessano relativamente. Una medaglia rimane per sempre. I record cadono, e valgono fino ad un certo punto, basti pensare al WR come è stato ottenuto. Sono molto contento. Anche per Greg, che ha fatto finalmente la prima gara importante. Sarà forse un po’ incazzato. Il mio sogno era primo e secondo e lo rimando a domenica. In quale ordine? Beh, facciamo prima Greg per il 1500. Consideriamo poi bene quello che è successo oggi: la Pellegrini ha dimostrato di essere una grandissima. È l’unica atleta professionista che abbiamo in Italia e non ci rendiamo ancora conto di quello che ha fatto. È stata incredibile. La gara l’avevamo impostata con andature veloci sulla prima parte per poi assestarsi su un’andatura più stabile e mantenerla fino alla fine. Questi tempi-gara ce l’hanno memorizzati in testa da una vita, entrambi hanno chiuso bene.
Nella finale dei 50 rana dominata da Adam Peaty, sesto il nostro Fabio Scozzoli che ritocca nuovamente il record italiano ottenuto nelle semi di ieri:
Pensavo di aver fatto meglio ieri. Il podio sì è lontano, ma in un cinquanta non si può mai dire. Il brasiliano è andato molto forte. Io sono contento. Ho migliorato tanto dal mio personale stagionale, il lavoro è stato svolto bene e con il giusto entusiasmo. Io me la sono goduta, non vengo qui a passare il tempo. La presenza di Martinenghi mi ha aiutato e potremo farlo ancora. La nuotata quest’anno è arrivata presto, sia in vasca da 50 che da 25. Questi 50 sono il risultato di un lavoro eccellente.
Federica è un esempio, una vittoria così non se l’aspettava nessuno, visto quello che succede quando scende in acqua la Ledecky.
Mi rimane qualche rammarico per i 100. I tempi per entrare in finale erano davvero tosti. Se fossi riuscito ad entrare in semifinale avrei potuto esprimere molto. Ho imparato ad aspettarmi poco dalle gare e ora mi guardo indietro e dico che ho fatto bene. L’anno austriaco è stato una mazzata per me.
Infine due battute con i protagonisti dei 200 farfalla, il vincitore Chad Le Clos:
La mia vittoria più grande. Forse più di Londra. Ho provato a non emozionarmi sul podio, ma come si fa a non emozionarsi. Sono tornato ad allenarmi duramente, sono venuto qui e ho vinto.
E l’idolo di casa László Cseh:
Sono stato felice di gareggiare a casa e avere tutti vicino. Tutti mi hanno caricato e cercato di convincermi che avrei potuto farcela. Io volevo vincere, ma arrivare dopo un amico è un onore. Mi sono allenato molto intensamente. Ho perso dieci chili circa.
La mia popolarità? La mia carriera molto lunga probabilmente, e vedersi fermare dalla gente in tante occasioni fa molto piacere. Tra me e Chad c’è competizione, ma resta dentro l’acqua della piscina, subito fuori c’è grande amicizia.
(Foto: Fabio Cetti | Corsia4)