Zuppa di gulash – capitolo 6: salutiamo i giovani ma… senza parole

Chiude a Győr l’EYOF 2017. Dei nostri 16 giovani rappresentanti ne parlerà certamente più tardi e in modo più diffuso Walter Bolognani. Non tocca a noi, non abbiamo il polso della situazione, non è il caso.

L’impressione che in ogni caso ricevo è l’entusiasmo. Spero sia contagioso e a più livelli.

Come spesso o come sempre succede all’Italia, per definirlo in gergo ciclistico, il colpi di reni arriva in ogni ultima giornata. Non capisco come mai, ma succede sempre così.

  1. Se la trasferta è già positiva, va addirittura meglio,
  2. se non era un granchè, il risultato che salva la spedizione salta fuori.

In Ungheria parliamo della ipotesi 1.

Guardando da fuori il comportamento corale è apparso buono. I risultati non sono mancati, le punte hanno fatto il loro, anche se la serie di appuntamenti di alto livello a cui sono stati chiamati chiaramente non permetteva di averli sempre al top. Quello che conta è l’esperienza e tutti i parametri a cui i vertici e/o tecnici federali tanto tengono.

L’ultima giornata, come d’altronde ci si attendeva, riparte dal podio. Thomas Ceccon aggancia il podio dei 100 stile libero per un bronzo in 50″85 nella finale dominata dal russo Minakov al record della manifestazione in 50″23 sullo svedese Hanson.

Con il piacevole intervallo dei 200 rana vinti dalla danese Blomsterberg in 2’28″15 si arriva allo show di Federico Burdisso nei 200 farfalla nuotati come sempre in modo molto garibaldino. Come sempre del resto. L’azzurro con 1’58″65 (31″52 l’ultimo 50) ha resistito al tentativo di rientro del russo Pavlov 1’58″89 finale e chiusura in 30″42. Bronzo per lo svizzero Ponti 2’00″03.

I 50 stile libero richiamano la reattività che conosciamo di Costanza Cocconcelli.

La vendetta è un piatto che va servito freddo e la bolognese è una “polpetta” che vuole rifarsi dello sgarbo subìto ieri con la staffetta centrando l’oro. Aggiusta a 25″82 il personale e piazza sincronizzate a 26″06 sul 2° gradino la svedese Muzito e la russa Nevmovenko che si aggiudica i 200 stile libero con 2’02″45.

Salutati i 200 dorso all’ungherese Zombori (2’02″17) e i 100 farfalla della bielorussa Shkurdai (59.34) la serie veloce dei 1500 stile libero porta contro ogni mio presagio in primo piano Michele Sassi.

Al vertice fin dall’inizio della serie comandata nel primo terzo di gara dal russo Aleksandrov, ha poi pian piano preso il largo. Prima sul ritmo del 31″4 poi portato dai 1000 sul 32″ si è formato un terzetto che alla fine ha dato l’oro all’azzurro in 15’41″06, l’argento al tedesco Sven Schwarz 15’41″94 e il bronzo al magiaro Szilard Galyassy 15’42″04. Posizione finale per Edoardo Filippo Valente 13°.

Contenti e meno con le 4×100 mista che vedono la maschile con Ciavarella 58″36, Coppola 1’04″75, Burdisso 53″86, Ceccon 49″76 al bronzo dietro a Russia (3’43″01) e Israele (3’46”60), mentre la femminile rimane esclusa dalla festa del podio.

Cocconcelli 1’02″68, Toma 1’12″10, Crispino 1’01″96, Morini 56″02 chiudono i campionati con la sfida al femminile in 4’12″76. Podio per Russia, Ungheria e Danimarca.

La trasferta nella terra del gulash del team Italia si chiude con un notevole medagliere che conta 5 ori 3 argenti e 5 bronzi. 13 medaglie superati solo dalla Squadra russa.

Agli EYOF 2017 erano presenti anche i ragazzi della repubblica di San Marino, ovvero Giacomo Casadei, Linda Canti e Raffaele Tamagnini, accompagnati dal capodelegazione Bruno Gennari a cui va il nostro applauso.

Che dire. Bravissimi. E io come loro entro in pausa, festeggio e la prossima settimana vediamo come ripartire.

A voi la linea.

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Saluto i giovani e rendo noto che invece qui siamo a -2.

Per i miei gusti tutti i Campionati sono lunghissimi. Troppo lunghi. Praticamente sono infastidito. Entusiasmo iniziale che poi cala. Non per questo posso dire che ci si annoi. Di ripetitivo non c’è nulla, neanche Ledecky e Hosszú. Questo è clamoroso.

E abbiamo anche modo di cambiare i nostre convinzioni e di imparare le lingue.

“harakiri” per esempio, non è come credevamo una parola giapponese.
È svedese – Citofonare Sarah

Simone Manuel sembra il fabbro che batte con invariato ritmo l’incudine. O era quello che si metteva sulla riva ad aspettare il cadavere del nemico…
L’operaio del 52 e rotti colpisce ancora – voto 8.5

Evgeni Rylov fotocopia Le Clos. Pare abbia il poster appeso in camera.
Sabbioni dove sei? – voto 9

Yuliya Efimova sarà al prossimo Sanremo. Ripropone “Nessuno mi può giudicare”
Gnocca intonata – voto 9

Piero Codia sonnambolico al mattino sogna di essere Dressel. Poi si sveglia.
Voto batterie – 10
Voto semifinali – 7
“Non so cosa dire, sono senza parole” Adesso ho capito. Mi dispiace.

Caeleb Remel Dressel mi ricorda qualcuno. Forse meglio.
Morto un papa se ne fa un altro? Trovato – voto 10

Ho trovato anche io un comportamento ciclistico.
Chupa Chupkov vince la volata tirato dal duo Japan.
Ma non sopporto i succhiaruote – voto 8

Vladimir Morozov è riapparso. Giusto in tempo prima di ri-sparire?
voto? vediamo domani. Vorrei ridere.

4×200 stile Italia. La buona volontà non basta, servono braccia! (e non per l’agricoltura)
Peggio non è mai morto. Meglio rischiare coi giovani – voto 6+

Domani torna vacante una sedia. Chi arriva?

Lo scoprirete. Stesso canale, stesso divano

DRAX

(Foto copertina: W. Bolognani | Facebook)

(Foto EYOF:  ilFogliani/Bonazzi)