Il nostro giro del mondo delle opinioni sul nuoto italiano si ferma oggi negli States, dove una delle voci più divertenti e seguite è quella di Nate Tschohl, a.k.a. Swim Nerd.

Il suo podcast di opinione insieme a Brett Hawke è tra i più seguiti al mondo e la sua newsletter, nella quale racchiude disamine, interviste e consigli per gli atleti, tra le più apprezzate del settore.

Vediamo cosa ne pensa dell’Italia tra le corsie.

⇒ A tuo parere, cosa rende gli USA la nazione leader del nuoto mondiale?

Numeri. Abbiamo il maggior numero di praticanti, il maggior numero di atleti, il maggior numero di piscine ed impianti: ci conviene essere i migliori, è quasi un obbligo per noi. Se gli States non sono in testa alle classifiche, è un problema, ed ora come ora sembra proprio che sia l’Australia la nazione migliore al mondo.

⇒ Che percezione hai del nuoto italiano?

Dall’esterno si nota che in Italia è stato fatto nel tempo un grade lavoro, e questo negli ultimi tempi ha dato degli ottimi risultati. Nel nostro podcast, abbiamo avuto ospiti sia Matteo Giunta che Gregorio Paltrinieri, ed entrambi ci hanno raccontato che il movimento italiano si è evoluto in modo incredibile, è una delle nazioni più hot del momento.

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⇒ Quali sono gli atleti italiani che ti piacciono di più?

Mi sembrano tutti molto cool, Matteo e Greg come ospiti sono stati eccezionali. Ma in generale tutti gli atleti italiani sono personaggi piacevoli. Non penso, però, che molti negli USA sappiano nominare degli atleti italiani, è una cosa che riesce probabilmente solo a noi Swim nerds. Credo che se chiedessimo agli americani un nome, verrebbe fuori quello di Federica Pellegrini, nonostante ora non nuoti più!

⇒ Di quelli in attività, chi ti ha impressionato ultimamente?

Thomas Ceccon, assolutamente. Non vedo un modo per lui di perdere i 100 dorso nei prossimi anni, è davvero di gran il più forte al mondo.

⇒ Ci fai una previsione per Parigi? Quanti podi per l’Italia?

Penso Ceccon e Paltrinieri andranno a medaglia, le staffette maschili anche. Sfortunatamente, il settore femminile non è all’altezza del maschile adesso.

Direi sei medaglie, anzi facciamo cinque. 1 oro, 2 argenti, 2 bronzi.

Foto: Swim Nerd