– 114 A TOKYO
Prima di prenderci una sbronza di gare e risultati, che di questi tempi ne abbiamo ASSOLUTAMENTE bisogno, siamo stati travolti dalle prestazioni di Kristóf Milák.
Lasciando stare per un attimo i 200 farfalla (1.51.40 a MARZO, seriously?), nei quali è già il migliore al mondo, qui sembra che si stiano facendo le prove generali per un atleta che domini il nuoto in un modo ben più “largo”. Quella di Milák rischia di diventare una figura trainante per l’Ungheria tutta, raccogliendo idealmente il testimone da Katinka Hosszú e László Cseh nella grande tradizione del nuoto magiaro.
Pensiamo per esempio all’accoppiata che già forma con Németh ed al possibile sviluppo dei quartetti di staffetta. I due si sono tirati sia nei 100 stile (48.00 vs 48.17) ma anche nei 200, dove hanno condotto una gara da pazzi soprattutto nei passaggi (50.31 e 50.50 ai 100) e dove basterà una registrata per farlo diventare un atleta da podio mondiale. Dietro loro, nei 200, ci sono già Zombori e Hollo, quanto basta per avere hype per la 4×200 ungherese.Ci sarebbe poi quel 50.47 nei 100 farfalla nuotato dopo i 200 stile (secondo il giovane Kos in 51.61, terzo Szabo in 51.71), che sommato con le altre gare ci da un quadro generale da fenomeno. Alla data attuale, Milák è un possibile finalista in quattro gare olimpiche, con potenzialità da medaglie in almeno tre di queste. Se dovete scommettere su una bandiera che sventolerà sopra i podi di Tokyo, mettete il vostro dollaro su quella Ungherese.
100 RANA DONNE
Arianna Castiglioni è guarita e sta bene, partiamo da qui.
Se poi dovesse nuotare a Riccione e giocarsela, sarebbe fantastico. Pensando alla finale di Tokyo mi vien da dire, in ordine sparso: King, Schoenmaker, Lazor, Pilato, Efimova, Aoki e poi?
Castiglioni o Carraro, purtroppo solo una tra le due.
NCAA
Una novità ed una certezza arrivano dai campionati universitari americani. Virginia vince per la prima volta nella storia tra le donne, battendo nettamente NC State, mentre Texas strappa la vittoria di misura a California, portando a casa il titolo numero 15 (record) tra gli uomini.
Il mondo delle gare in yards ha un fascino tutto suo, forse difficile da capire per noi, dovuto probabilmente alla mancanza di un vero paragone.
La ISL si ispira anche alla NCAA, ne è forse la versione globalizzata e spettacolarizzata, ma le finali NCAA hanno davvero poco da invidiare sul livello del coinvolgimento e dei personaggi.
Per esempio, c’è Eddie Reese, coach storico di Texas, che ha annunciato il ritiro dopo 43 (!) anni sul bordo vasca dell’università più vincente degli Stati Uniti. Standing Ovation.
Per oggi è tutto, ci si rilegge dopo gli Assoluti!
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4