È mercoledì, e come ogni mercoledì che si rispetti Fatti di nuoto weekly vi viene trovare per tenervi aggiornati su nuoto e dintorni.

Mentre riprendono gradualmente le gare, non sembrano placarsi le notizie extra vasca, alcune delle quali spostano il discorso sul dilemma etico. Pronti?

Russi e Bielorussi

Come riportato in una nota ufficiale di qualche giorno fa, il CIO si è riunito per ridiscutere e rivedere la posizione degli atleti russi e bielorussi, la cui situazione attuale è quella di esclusi da tutti gli eventi sportivi internazionali. Sembra che il Comitato Olimpico stia facendo dei passi verso la riammissione di tutti gli atleti che non si sono esposti attivamente a favore della guerra , soprattutto in vista dei Giochi di Parigi. Nonostante la contrarietà di Zelensky, e di diversi altri esponenti politici occidentali, si va verso la possibilità di fa gareggiare questi atleti – senza bandiera ne inno – in eventi che qualifichino alle Olimpiadi, come ad esempio i Giochi Asiatici, con la Cina che avrebbe un ruolo determinante quantomeno come mediatore internazionale.

Ci si interroga quindi su cosa sarebbe eticamente corretto: continuare con la linea dura oppure dare una possibilità a chi ha dimostrato di meritarla? Sarebbe un’apertura da un lato criticabile (soprattutto in ambiente ucraino, ma anche in Asia non mancano i pareri contrari) ma che dall’altro rafforzerebbe il ruolo dello sport come collante tra popoli e culture, e portatore di messaggi di uguaglianza e pace. In un momento in cui, con l’avvicinarsi della primavera, si va verso un intensificarsi degli scontri, non sarebbe scontato.

I pareri di Fede

Come membro della commissione atleti del CIO, Il parere di Federica Pellegrini su questo argomento non è affatto scontato. La Divina ha detto ad ADN Kronos che “qualsiasi decisione presa rischia di scontentare qualcuno, ma lasciare fuori anche chi non si è mai esposto a favore della guerra rischia di diventare un controsenso poco giustificabile”.

Pellegrini ha anche detto la sua sul caso di Arianna Fontana, la pattinatrice italiana che sembrerebbe voler cambiare nazionalità per gli scontri ormai aperti con la Federazione Azzurra : “Il mio consiglio è di non prendere le cose di petto ma di ragionare con calma. La bandiera non si molla, ma un’atleta come lei deve avere un trattamento di riguardo da parte di tutti.”

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Di Ceccon ce n’è uno …

Lo sanno anche oltreoceano, dove di fenomeni se ne intendono, e dove non sono passate inosservate le prestazioni del nostro campione del mondo nell’ultima tornata di gare.

All’Euro Meet in Lussemburgo, Ceccon ha nuotato un 200 stile di tutto rispetto, 1.46.52, che lo proietta prepotentemente tra i migliori di specialità almeno a livello europeo.

La sua crescita a tutto tondo fa parlare molto, ed il fatto di essere competitivo in almeno tre stili e sei distanze (per non parlare dell’apporto fondamentale nelle staffette) lo rende un unicum mondiale. Che noi ci teniamo stretto.

Codice etico

Sull’onda dell’innovazione e del cambiamento, World Aquatics (ex FINA) ha aggiornato la parte online del suo progetto etico, AQIU – Aquatics Integrity Unit – che si propone di incoraggiare e promuovere l’integrità morale degli sport acquatici, anche e non solo attraverso la lotta al doping. All’interno del sito si può consultare la lista aggiornata di tutti i sospesi. 

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4