La nuova stagione si apre in America con i XIX Giochi Panamericani, in scena per la prima volta in Cile dalla capitale Santiago.

Edizione che ha visto protagonisti come al solito gli Stati Uniti, vincitori del medagliere senza troppi affanni anche se privi della maggior parte dei big. In evidenza anche Canada e Brasile, che completano lo slot di nazionali capaci di salire sul gradino più alto del podio almeno una volta.

Egemonia USA

States che dimostrano la loro eterna supremazia anche quando schierano le seconde linee, se così si possono chiamare. Fioccano gli ori, ben 19, a partire dai 50 stile uomini vinti da David Curtiss e i 200, dove si impone Coby Carrozza. Nella rana doppietta di Jacob Foster, mentre a farfalla i 100 vanno a Lukas Miller e i 200 Mason Laur.

Nei misti ecco il veterano della squadra USA, Jay Litherland che vince i 400 in 4’15’’44, mentre l’unico Pan American record lo timbra nei 200 dorso Jack Aikins che nuota 1’56’’58 limando il vecchio crono di 1’57’’11 di Sean Lehane dal 2015.

200 dorso che sorride agli Stati Uniti anche al femminile: Kennedy Noble nuota 2’08’’03 abbassando il vecchio primato dei Giochi di 2’08’’22 nuotato da Hilary Caldwell nel 2015.

Gentil sesso che vede un certo equilibrio di successi tra le ragazze statunitensi e quelle canadesi che come vedremo in seguito, hanno schierato il top di gamma presente in repertorio. Per le girls USA occhio a Paige Madden, protagonista con le vittorie nei 400 e 800 stile con 4’06’’45 (nuovo record dei Giochi, precedente 4’08’’42 di Emily Overholt) e 8’27’’99. Il mezzo fondo sorride sempre alle americane, visto che anche i 1500 finisco in USA grazie al successo con record dei Giochi di Rachel Stage in 16’13’’59.

Ci sono le ragazze canadesi

Se il team USA non porta il meglio del suo potenziale in vasca, il Canada presenta tre stelle su tutte che fanno la differenza nelle rispettive prove: Maggie MacNeil vince tre ori, partendo dai 50 stile conquistati ex aequo con la statunitense Gabi Albiero in 24’’84, 100 stile e 100 farfalla rispettivamente con due nuovi primati dei Giochi in 53’’64 e 56’’94 (precedentemente 53’’83 di Chantal van Landeghem e 57’’24 di Kelsi Worrell).

Insieme a lei a difendere i colori della foglia d’acero anche Mary-Sophie Harvey, che vince i 200 stile in 1’58’’08 e Sidney Pickrem che si impone nei 200 rana in 2’23’’39 davanti a Kelsey Wog e soprattutto nei 200 misti, vinti con il nuovo GR di 2’09’’04 migliorando il 2’10’’51 di Caitlin Leverenz del 2015.

Al maschile degna di nota la presenza del primatista nazionale dei 200 misti Finlay Knox che vince in 1’57’’84.

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L’altro oro individuale lo vince nella gara regina Guihlerme Caribè, che mette la mano davanti a tutti con un buon 48’’06.

Staffette

Chiudono il cerchio le staffette: l’egemonia statunitense vista a livello generale non è così marcata quando si gioca di squadra. Tra gli uomini infatti la parte dei leoni la fanno i brasiliani che vincono sia la 4×100 stile che la 4×200, qui con nuovo GR di 7’07’’53 grazie a Sartori, Correia, Scheffer (a 1’45’’90) e Costa che cancellano di ben tre secondi il loro vecchio primato datato 2019. Agli States resta la mista, vinta in 3’33’’29.

Stesso discorso tra le donne, dove però è unicamente la 4×200 a sorridere agli USA: 4×100 stile e 4×100 mista se le aggiudica infatti il Canada.

Gli ultimi record cadono dalle mistaffette: agli States la 4×100 mista che nuota in 3’44’’71 polverizzando il vecchio primato sempre USA di 3’48’’27 del 2019, e lo fa grazie al buon equilibrio creato tra Kennedy Noble, Jacob Foster, Kelly Pash e Jonny Kulow. La veloce va invece al Brasile, che ritocca il primato dei Giochi degli Stati Uniti nuotato nel 2019 di 3’24’’84 grazie a Guilherme Caribè, Marcelo Chiereghini, Ana Vieira e Stephanie Balduccini che chiudono in 3’23’’78.

Foto: Santiago 2023 Oficial