Si può dire di tutto dei Campionati Mondiali di Melbourne ma non che siano stati noiosi.

L’edizione numero sedici della rassegna iridata in vasca corta è stata emozionante sia in generale che per i colori azzurri, ed i numeri confermano questa sensazione.

I record del mondo

In totale, a Melbourne sono stati stabiliti 14 record del mondo, 6 record del mondo junior e 23 record dei campionati.

La storia dei record in vasca corta è relativamente giovane, ma vedere i primati crollare a nastro fa sempre una certa impressione, sopratutto in ambito staffette. Sono infatti 11 i primati a squadre migliorati, dovuti sia all’allargamento del programma gare recente, con l’introduzione delle staffette mixed, ma anche al sempre maggiore impegno delle Nazionali a superarsi nelle prove a squadre.

L’Italia in questo recita un ruolo da protagonista e torna a casa dall’Australia con ben due record del mondo, nella 4×50 mista – Mora, Martinenghi, Rivolta, Deplano – e nella 4×100 stile – Miressi, Deplano, Conte Bonin, Ceccon. A queste si aggiungono anche due staffette che, pur non vincendo, sono scese sotto il precedente record del mondo e sono diventate record europeo, la 4×100 mista uomini – Mora, Martinenghi, Rivolta, Miressi – giunta terza nell’incredibile finale con record parimerito di USA e Australia, e la 4×50 mista mista – Mora, Martinenghi, Di Pietro, Cocconcelli -, argento dietro agli USA.

Tre i record individuali migliorati a Melbourne, tutti in ambito femminile. Nei 50 rana è Ruta Meilutyte che, in semifinale, scende sotto il limite di Alia Atkinson portandosi al top del mondo in 28.37: ora la lituana, che sta vivendo la sua seconda vita agonistica, detiene entrambi i record della rana veloce in vasca corta.

Maggie MacNeil si spinge oltre il miglior tempo al mondo sia nei 50 dorso che nei 100 farfalla, entrambe le volte nella finale che valeva la medaglia. Nei 100, in particolare, il precedente primato di Kelsi Dahlia viene distrutto e migliorato di 54 centesimi (54.59-54.05), mentre nei 50 migliora di 2 centesimi un limite che già le apparteneva.

Per l’Italia, best World Short Championships ever

Una frase che, ultimamente, sentiamo ripetere molto spesso: è stato il Miglior Mondiale di sempre per l’Italia, da diversi punti di vista.

Gli azzurri sono terzi nel medagliere per nazioni, stesso risultato di Abu Dhabi 2021, e pareggiano anche il record numerico di medaglie conquistate, 16. Per come si contano i medaglieri, quello di Melbourne è leggermente migliore del suo predecessore, potendo vantare lo stesso numero di ori (5) ma un argento in più (6) e quindi un bronzo in meno (5). Con soli 19 atleti convocati (erano 34 ad AbuDhabi), le finali sono comunque molte (28) e ben 19 i primati personali stabiliti.

Oltre ai già citati due record del mondo e i due record europei, sono otto in totale i record italiani, di cui tre individuali: Alessandro Miressi nei 100 stile (che eguaglia sé stesso in 45.57) e Lorenzo Mora sia nei 100 (49.09) che nei 200 (1.48.45) dorso.

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Capitolo premi in denaro

Più di 560 atleti provenienti da 160 paesi di sei continenti hanno gareggiato in 48 eventi, tra cui il debutto dei 1500 stile libero femminili e degli 800 stile libero maschili, per un montepremi complessivo di 2,54 milioni di dollari.

Non saranno premi che possono competere con quelli delle più grandi manifestazioni di sport professionistico, ma il segnale che lancia la FINA (o meglio, World Acquatics) dando un assegno da 25mila dollari ad ogni nuovo record del mondo è comunque in linea con le richieste dei nuotatori, che da tempo fanno voce grossa per rendere il nuoto uno sport più professionistico che in passato.

C’è chi lo ha criticato perché è un premio troppo basso e chi invece ha commentato negativamente la scelta, sostenendo che ridurre il tutto ad un mero premio in denaro non sia eticamente giusto. Hanno ragione entrambi: il denaro non dovrebbe essere al centro dello sport (ma sfortunatamente lo è) e 25mila dollari non cambiano la vita (ma qualcosa fanno anche per dei nuotatori professionisti).

​Altre Curiosità

  • Thomas Ceccon è il primo atleta italiano vincere un oro nei misti, sfatando un tabù che ora riguarda solo il dorso.
  • Gregorio Paltrinieri è il primo atleta a vincere i 1500 per due volte ai Mondiali ed è l’unico italiano con più di un titolo individuale in questa competizione.
  • Nella storia dei Mondiali in vasca corta, i titoli dell’Italia in staffetta sono sei, tutti maschili, e tutti a coppie: due nel 2006, due nel 2021 e due nel 2022.
  • Con sette medaglie conquistate, Alessandro Miressi è l’azzurro che è salito più volte sul podio Mondiale in staffetta (3 ori, 2 argenti e 2 bronzi).

Foto: World Aquatics