Giorno uno subito ricco di protagonisti, con tanti giovani ma anche parecchie stelle già discretamente affermate. Una di queste è senza dubbio l’ucraino Mykhailo Romanchuk, che dopo l’argento mondiale e il testa a testa con Paltrinieri va a prendersi gloria in solitaria con la cavalcata vincente dei 400 stile, vinti in 3’45’’96, nuovo record delle Universiadi.
Per i colori azzurri restano fuori dalla finale sia Filippo Megli undicesimo che Fabio Lombini tredicesimo, ma una stretta al cuore mi arriva quando leggo il nome di Andrea Mitchell D’Arrigo chiudere in ultima posizione la finale (nuotando quasi dieci secondi in più della qualifica dove aveva chiuso quarto in 3’49’’84!), non tanto per la prestazione ma per la bandierina USA a fianco del suo nome!
Faccio un salto in avanti per andare a vedere invece quanto di bello c’è stato per l’Italia. I sogni di medaglia di questa prima giornata erano affidati ai velocisti della 4×100 stile maschile e i ragazzoni della next generation non hanno steccato. Solo gli Stati Uniti sono più forti di Lorenzo Zazzeri, Ivano Vendrame, Alex Di Giorgio e Alessandro Miressi che strappano l’argento in 3’15’’24.
Tornando indietro troviamo la buona finale conquistata da Elena Di Liddo nei 50 farfalla. La pugliese, vista in ottima forma all’Energy for Swim, trova un piazzamento tra le migliori otto con 26’’74, mentre l’altra azzurra in semi, Aglaia Pezzato, rinuncia a scendere in acqua in vista della finale della 4×100 stile.
Altra semi è quella dei 100 dorso uomini, priva di azzurri in acqua, tutti eliminati in mattinata con Matteo Milli 17° e Matteo Restivo 22° entrambi appena sotto al 56’’. Il primo tempo d’accesso lo ottiene l’americano Justin Ress con 53’’34 mentre tra i big spicca la qualifica di Kosuke Hagino, quinto al momento con 54’’57.
Tocca alla finale dei 400 misti donne, dove Carlotta Toni lotta ma chiude in ottava posizione con 4’47’’35 dopo il buon 4’43’’91 della mattina. Stravince la giapponese Yui Ohashi con il nuovo record Universitario di 4’34’’40.
Si torna alle semifinali con i ragazzi dei 100 rana. Un campione olimpico al via, è il kazako Dmitriy Balandin che si prende il primo posto parziale in 1’00’’27 di due decimi più veloce dell’australiano Wilson. Poca Italia, con Andrea Toniato ultimo e fuori in 1’01’’92, mentre Federico Poggio è rimasto il primo degli esclusi dopo le batterie con 1’01’’83.
Nazionale Under 23, i convocati per gli Europei di nuoto a Samorin
Sono sedici gli atleti – 4 femmine e 12 maschi – convocati per i prossimi Campionati Europei Under 23 che si terranno a Šamorín (Slovacchia) dal 26 al 28 giugno 2025.
Atleti
Giada Alzetta (Leosport), Martina Biasioli (CN Torino), Anna Bizzotto (Team Veneto), Elena Capretta (CC Aniene)
Lorenzo Altini (CN Torino), Filippo Bertoni (CC Aniene), Gabriele Brambillaschi (In Sport Rane Rosse), Andrea Camozzi (Carabinieri/CC Aniene), Luca Ceccarelli (CC Aniene), Francesco Lazzari (Sport Club 12), Bryan Lombardi (NS Emilia), Jacopo Nuca (Aqua Alpha), Matteo Palmisani (In Sport Rane Rosse), Emanuele Potenza (Livorno Aquatics), Samuele Martelli e Alessandro Tredici (H. Sport)
Staff
Tecnici Marco Pedoja, Marco Marsili e Carlo Chelli
Medico Andrea Felici
Fisioterapista Giuseppe Mondì
Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Fatti di nuoto Weekly: 5 Nomi (+1) dai Campionati Cinesi
Ci sono stati i Campionati Cinesi, quindi oggi Fatti di nuoto Weekly parla di quello.
Li Binjie
Il primo spot se lo prende Li Bingjie, la mezzofondista dal palmarés già ampissimo – nonostante abbia solo 23 anni – alla quale manca però l’oro individuale mondiale. Chiusa dallo strapotere di Katie Ledecky e di Ariarne Titmus, e battuta da Simona Quadarella quando queste non c’erano, la cinese sembra aver iniziato la stagione col piglio giusto, e a questi Nazionali è andata davvero forte.
Per lei, tre personal best: 3.59.99. nei 400 stile, record asiatico e sesto crono all-time, 1.55.52 nei 200 e 15.43.93 nei 1500. Era molto in forma, e il 4.38.66 nei 400 misti ottenuto l’ultimo giorno – in una gara certamente non sua e con una chiusura a stile in 59.06 – ne è la riprova: a Singapore non vincerà, ma la vedremo lottare per i posti che contano.
Qin Haiyang
Reduce dalla delusione Olimpica, dove ha raccolto medaglie solo in staffetta, il ranista ha disputato un Campionato di buon livello, che lo riporta al centro del discorso sulla rana mondiale.
Da qui a dire che tornerà la macchina distruttiva del 2023 ce ne passa, ma le sue tre prove sono state comunque eccellenti: 26.71 nei 50 rana (con 26.54 nuotato in semi), 58.61 nei 100 (primo crono dell’anno) e 2.07.57 nei 200 (tempo con il quale si inserisce in graduatoria tra i giapponesi). Ha già dimostrato di saper vincere a livello Mondiale, vedremo se saprà ripetersi.
Pan Zhanle
Non il personaggio che vorremmo, a capo della velocità Mondiale, ma quello che – forse – ci meritiamo, Pan Zhanle ha dominato nel suo settore in casa, nuotando 47.77 nei 100 e 1.45.45 nei 200.
La vera chicca del suo Campionato è stata nei 400, gara nella quale si è spinto al personale nuotando 3.45.34 (27.11 nell’ultimo 50) e battendo sia lo specialista Dei Liwei (3.45.57) che Sun Yang, terzo in 3.47.53. Farà 21 anni il 4 di agosto e il futuro, che ci piaccia o meno, potrebbe essere suo.
Xu Jiayu
Escludendo Thomas Ceccon e Ryosuke Irie, che per quanto mi riguarda sono hors categorie, Xu Jiayu è il dorsista più bello da vedere degli ultimi dieci anni del nuoto.
Proprio quando il suo prime sembrava ormai andato, a Parigi 2024 si è ripreso con l’argento nei 100 dorso e le due medaglie in staffetta, portando a casa la miglior Olimpiade della carriera. Vale la pena aggiungere “finora” perchè, a 31 anni, sembra voler dire ancora la sua, e la testimonianza sono i tempi nuotati ai Nazionali: 1.57.56 nei 200 dorso, 52.49 nei 100 e 24.38 (ottenuto in semi) nei 50, record cinese.
Wu Qingfeng
Il Campionato non eccelso di Zhang Yufei – che dice di aver ripreso con molta calma gli allenamenti post-olimpici – ha lasciato spazio alla ventiduenne Wu Qingfeng, già presenza fissa nelle staffette veloci degli ultimi due anni, che ai Nazionali ha nuotato 53.27 nei 100 stile, 25.77 nei 50 farfalla e 24.18 nei 50 stile, quest’ultimo primo tempo dell’anno. Potrebbe essere una nuova protagonista?
Yu Zidi
La bonus track di questa lista è proprio l’atleta di cui si parla di più in questi giorni. Di lei e della precocità abbiamo già detto, ma al 2.10.63 nei 200 misti vanno aggiunti 54.78 in prima frazione nella 4x100 stile, 2.06.83 nei 200 farfalla e 4.35.53 nei 400 misti.
Ai Mondiali, la dodicenne nuova sensazione del nuoto porterà 200-400 misti e 200 farfalla, ed avrà tutti, ma proprio tutti, gli occhi puntati su di lei. Continuo a non pensare che sia proprio un bene.
See you later!
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Mare Nostrum 2025 | Chiusura a Canet, il recap del tour di nuoto europeo
Si è conclusa la ricca settimana di nuoto in giro per l’Europa, con l’ultima tappa del Mare Nostrum andata in scena a Canet nel fine settimana. Sei giorni totali di grandi sfide, con tanti big europei e anche qualche stella extra continente.
Qual è stata la tappa migliore? E chi il più vincente?
Treble, tripletta o meglio, le vinco tutte!
Da Monaco a Canet passando per Barcellona. Si viaggia tanto al Mare Nostrum, ma si viaggia anche bene. Sole e mare a parte è il cloro a farla da padrona e per qualcuno è un fedele compagno di viaggio. Tre prove e tre vittorie, chi ci è riuscito?
Non molti a dir la verità: firma il colpaccio una grande protagonista di questa edizione 2025 ovvero la tedesca Anna Elendt, che ci riesce nei 100 rana. A Monaco in condivisione con Alina Zmushka, con una progressione che le permette di nuotare il miglior tempo a Canet.
Tre vittorie anche per Alberto Razzetti, dominatore dei 200 farfalla e Lewis Clareburt, imbattibile nei 400 misti. Protagonisti assoluti anche Anastasia Gorbenko, che fa tris nei 200 dorso e Ilya Shymanovich che lo centra nei 50 rana!
Doppiette
Più facile vincerne due su tre. Complice anche qualche assenza nell’ultima tappa di qualche big, l’elenco si fa parecchio lungo:
• Ahmed Jaouadi nei 400 stile
• Kirill Prigoda nei 200 rana
• Barbora Seemanova nei 200 stile
• Sophie Hansson nei 100 farfalla
• Jan Cejka nei 200 dorso (sia a Barcellona che a Canet con 1’58’’15!)
• Alina Zmushka nei 200 rana
• Siobhan Haughey nei 100 stile
• Arina Surkova e Oleg Kostin nei 50 farfalla
• Anna Elendt nei 50 rana
• Milou van Wijk nei 50 stile
Occhio ai record!
Non solo vittorie, ma anche qualche squillo degno di nota. Son diversi infatti i primati abbattuti in questa edizione, sia di singola prova che assoluti.
Imperioso Daniel Wiffen, che gareggia poco ma bene. Prima negli 800, poi nei 1500 timbra due record assoluti e di tappa. Con 7’45’’17 di Barcellona cancella il 7’48’’19 di Christiansen del 2019 e quello interno di Cochrane di 7’52’’51 nuotato nei 2015. Il bis arriva nei 1500 vinti a Canet con il crono di 14’54’’81, che cancella l’assoluto di 15’00’’58 di Hackett del 2007 e quello 15’00’’71 interno di Wellbrock del 2017.
In apertura di Mare Nostrum protagonista anche il rientrante a livello assoluto Kliment Kolesnikov, che sotto la bandiera neutrale vince i 50 dorso in 24’’44 limando il vecchio primato di 24’’45 nuotato da Andrew proprio a Monaco nel 2019.
Infine a Canet arrivano tre nuovi primati della manifestazione: Maxime Grousset vince i 100 farfalla in 51’’40 battendo il 51’’42 di Mizunuma del 2022, Ahmed Jouadi lima quello dei 400 stile con 3’46’’60, trentatré centesimi meglio di quando nuotato da Krasnykh nel 2017 e infine Ilya Shymanovic vince i 50 rana con 26’’59 migliorando il 26’’71 di Peaty del 2019.
Campioni e vincitori
Chi l’ha spuntata nella classifica finale e si è portato a casa lo scettro di re o regina del Mare Nostrum? (oltre a un cospicuo assegno).
A succedere nell’albo d’oro a Siobhan Haughey e Ippei Watanabe sono Anastasia Gorbenko (prima israeliana di sempre) e Kirill Prigoda (primo “russo” al maschile) che vincono grazie anche alla numerosa mole di successi nelle gare individuali.
La Gorbenko è protagonista come abbiamo visto già nei 200 misti con un tris di vittorie alle quali aggiunge due successi nei 50 dorso e uno nei 100. Per Prigoda tris sfiorato nei 200 rana dove si ferma a due successi per “colpa” del sedicenne Shin Ohashi che vince in 2’08’’89 firmando il personale e diventando il più veloce all-time alla sua età.
Prigoda si consola comunque vincendo ancora i 100 rana nella tappa finale di Canet con il miglior crono di 59’’67.
Fratelli d’Italia
Bene gli azzurri, protagonisti numerosi delle tre tappe. Il migliore è senza dubbio Alberto Razzetti, che gareggia e vince tanto. Come visto lo fa in fila nei 200 farfalla, con lo squillo finale di Canet dove nuota un ottimo 1’56’’05. A Monaco vince anche i 200 misti in 2’00’’49 mentre è secondo sia a Barcellona che Canet dove però scende sotto ai 2 minuti. Si piazza anche nei 400 misti catalani alle spalle di Clareburt.
Gli altri ori arrivano rispettivamente da Nicolò Martinenghi, che vince i 100 rana a Barcellona in 1’00’’01 ed è secondo a Monaco restando sotto al minuto, Benedetta Pilato, prima dopo i quattro turni di eliminatorie dei 50 rana in 29’’90, Simona Quadarella, splendida nei 400 stile di Barcellona vinti in 4’07’’00, miglior crono assoluto della serie ed infine Sara Franceschi, prima nei 400 misti di Canet in 4’40’’28, anche lei la migliore tra le tre tappe.
Podi importanti poi per Sara Curtis nei 100 stile di Monaco (54’’69), Ludovico Viberti, argento nel principato nei 50 rana in 26’’80, cosi come Christian Bacico che si prende un argento e un bronzo nei 100 e 200 dorso e Leonardo Deplano, secondo nei 50 stile.
A Barcellona da segnalare il quarto posto di Carlos D’Ambrosio nei 200 stile in 1’48’’58, il doppio podio nei 50 rana con Viberti e Martinenghi, il secondo di Benedetta Pilato nei 50 rana, oltre a quello di Manuel Frigo nei 100 stile in 49’’29 e il terzo di Sara Curtis nei 50 stile in 24’’99.
Infine a Canet ancora Frigo argento nei 100 stile in 48’’89, secondo per un solo centesimo a Maxime Grousset e Sara Franceschi, argento nei 200 misti in 2’11’’53.
Il nuoto e le Società: Rari Nantes Florentia intervista a Fabrizio Verniani
Ci sono alcune grandi Società italiane che, oltre a sviluppare con costanza l’attività di vertice, fanno della promozione sportiva un fatto costitutivo e necessario. Una di queste è la Rari Nantes Florentia, storica Società di Firenze, presieduta da Andrea Pieri, che da 120 anni promuove nel territorio gli sport acquatici con costanza e successo.
Ne abbiamo parlato con Fabrizio Verniani che, dopo una lunga e prestigiosa carriera da allenatore, dal 2019 è il responsabile tecnico e sportivo del settore nuoto di tutta la Società.
Com’è iniziata la sua esperienza alla Rari Nantes Florentia?
Sono entrato in società nel 2019 e da allora mi sono occupato dell’organizzazione completa di tutto il settore tecnico del nuoto. Nonostante calcio e pallavolo la facciano da padrone, a Firenze il nuoto si è ritagliato negli anni sempre più spazio, diventando uno degli sport più praticati, soprattutto per quanto riguarda l’apprendimento.
Come Rari Nantes Florentia, nella prima fase (dai primi approcci fino agli Esordienti C) proponiamo una preparazione comune, finalizzata appunto all’insegnamento delle basi del nuoto. Dopo questo primo periodo, i bambini vengono indirizzati verso uno dei tre settori agonistici: nuoto, pallanuoto (la squadra ha confermato quest’anno la presenza in Sere A1) e nuoto artistico.
Che numeri conta, attualmente, il settore nuoto?
Partendo dagli Esordienti fino agli Assoluti, in questo momento abbiamo circa 350 atleti, seguiti complessivamente da 24 tecnici e distribuiti su 6 impianti. Ogni settore ha la propria organizzazione: gli Esordienti C si allenano 3 volte la settimana, gli Esordienti B 4 volte e gli Esordienti A 5 volte. Agli allenamenti in acqua, già dagli Esordienti B accostiamo anche le prime basi di preparazione a secco, propedeutica al nuoto ma anche all’educazione fisica in generale.
Il primo importante scalino di crescita è nella categoria Ragazzi, che si allena 6 volte alla settimana in acqua e 2 in palestra. Dalla categoria Junior secondo anno inizia la vera specializzazione e differenziazione dei lavori in base al livello e alle caratteristiche degli atleti. L’ultimo gruppo in ordine di crescita è quello élite, composto da una quindicina di atleti e seguito da Paolo Palchetti. Di questo gruppo fanno parte anche gli Olimpionici Lorenzo Zazzeri, Matteo Restivo, Filippo Megli e Costanza Cocconcelli.
Un’organizzazione che in questi anni ha portato risultati giovanili eccezionali:
La Rari Nantes Florentia è ormai da anni tra le primissime società in tutte le manifestazioni giovanili. Quest’anno, ai Criteria, siamo arrivati quinti con la squadra maschile e terzi con quella femminile, con moltissime medaglie e la ciliegina sulla torta del record europeo nella 4×200 stile junior donne.
In questo momento, nella squadra femminile abbiamo molta solidità: al recente raduno nazionale Junior hanno partecipato Bianca Nannucci, Emma Vittoria Giannelli, Giulia Pascareanu e Mahila Spennato, insieme al loro tecnico Lorenzo Palagi, che già dalle scorse stagioni ha partecipato alle rappresentative nazionali insieme a Marco Amatulli e a molti altri nostri atleti. Oltre a questi risultati, mi piace citare la vittoria nazionale tra gli Esordienti A, avvenuta due stagioni fa, testimonianza dell’attenzione che abbiamo fin dai giovanissimi.
Il vostro team è guidato da molti tecnici giovani:
Oltre a Palchetti, che è il più esperto tra i nostri, tutti gli altri allenatori sono giovani e, ci tengo molto, provengono dal nostro vivaio. Per noi è importante, per una questione di appartenenza e di crescita personale e generale della Società. Puntiamo molto sulla formazione, sullo scambio quotidiano e sugli incontri di specializzazione e ampliamento delle competenze, che oggi devono essere tecniche ma anche, per esempio, psicologiche. Ognuno ha grande libertà di programmazione ma il confronto è costante.
Lo stesso vale anche per gli atleti:
Avere in squadra atleti di caratura mondiale è uno sprone per tutto il settore. Lorenzo Zazzeri, in particolare, è sicuramente il più carismatico e seguito a Firenze, ed è molto partecipe anche nella vita sociale. Insieme a Restivo ha scritto un libro (Laurearsi Campioni, NdR) che ha avuto grande successo e spesso è invitato a convegni ed eventi per parlare di nuoto e scuola. Alla piscina di Bellariva, che abbiamo la fortuna e la forza di dedicare completamente alle attività agonistiche, il giovedì pomeriggio il gruppo élite si allena nello stesso orario degli Esordienti A. Vedere i campioni nella corsia affianco, nuotare insieme, per i ragazzi è una sensazione impagabile.
Il nuoto di oggi sta prendendo sempre di più una dimensione internazionale
Io lo vedo come un bene. Le nostre ragazze, in questo momento, sono a Barcellona per gareggiare nel Mare Nostrum, e appena possiamo facciamo fare a tutti esperienze il più possibile formanti, senza disdegnare mai i trofei casalinghi o vicini come il Nicoletti di Riccione, al quale parteciperemo con 90 atleti. L’agonistica richiede grande impegno, anche economico, e in Italia è trainata quasi esclusivamente dalle società e dal sostegno della Federazione.
Visto la sua esperienza tecnica e di insegnante, come vede lo sport e la scuola di oggi?
Ci sono alcune cose che non cambiano mai. Lo sport ti da tanto in termini formativi e di salute, ma richiede un impegno di tempo ed energie che, necessariamente, va tolto a qualcos’altro. Dedicarsi ad uno sport amatoriale come il nuoto, che difficilmente ti permette di diventare indipendente economicamente, può essere a volte frustrante, soprattutto in un sistema scolastico come quello italiano, che ancora non appoggia pienamente gli studenti/atleti.
Lo racconta anche Zazzeri stesso nel suo libro: a volte i ragazzi si devono nascondere, quasi vergognare di essere atleti oltre che studenti. Nel rapporto tra scuola e sport siamo ancora molto indietro rispetto ad altri paesi del mondo. Qualche piccolo movimento c’è, ma spesso si tratta di iniziative locali o addirittura personali, non mosse da una vera programmazione. Anche l’educazione fisica nelle scuole, ridotta a sole due ore, è più un’occasione di svago che una vera possibilità di insegnare qualcosa. Bisogna capire se ci sarà la voglia di cambiare davvero, io lo spero.
Mare Nostrum 2025 | Bene l’Italia del nuoto a Barcellona
In archivio anche la seconda tappa del Mare Nostrum 2025, dopo l’apertura a Montecarlo il tour europeo si ferma a Barcellona (21 e 22 maggio).
Vediamo come si sono comportati gli Azzurri nel nostro recap.
Nella prima giornata, spettacolari le sportellate nei 50 rana maschi, vinti da Shymanovich (27.07) davanti alla coppia azzurra composta da Ludovico Blu Art Viberti, 2.09, e Nicolò Martinenghi, 27.11. Lo stesso trio è stato protagonista (a posizioni inverse) anche dei 100 di giovedì, vinti dal Campione Olimpico in 1.00.01, davanti a Viberti in 1.00.17 e Shymanovich in 1.00.25.
Nella rana donne, Benedetta Pilato è arrivata seconda in 30.84, due centesimi dietro alla tedesca Anna Elendt.
Alla tappa di Barcellona c’era anche Simona Quadarella, che si è imposta nei 1500 in 16.04.21 ed ha ottenuto anche un buon 4.07.00 nei 400. Nelle stesse gare, ottimi piazzamenti sul podio per la giovane Emma Vittoria Giannelli, seconda nei 1500 in 16.27.25 e terza nei 400 in 4.13.13. Parlando di giovani, Sara Curtis ha nuotato 24.99 nei 50 (terza) e 54.96 nei 100 (quarta) stile, gare vinte entrambe dall’olandese Milou Van Wijk, mentre Carlos D’Ambrosio è giunto quarto nei 200 in 1.48.58.
La coppia di mististi Franceschi/Razzetti non ha deluso, con Sara che è giunta seconda nei 400 (4.44.73) e Alberto argento nei 200 (2.01.64) e nei 400 (4.15.89). Il ligure ha anche vinto i 200 farfalla, gara che lo vede sempre più calato nella parte del protagonista, in 1.57.44. Sempre nei misti, ma nei 200, ottimo bronzo per Anita Gastaldi in 2.11.98.
La nutrita rappresentativa azzurra ha portato altri podi, come l’argento di Manuel Frigo nei 100 stile (49.29, 1 centesimo dalla vittoria di Scott), il bronzo di Costanza Cocconcelli nei 100 farfalla (58.91) e l’argento di Marco De Tullio nei 400 stile (3.49.28). Negli 800 stile, vinti dal campione Olimpico Wiffen in 7.45.17 davanti al tunisino Ahmed Jaouai (3.46.37), ottimo bronzo di Tommaso Griffante, 7.58.27.
Fatti di nuoto Weekly: precocità
Siamo sempre alla ricerca del risultato, a tutti i costi, e questa voglia spasmodica ci fa spesso tralasciare la modalità con cui si ottiene.
Fermarsi un attimo e chiedersi come questo risultato arriva (e capire quindi come dovrebbe arrivare) è un esercizio che va fatto, di tanto in tanto.
Fatti di nuoto weekly vi propone un punto di vista.
Marchand is back
Prima però, una notizia di vasca. Scongiurata (forse) la sua assenza ai Mondiali, Leon Marchand ha ottenuto una possibilità alternativa dalla Federazione francese simile a quella che l’Italia ha concesso a Thomas Ceccon.
Per il pluri campione Olimpico niente trials (che, per onor di cronaca, in Francia sono molto più rigidi che dalle nostre parti, dove da sempre è rimasta una certa discrezionalità), ma possibilità di qualificarsi ottenendo tempi di rilievo in altri meeting. Direi che il 4.07.11 nei 400 misti nuotato ad Austin basta e avanza.
Nello stesso meeting, Hubert Kos ha nuotato 1.55.50 nei 200 dorso, ma il greco Apostolos Siskos gli ha risposto, qualche giorno dopo e a distanza, stampando un super 1.54.66: gara da seguire con attenzione.
Cinesi precoci
Dei Nazionali Cinesi, validi per la qualificazione Mondiale, parleremo più avanti, a gare concluse, ma vale la pena fare una prima riflessione già ora, a metà settimana.
Ha fatto molto rumore la notizia della qualificazione della dodicenne Yu Zidi, che nei 200 misti ha nuotato 2.10.63, giungendo seconda e guadagnandosi così il viaggio a Singapore per la rassegna iridata. Si tratta naturalmente di un caso eccezionale, con pochi altri precedenti sia nel nuoto che nello sport in generale, molti dei quali non proprio fortunatissimi.
Le caratteristiche del nuoto, in particolare modo di quello femminile, spesso favoriscono qualità fisiche come la leggerezza e l’acquaticità, alcune delle quali possono essere già possedute da una ragazza (o dovremmo forse dire bambina) proprio come Yu Zidi. È altamente improbabile, tuttavia, che tempi come quello da lei ottenuto siano frutto semplicemente dell’estrema propensione naturale al nuoto.
Yu Zidi nuotava già un anno fa crono che le potevano valere piazzamenti ai Mondiali – 4.40 nei 400 misti, 4.10 nei 400 stile – e i suoi miglioramenti vanno ben oltre quelli di una ragazzina che sta imparando pian piano a gareggiare. Se posso, non sono per niente contento di vedere questo genere di risultati.
Agli Assoluti Primaverili abbiamo giustamente elogiato la prestazione di Alessandra Mao, tra le più giovani campionesse italiane di sempre, e spesso citiamo Benedetta Pilato e Federica Pellegrini come esempi virtuosi di precocità che, nel loro caso, si è poi trasformata in una bellissima carriera sportiva.
Dovremmo però farlo sempre con un pò di preoccupazione, andandoci con i piedi di piombo: per una storia di successo ci sono decine di parabole al contrario, che possono anche trasformarsi in piccoli drammi sportivi. È giusto chiedere a una dodicenne di gareggiare contro atlete che hanno in alcuni casi 20 anni più di lei?
Rūta Meilutytė e i segni della precocità
A proposito di precocità, parliamo di Rūta Meilutytė. Ci ricordiamo tutti il suo oro a Londra 2012, inatteso e meraviglioso, e il suo sorriso innocente ed incredulo dopo ogni turno di gara e sul podio con la medaglia al collo.
La lituana aveva stupito il mondo, nuotando i 100 rana in un modo (e in tempi) che in poche altre sono poi riuscite a rifare, lei compresa, che ai tempi aveva solo quindici anni. Al termine della settimana olimpica, conclusasi con la conquista del titolo, il suo allenatore aveva dichiarato che, come premio, Rūta poteva finalmente mangiare un bel gelato. Un premio innocente, che sembrava adatto ad una ragazza così giovane e semplice come era la campionessa lituana ai tempi.
Dietro a quella promessa, in realtà, si nascondeva probabilmente qualcosa di ben più profondo.
Come da lei stesso dichiarato alla BBC, il periodo di allenamento passato in Inghilterra agli ordini di John Rudd l’ha formata ma anche segnata per sempre, tra problemi di natura psicologica e disturbi alimentari con i quali ha poi dovuto fare i conti in età adulta.
Rudd, che si è recentemente dimesso da capo allenatore della nazionale irlandese, non ha ancora risposto alle accuse, ma ci lascia di sicuro con una domanda: vale la pena scambiare la propria serenità per un oro Olimpico?
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Notizie migliori arrivano dai 200 dorso donne, dove Margherita Panziera spalleggia con le migliori ed entra in finale con il terzo tempo. 2’10’’50 è un buon crono, ma per la medaglia servirà almeno quanto nuotato a Budapest (2’09’’43) perché la concorrenza è alta.
L’ultima semifinale di giornata sono i 50 farfalla uomini, con il dominio del bronzo di mondiale Andrii Govorov, primo senza affanni in 23’’17. A spessore internazionale solo Konrad Czerniak può infastidirlo, ma il polacco non sembra al meglio ed è dentro solo con l’ottavo crono in 23’’76. Per l’Italia out Carini in batteria, fuori anche Andrea Vergani, che trova la semi chiusa al 14° posto in 24’’20.
Chiudono le ragazze della 4×100 stile: il Canada con Katerine Savard in apertura vince in 3’39’’21, due decimi meno della Russia e poco meno di un secondo più veloce degli USA. L’Italia con Aglaia Pezzato, Paola Biagioli, Rachele Ceracchi e capitan Laura Letrari chiude settimana in 3’42’’71.
Oggi la seconda giornata con le finali a partire dalle 13.02 italiane!!
(foto copertina: Federnuoto.it)