Giorno uno subito ricco di protagonisti, con tanti giovani ma anche parecchie stelle già discretamente affermate. Una di queste è senza dubbio l’ucraino Mykhailo Romanchuk, che dopo l’argento mondiale e il testa a testa con Paltrinieri va a prendersi gloria in solitaria con la cavalcata vincente dei 400 stile, vinti in 3’45’’96, nuovo record delle Universiadi.
Per i colori azzurri restano fuori dalla finale sia Filippo Megli undicesimo che Fabio Lombini tredicesimo, ma una stretta al cuore mi arriva quando leggo il nome di Andrea Mitchell D’Arrigo chiudere in ultima posizione la finale (nuotando quasi dieci secondi in più della qualifica dove aveva chiuso quarto in 3’49’’84!), non tanto per la prestazione ma per la bandierina USA a fianco del suo nome!
Faccio un salto in avanti per andare a vedere invece quanto di bello c’è stato per l’Italia. I sogni di medaglia di questa prima giornata erano affidati ai velocisti della 4×100 stile maschile e i ragazzoni della next generation non hanno steccato. Solo gli Stati Uniti sono più forti di Lorenzo Zazzeri, Ivano Vendrame, Alex Di Giorgio e Alessandro Miressi che strappano l’argento in 3’15’’24.
Tornando indietro troviamo la buona finale conquistata da Elena Di Liddo nei 50 farfalla. La pugliese, vista in ottima forma all’Energy for Swim, trova un piazzamento tra le migliori otto con 26’’74, mentre l’altra azzurra in semi, Aglaia Pezzato, rinuncia a scendere in acqua in vista della finale della 4×100 stile.
Altra semi è quella dei 100 dorso uomini, priva di azzurri in acqua, tutti eliminati in mattinata con Matteo Milli 17° e Matteo Restivo 22° entrambi appena sotto al 56’’. Il primo tempo d’accesso lo ottiene l’americano Justin Ress con 53’’34 mentre tra i big spicca la qualifica di Kosuke Hagino, quinto al momento con 54’’57.
Tocca alla finale dei 400 misti donne, dove Carlotta Toni lotta ma chiude in ottava posizione con 4’47’’35 dopo il buon 4’43’’91 della mattina. Stravince la giapponese Yui Ohashi con il nuovo record Universitario di 4’34’’40.
Si torna alle semifinali con i ragazzi dei 100 rana. Un campione olimpico al via, è il kazako Dmitriy Balandin che si prende il primo posto parziale in 1’00’’27 di due decimi più veloce dell’australiano Wilson. Poca Italia, con Andrea Toniato ultimo e fuori in 1’01’’92, mentre Federico Poggio è rimasto il primo degli esclusi dopo le batterie con 1’01’’83.
Ponti, l’Italia e la Svizzera: intervista a Massimo Meloni
In occasione dei recenti Campionati Europei in vasca corta di Lublino, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Massimo Meloni capo allenatore del Centro Federale di Tenero.
Mentore di Noè Ponti, Meloni ci ha parlato della sua esperienze in Svizzera, del suo bagaglio italiano e delle aspettative per il prossimo triennio.
Per un atleta del livello di Noè Ponti, che ruolo questo Campionato Europeo in vasca corta?
Un ruolo molto importante, all’interno però di una visione molto più grande. Noè ha raggiunto un livello di maturità che gli permette di ragionare a cicli di quattro anni, cioè di pensare già all’Olimpiade successiva, e questo mi aiuta nel mio lavoro. Ho allenato grandi atleti che hanno preso medaglie internazionali, europee e mondiali, ma che non hanno mai partecipato alle Olimpiadi: anche solo andarci, cambia la prospettiva della tua carriera.
In una recente intervista a una tv svizzera, Noè ha detto che la medaglia a Giochi di Tokyo ha di fatto cambiato la sua vita. Com’è arrivata quella grande prestazione?
Io e lui ragioniamo in maniera molto simile, perchè parliamo molto e di molte cose. È chiaro che la medaglia Olimpica, presa poi a 19 anni, è un momento di snodo per la sua carriera. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, nel 2019, l’obiettivo che abbiamo condiviso era di qualificarsi per Tokyo2020 e di centrare la finale l’anno successivo, ai Mondiali del 2021. Poi in finale, si sa, può succedere un pò di tutto. La pandemia, in questo, caso, ha unito le due cose, facendo sì che la finale del 2021 fosse quella Olimpica, e da lì la grande occasione che abbiamo saputo sfruttare.
Quando hai iniziato ad allenarlo, nel 2019, aveva solo 17 anni. In lui, vedevi ancora un atleta giovanile o c’era già la traccia dell’atleta evoluto che conosciamo?
Noè è sempre stato un atleta eclettico, capace di nuotare quasi tutte le distanze di quasi tutti gli stili ad alti livelli, eccezion fatta solo per la rana. Anche se era molto giovane e il lavoro da fare era ancora lungo, in lui vedevo già un atleta evoluto, e le scelte che ho fatto andavano in questa direzione.
Nonostante sia uno dei nuotatori più conosciuti al mondo, in Svizzera la sua grande popolarità è legata al Canton Ticino e alle zone limitrofe. È una cosa che a lui pesa? Come vive la sua popolarità in ascesa?
Noi ci scherziamo anche un pò su questa cosa, soprattutto inizialmente. Ora però ha raggiunto una popolarità che è globale, ha tifosi anche nel resto della Svizzera e in tutto il mondo. Dovunque andiamo, lui si dedica molto alla parte mediatica e ai fan, non si tira mai indietro nelle sessioni di foto e autografi. Per questo e per i suoi risultati è uno dei volti del nuoto mondiale.
Come avere accolto la notizia dell’ammissione dei 50 farfalla alle Olimpiadi?
A Tokyo, Noè ha preso la medaglia di bronzo nei 100 e nei 200 ha mancato di poco la finale, mentre a Parigi è arrivato quinto nei 200 e quarto, di poco e non senza qualche problematica, nei 100. L’ammissione dei 50 ai Giochi ci da un grosso vantaggio, soprattutto mentale. Noè è perfettamente in grado, dal punto di vista dell’allenamento e della preparazione, di nuotare un grande 200, però è una gara che gli toglie molte energie mentali. I 50 e 100 invece sono gare che si preparano praticamente insieme, e Los Angeles sarà quello il suo programma. Se i 200 fossero stati dopo i 100, avrebbe preparato anche quelli, ma essendo prima la decisione sarà quella di concentrarsi sulla velocità.
Ci sono possibilità, invece, vederlo in altre gare in una competizione come l’Europeo 2026?
Questo è un punto sul quale dobbiamo ancora discutere e valutare, anche a seconda di come vanno le prossime stagioni. Nel suo bagaglio, Noè potrebbe nuotare ad esempio un ottimo 200 misti, gara per la quale si era qualificato già a Tokyo, e un cambiamento di programma potrebbe avvenire dopo Los Angeles, quando sarà un atleta molto maturo. Da qui al 2028, la scelta di non preparare in maniera specifica i 200 farfalla e puntare sui 50 e 100.
In allenamento, che atleta è Noè Ponti?
Fantastico. In questo momento ho la fortuna di allenare un gruppo davvero buono e di alto livello, al quale da gennaio si unirà anche Andrej Minakov. In questo contesto, Noè è uno che non si risparmia, allenarlo è un piacere.
Gareggiare così tanto, sia a livello di singolo evento che di frequenza di manifestazioni, è per lui uno stimolo o un peso?
È un discorso che affrontavo recentemente con il mio assistente. Nell’anno che si è concluso con i Mondiali di Fukuoka 2023, abbiamo gareggiato poco e i risultati non sono stati quelli desiderati (settimo nei 100 farfalla, fuori dalla finale nei 50 e nei 200, NdR). Noè gareggiando si esalta, e spesso è stato in grado di tirare fuori prestazioni incredibili nei momenti di maggiore stress psico-fisico, perché non si tira mai indietro. Noè non manca in una finale internazionale dei 100 farfalla da diversi anni, e gareggiare gli piace. Ora dobbiamo decidere come procedere.
Quanta Italia ha portato Massimo Meloni in Svizzera?
Sono cresciuto con Bubi Dennerlein, Alberto Castagnetti e Gianni Nagni, e quindi con una visione dell’allenamento di base diversa dal resto del mondo. Sono molto legato alle mie origini, all’Italia e all’Aniene, il club che mi ha permesso di crescere professionalmente. Negli anni, ho girato il mondo e visto realtà molto differenti, le ho inglobate nel mio pensiero originale, arricchendomi sia come uomo che come tecnico. Ma dall’Italia ho portato veramente tanto.
E la Svizzera quanto ti ha dato?
Tantissimo. Se calcoliamo che, prima di arrivare in Svizzera, avevo raccolto quattro quarti posti Olimpici e qui ho preso subito la medaglia (ride…). Al di là di questo, e anche del fatto che sto ricoprendo un ruolo federale molto alto, mi sento di dire che una figura come quella del tecnico in Svizzera è riconosciuta in maniera professionale, con contratti sicuri che danno stabilità e serenità. Nell’ottica di fare un buon lavoro, anche questo conta molto.
Léon Marchand ambassador Speedo
Quando viene annunciata una partnership commerciale, di solito le frasi che ne accompagnano la presentazione sono abbastanza standard. Ma se l’atleta che si lega a un brand è Léon Marchand, è impossibile limitarsi al semplice compitino.
Speedo ha giustamente deciso di parlare del campione francese non solo come un semplice atleta che decide di utilizzare i suoi prodotti in gara, ma come di un rappresentante dello sport e dei valori che si porta dietro, conditi ovviamente dalle sue imprese incredibili.
Marchand è uno sportivo a tutto tondo, che nella sua carriera non ha solo riscritto la storia del nuoto, vincendo ad esempio due ori nella stessa sessione di finali Olimpiche, ma si è anche fatto veicolo di messaggi positivi rivolti alle generazioni più giovani. Ha parlato di salute mentale, di vita oltre la piscina e anche di fallimento.
Nel comunicato stampa si leggono parole illuminanti, su questo particolare aspetto dello sport e della vita:
Il fallimento non è più qualcosa che temo, lo abbraccio. Quando perdo una serie in allenamento, mi permette di mettermi in discussione e il giorno dopo lavoro ancora più duro. Quando realizzi questo, non hai più paura di perdere. Fai le cose per migliorare, e questo mostra quanto lontano puoi arrivare.
Con questa idea, Marchand e Speedo condividono uno sviluppo tecnico del prodotto che va a braccetto con lo sviluppo dell’idea sportiva contemporanea, non più basata solo sui super uomini e donne tutto risultati, ma centrata anche sulle emozioni che questi atleti e atlete ci trasmettono.
Sempre dal comunica leggiamo: “Ho bisogno del 60% di fiducia e del 40% di dubbio se voglio nuotare veloce: questo mix mi spinge in avanti”. Trova inoltre serenità nella sua passione per la musica: “Ho imparato a gestire me stesso e a fare cose solo per me. Avere hobby al di fuori delle competizioni è vitale. Quando faccio musica, non ci sono classifiche, nessuna pressione: lo faccio solo per me”.
Parole che, secondo alcuni credo comuni, non potrebbero mai appartenere a un atleta che ha vinto quattro ori Olimpici e battuto record storici che appartenevano a Phelps e Lochte. Léon Marchand è testimone primo di una nuova era dello sport, sicuramente più vicina a noi ma non per questo meno vincente.
Entrando a far parte di Speedo, Léon Marchand ha dichiarato: “Sono cresciuto con Speedo: è stato con me in ogni fase del mio percorso. Per me, non temere il fallimento è ciò che guida il successo. È qualcosa che è radicato nella cultura di Speedo da sempre, contribuendo a creare alcuni dei momenti più iconici di questo sport. Insieme vogliamo mostrare alla prossima generazione che il fallimento è solo parte del processo verso la grandezza, aprendo una nuova ed entusiasmante era per il nuoto”.
Rob Ashcroft, SVP / Director of Speedo Brand Strategy, ha aggiunto: “Léon non è solo un atleta straordinario: rappresenta una nuova e audace era per il nuoto. Il suo atteggiamento, i suoi risultati e il suo impatto oltre la piscina si allineano perfettamente con la missione di Speedo di ispirare più persone a nuotare. Insieme, spingeremo i confini dentro e fuori dall’acqua, diventando il leader indiscusso della cultura del nuoto”.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Fatti di nuoto Weekly: 11 Nomi dagli Assoluti Open 2025 di Riccione
Non i soliti… che ve lo dico a fare?
Emanuele Potenza (2006)
200 misti 1.54.93
400 misti 4.01.68
La “carica dei 2006”, che in questi Assoluti sono tornati a essere pimpanti come un paio di stagioni fa, è guidata indubbiamente da Emanuele Potenza. Il suo crono nei 400 misti è, insieme al record italiano di Lisa Angiolini nei 200 rana, la singola prestazione più impressionate della tre giorni invernale di Riccione. Due le cose che fanno ben sperare, oltre al tempo in sé: il miglioramento nel dorso, netto, e la vittoria ottenuta in una gara molto combattuta, dal valore agonistico elevato. Ora servirà confermare il tutto in vasca lunga, in un settore come quello dei misti dove un posto è già occupato (Razzetti) ma si può lottare per il secondo slot.
Lorenzo Ballarati (2006)
50 stile libero 21.27
100 stile libero 47.11
Un’altro dei più forti prospetti di quell’annata, ha dato un netto miglioramento al suo personale nelle due gare veloci, risultando uno dei più belli a vedersi dell’intero gruppo degli sprinter. Nel suo caso (così come per i coetanei Chiaversoli, che nei 100 ha fatto 47.17, e Passafaro, 21.70 nei 50) la categoria è ben affollata e le chance più ristrette, ma nel 2026 si lotterà sia per gli Europei che per i Giochi del Mediterraneo: servono nomi nuovi.
Simone Spediacci (2004)
400 misti 4.04.43
200 misti 1.54.63
200 stile libero 1.44.06
Un altro degli allievi di Stefano Franceschi a Livorno, Simone Spediacci ha nuotato migliorandosi notevolmente sia nei misti che nei 200 stile, dove ha sfiorato la vittoria di soli 3 centesimi. Se il 400 misto resta la gara dove ha impressionato di più, la sua consistenza anche nei 200 lo rende un rivale scomodo per tutti. A Riccione ha portato a casa tre argenti: se dovesse confermare i progressi anche in lunga potremmo rivederlo lottare per qualcosa di importante.
Emma Randellini (2005)
1500 stile libero 15.53.33
Alla mezzofondista toscana dobbiamo riconoscere il grande merito di aver tenuto alto l’interesse in una gara che, priva di Simona Quadarella, perde un pò di appeal in ambito nazionale. Il netto miglioramento, quasi 20 secondi, ottenuto con una bella nuotata e grande ritmo, la rende ora terza di sempre dietro Quadarella e Caramignoli: niente male.
Lucrezia Domina (2008)
800 stile libero 8.20.86
400 stile libero 4.05.69
200 stile libero 1.56.12
A Riccione, Lucrezia Domina ha nuotato delle belle gare soprattutto negli 800 e nei 200, ed è sembrata continuare la strada intrapresa già nella scorsa stagione, cioè quella di un miglioramento continuo e costante. Nella distanza più lunga è arrivato anche l’argento dietro Quadarella, segnale che qualcosa si sta muovendo nel mezzofondo femminile.
Alessandro Acampora (2009)
400 misti 4.10.89
200 misti 1.57.97
Quando, scorrendo la classifica, troviamo un sedicenne nella top-ten di un Campionato Assoluto, vale sempre la pena di fermarsi. Acampora si accoda con merito al miglioramento generale del settore misti italiano, che a questi Assoluti è stato impressionante per quantità e densità di prestazioni. Dalla sua, il romano dell’Aurelia ha anche l’età.
Lucrezia Mancini (2008)
200 rana 2.22.41
100 rana 1.06.48
Ci si lamentava che, nei 200 rana, i primi posti sono occupati ormai da anni da atlete del 1995 (Angiolini e Fangio) senza che nessuna delle giovani sia riuscita a scalzarle? Vero, con grande merito delle due specialiste, che ci continuano a rappresentare egregiamente anche in ambito internazionale. Ma all’orizzonte, forse qualcosa si muove, e in questo senso Mancini è forse la speranza più vivida (bene anche la 2009 Taddei in 2.23.81).
Tommaso Griffante (2005)
800 stile libero 7.39.83
1500 stile libero 14.36.60
Un pò come nel femminile, anche tra i maschi il mezzofondo italiano soffre tremendamente quando mancano i nomi grossi del recente passato. Così il 1500 di Griffante, con un miglioramento di 5 secondi che gli è valso l’oro, è stato un buon motivo per non abbandonare la visione della gara. Tenendo conto che è andato bene anche negli 800, si può sperare per una bella primavera.
Andrea Camozzi (2005)
200 farfalla 1.51.61
100 farfalla 51.29
Sembrava essersi un po’ fermata, la crescita di Camozzi, che invece in questo assoluto si spinge a un miglioramento che lo porta dall’ottavo al secondo posto italiano all-time nei 200 farfalla. Forse avvantaggiato dal traino di Burdisso, il suo delfino è sembrato fluido e in spinta, soprattutto nei secondi 100. Bene così, ora ci vuole il segnale in lunga.
Davide Dalla Costa (2003)
200 stile libero 1.44.03
Il passaggio a vuoto di Megli e De Tullio e le varie assenze hanno permesso a Dalla Costa di ripetere il tempo nuotato un mese fa a Livorno e vincere il suo primo titolo nazionale, battendo di pochi centesimi Spediacci e Locchi. La sua, giusta, felicità si sposa bene con il leitmotiv dell’Assoluto, nomi nuovi e speranze rinnovate.
Sofia Napoli (2010)
200 misti 2.11.84
400 misti 4.36.94
Chiudiamo con i grandi progressi della quindicenne Sofia Napoli, che nei 400 misti si migliora di 8 secondi (e di 4 nei 200), mettendo lì il suo nome tra quelli da tener d’occhio per i nati nel secondo decennio del nuovo millennio, categoria della quale fa parte, vale sempre la pena ricordarlo, anche Alessandra Mao.
See you later!
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Corsia Master, il 29° Master Forum Sprint vi aspetta
Il 29° Trofeo Forum Master sprint – 1° Memorial Luca Tranzillo vi aspetta nel nuovo anno: appuntamento al 18 gennaio 2026!
La manifestazione organizzata in collaborazione con arena, Banca del Fucino, Segafredo Zanetti, Callipo, Mille occhiali, Motor city e Corsia4 si svolgerà come di consueto presso la piscina coperta del Circolo Forum Roma Sport Center allestita nei dettagli per un grande evento.
Nuotostore sarà presente alla manifestazione con il suo stand di articoli sportivi, mentre noi di Corsia4 seguiremo live le gare pubblicando i video dell’ultima batteria e le foto dell’evento.
Vediamo i dettagli della manifestazione.
Impianto e programma gare
Le gare si disputeranno come anticipato presso la piscina coperta del Circolo Forum Roma Sport Center – via Cornelia 493, Roma – in vasca da 25 metri a 8 corsie.
Ogni atleta potrà gareggiare ad un massimo di tre gare, l’organizzazione si riserva la possibilità di chiudere in anticipo le iscrizioni nel caso di raggiungimento di un elevato numero di partecipanti.
All’interno dell’impianto sarà in funzione sia il bar che il ristorante presso il quale ogni atleta iscritto potrà usufruire della convenzione Menù atleta a buffet per il pranzo.
Domenica 18 gennaio
ore 07.45: Riscaldamento
ore 8.30: 200 ra – 100 fa – 200 mi – 50 sl – 100 do
ore 13.45: Riscaldamento
ore 14.30: 100 mi – 50 do – 50 ra – 50 fa – 200 sl
Classifica di Società e Premi
È previsto un Gadget della manifestazione per ogni atleta iscritto alla manifestazione.
Verranno stilate due classifiche per Società:
- una per le Società con 1 da 30 iscritti, verranno considerate le migliori 40 prestazioni per Società e premiate le prime 5 Società classificate.
- una per le Società con 31 iscritti e oltre, verranno considerate le migliori 70 prestazioni per Società e premiate le prime 5 Società classificate.
Saranno premiati i primi tre classificati di ogni gara, categoria e sesso con medaglie, il vincitore di ogni gara riceverà un ulteriore gadget.
Saranno inoltre consegnati i seguenti premi speciali:
- Premio “Miglior prestazione 50 mt” per la migliore prestazione maschile e femminile nella specialità dei 50
- Premio “Miglior prestazione 100 mt” per la migliore prestazione maschile e femmminile nella specialità dei 100
- Premio “Miglior prestazione 200 mt” per la migliore prestazione maschile e femminile pnella specialità dei 200
- Premio “Luca Tranzillo” per la migliore prestazione maschile categoria M50 nella gara dei 50 stile libero
29° Trofeo Master Forum Sprint
Chiusura iscrizioni martedì 13 gennaio 2026
NUMERO MASSIMO ISCRITTI 1000
Quota iscrizione: 1 gara 10,00 €, 2 gare 18,00 €, 3 gare 24,00 €
Le iscrizioni dovranno essere effettuate tramite la procedura on-line nazionale master.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4
McIntosh, Marchand e Kos in evidenza agli US Open 2025 di nuoto
Mentre in Europa andavano in scena i Campionati Europei in vasca corta a Lublino, negli States spazio all’edizione 2025 dei Toyota U.S. Championships (vasca da 50 metri).
Quasi tutti i big a stelle e strisce in acqua, compresi anche gli esterni Summer McIntosh e Leon Marchand, grande spettacolo e pioggia di nuovi record dei campionati.
Andiamo a vedere il meglio di questa tre giorni di Austin!
Solita McIntosh
Manca Katie Ledecky e Summer McIntosh ne approfitta per farle un dispetto. Lo mette in scena nei 400 stile, vinti con il nuovo record US di 3’55’’37! È sua dunque la prestazione più veloce di sempre nuotata sul suolo americano, che prima spettava proprio alla Ledecky in 3’56’’81 nuotato solamente a maggio di quest’anno. Alla canadese va anche il record dei campionati, questa volta migliorando nettamente il suo crono di 3’59’’42 nuotato nel 2023!
Accoppiata che le riesce anche nei 200 farfalla in chiusura di manifestazione: con 2’02’’62 cancella sia lo US record di 2’03’’84 di Regan Smith (qui seconda) del 2023 che il record dei campionati sempre della Smith di 2’06’’72 dello stesso anno.
Occhio agli europei!
Hanno snobbato sì gli Euro in vasca corta ma c’è da dire che Leon Marchand e Hubert Kos hanno casa negli States. Attenzione in particolare al fenomeno francese, che troviamo lontano dalle sue classiche prove dato che vince i 400 stile con un ottimo 3’44’’70 che gli vale anche il record dei campionati, migliorando il 3’45’’63 di Zane Grothe del 2016. Rientra poi negli standard dominando i 200 farfalla, chiusi in 1’52’’57, nuovo record dei campionati che cancella il vecchio 1’54’’66 di Ilya Kharun di due anni fa.
Bene anche il campione magiaro: Kos domina i 200 misti con 1’55’’50 migliorando il precedente primato di Shaine Casas di 1’56’’06. Bene anche nei 200 dorso, anche qui chiusi con nuovo record dei campionati di 1’54’’21 (prima 1’54’’59 di Nicholas Thoman addirittura del 2009) per chiudere poi con l’oro nei 100 dorso in 52’’63.
Record a valanga!
Tanti big, tante prove di valore! Fioccano infatti i nuovi record dei campionati, sia al maschile che al femminile.
Eccoli di seguito:
⇒ Gretchen Walsh nei 100 farfalla con 55’’60 (prec. Torri Huske 56’’21)
⇒ Shaine Casas nei 100 farfalla con 50’’24 (prec. suo 50’’78)
⇒ Carson Foster nei 400 misti in 4’07’’02 (prec. Chase Kalisz 4’10’’09)
⇒ Kate Douglass nei 200 misti in 2’07’’85 (prec. suo 2’08’’46), nei 50 stile con 24’’20 (prec. suo 24’’38) e nei 200 rana con 2’20’’86 (prec. suo in 2’21’’87).
⇒ Chris Giuliano nei 50 stile in 21’’57 (prec. Andrej Barna con 21’’58)
⇒ Jack Alexy nei 100 stile con 47’’40 (prec. suo nuotato in batteria di 47’’66, prima di Zach Apple in 47’’69)
Swim Stats, l’analisi in numeri degli Europei in corta di Lublino 2025
La migliore di sempre.
È questa la frase con cui viene descritta la Nazionale italiana che ha partecipato ai Campionati Europei di vasca corta di Lublino, squadra che è riuscita a vincere, per la prima volta nella storia, il medagliere generale, cioè la classifica che, comunemente, viene utilizzata per decretare la squadra migliore della manifestazione.
Ma è davvero così o è solo un titolo enfatico che serve per acchiappare i click?
Vediamo insieme qualche numero di questi Europei.
Il medagliere e la classifica a punti
C’è a chi piace il primo, che premia più di tutto il numero di titoli a discapito di altri parametri, e chi preferisce la seconda, che invece assegna un punteggio anche alle presenze in finale, evidenziando la profondità della squadra.
Ho sempre avuto la sensazione che in Italia si preferisse la classifica a punti, un pò perchè il medagliere non l’avevamo mai vinto e un pò perchè, specialmente nell’ultimo decennio, le Nazionali che hanno partecipato a questi eventi sono state molto profonde e ricche di atleti.
A Lublino 2025 l’Italia ha vinto entrambe le graduatorie e quindi, senza falsa modestia, possiamo esaltare la prestazione quantitativa e qualitativa dei nostri connazionali. Per farlo meglio, ho aggiunto una colonna al medagliere, nella quale indichiamo la posizione della Nazione nella classifica a punti.
Al netto delle assenze di alcuni grossi nomi che sicuramente avrebbero preso medaglie e punti, (Popovici, Marchand e Kos su tutti), al netto delle esclusioni di Russia e Bielorussia, e al netto delle decisioni di alcune Nazioni di non presenziare con il team al completo, l’Italia è stata la miglior squadra a Lublino 2025. Se l’è giocata con l’Olanda, che ha dalla sua il miglior atleta dei Campionati (Steenberger) ma non la squadra più completa, come testimoniano i 200 punti di distacco nella classifica.
Sette nazioni su dieci sono in top10 in entrambe le graduatorie, dato che testimonia una certa armonia di valutazione generale. Ci sono comunque un paio di grosse eccezioni sia in un senso – l’Ungheria è quarta con i punti e 12ª con le medaglie (1 solo oro) – che nell’altro, Svizzera ed Estonia sono 16ª e 15ª nella classifica a punti settima e ottava nel medagliere.
Confronti
I livelli di valutazione sono sempre almeno due, il confronto con le altre Nazionali e il miglioramento assoluto.
Dal primo punto di vista, oltre al medagliere va presa in considerazione la densità degli italiani in finale. Nel 2023 a Otopeni, le finali furono 45, a Lublino sono state 37. C’è quindi un leggero passo indietro, che si riversa anche nel totale delle medaglie conquistate, 20 a Lublino (come nel 2019) contro le 22 di Otopeni e le 32 dell’edizione record (da questo punto di vista) del 2021 a Kazan.
Mai però avevamo portato a casa 9 titoli (ci eravamo fermati spesso a 7), e a medaglia individuale ci sono andati in 9 atleti, contro gli 8 del 2023. 44 sono stati i primati individuali migliorati, numero che rende perfettamente l’idea di quanto impegno ci sia stato da parte di tutti gli atleti italiani.
Non hanno migliorato solo i giovanissimi come Mao e Burato, ma anche gli atleti di punta come Ceccon, Di Pietro e Quadarella. Il frutto di questi miglioramenti ha portato all’Italia 11 record nazionali, 2 dei quali sono anche record europei e 1, quello della 4×50 stile-mista, record del mondo.
Giovani e veterani
Il confronto costante tra generazioni è stato il leitmotiv di tutto il Campionato, sia per l’Italia che per il resto d’Europa. Abbiamo assistito a grandi conferme di campioni già affermati ma anche a prime volte di atleti giovani e giovanissimi, che probabilmente caratterizzeranno il futuro di questa disciplina.
Il dato delle età medie dei finalisti conferma la tendenza internazionale degli eventi di questi ultimi anni: tra i maschi è di 23,6 (24,2 nel 2023) e tra le femmine è 23,0 (22,9 nel 2023).
La gara meno giovane sono i 50 farfalla donne (26 anni), la più giovane i 1500 stile uomini (20,5).
Il finalista individuale più giovane è il 2008 spagnolo Luca Hoek le Guendal, nato l’11 marzo del 2008, mentre il più esperto è Katarszyna Wasick, che ha vinto i 50 stile ed è nata 22 marzo 1992: tra di loro ci sono 16 anni.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Notizie migliori arrivano dai 200 dorso donne, dove Margherita Panziera spalleggia con le migliori ed entra in finale con il terzo tempo. 2’10’’50 è un buon crono, ma per la medaglia servirà almeno quanto nuotato a Budapest (2’09’’43) perché la concorrenza è alta.
L’ultima semifinale di giornata sono i 50 farfalla uomini, con il dominio del bronzo di mondiale Andrii Govorov, primo senza affanni in 23’’17. A spessore internazionale solo Konrad Czerniak può infastidirlo, ma il polacco non sembra al meglio ed è dentro solo con l’ottavo crono in 23’’76. Per l’Italia out Carini in batteria, fuori anche Andrea Vergani, che trova la semi chiusa al 14° posto in 24’’20.
Chiudono le ragazze della 4×100 stile: il Canada con Katerine Savard in apertura vince in 3’39’’21, due decimi meno della Russia e poco meno di un secondo più veloce degli USA. L’Italia con Aglaia Pezzato, Paola Biagioli, Rachele Ceracchi e capitan Laura Letrari chiude settimana in 3’42’’71.
Oggi la seconda giornata con le finali a partire dalle 13.02 italiane!!
(foto copertina: Federnuoto.it)
