Una nuova stagione alle porte, e si apre al meglio con una super prima tappa della World Aquatics Swimming World Cup 2023!
In diretta dalla vasca olimpionica di Berlino, al via la caccia ai nuovi detentori, con Dylan Carter e Beata Nelson chiamati a difendere il titolo del 2022.
La prima delle tre tappe in programma si apre con il botto, con tanti risultati notevoli soprattutto considerato il momento della stagione. Livello alto anche perché sono molti i big di tutto il mondo che hanno voluto scendere in acqua fin da subito, e tra questi troviamo anche i nostri Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi.
Gioe tricolori
Eccoli appunto Ceccon&Martinenghi: entrambi protagonisti, anche se con prestazioni differenti. Thomas sembra già in forma olimpica, e lo dimostra fin da subito stupendo tutt’Italia e parte del mondo con un 200 dorso a pochi centesimi dal record italiano di Matteo Restivo. L’azzurro vince infatti polverizzando il personale di 1’56’’64, relegando gente del calibro di Irie ed Edward-Smith a più di due secondi. Successo che gli vale il secondo oro in carriera in World Cup.
Thomas fa presto però ad allungare la sua striscia: nei due giorni seguenti infatti si mette al collo altri due ori, rigorosamente con cuffia USA in testa 🤔: prima vincendo la gara regina dei 100 stile in 47’’97 partendo in corsia 2 e poi non sbagliando la sua gara, ovvero i 100 dorso chiusi in 52’’27, stesso tempo al centesimo che gli era valso l’argento ai recenti Mondiali. Monumentale!
E Tete? Non è ancora brillante come al solito, e in più resta all’ombra del cinese Qin Haiyang. Trova comunque due finali, prima nei 100 rana, chiusa al quinto posto in 59’’76 davanti a Peaty e poi nei 50 dove tocca sesto in 27’’14.
Record di coppa
Livello alto che è stato raggiunto in particolar modo grazie agli squilli arrivati dai nuovi record della World Cup!
Si parte con il botto, con la prima gara in programma subito timbrata: Erika Fairweather stampa un pesante 4’01’’09 nei 400 stile che cancella il 4’04’’26 della connazionale Lauren Boyle del 2015. Alle sue spalle Lani Pallister e Siobhan Haughey che si prende gli onori nei 200 stile, dove timbra a sua volta il nuovo WCR con 1’55’’10, cancellando l’1’55’’41 di Katinka Hosszú del 2015. Nell’ultima giornata c’è spazio nuovamente per la Fairweather: gli 800 sono suo terreno di caccia, con il record messo nel mirino e conquistato grazie alla vittoria in 8’16’’82 decisamente migliore dell’8’22’’24 nuotato da Kiah Melverton nel 2019.
In campo femminile avanti anche Kaylee McKeown, che inizia la sua World Cup vincendo i 50 dorso con il nuovo record di Coppa, grazie al crono di 27’’24 che cancella il 27’’35 di Liu Xiang timbrato nel 2019. Bis e tris li regala poi prima nei 100, vinti anche qui con record in 57’’95 e poi nei 200, chiusi in 2’06’’47. In entrambe le occasioni strappa il primato alla connazionale Emily Seebohm che lo deteneva nei 100 in 58’’34 e 2’06’’94 nella doppia distanza.
Uno dei papabili alla vittoria di Coppa è senza dubbio l’uomo dell’estate, il cinese Qin Haiyang. Dopo aver fatto tripletta nella rana ai Mondiali, alle Universiadi e ai recenti Asian Games, è pronto a replicare anche in World Cup. Inizia con i 100 rana, vinti in 57’’69, limando sensibilmente quanto fatto in mattina che già gli era valso il nuovo primato, strappato a Ilya Shymanovic che nel 2019 aveva nuotato 58’’73. Un successo schiacciante, che eguaglia il suo record asiatico proprio in faccia al rientrante Adam Peaty. Passaggio di consegne o il vecchio leone venderà cara la pelle? Lo vedremo a Parigi.
Lo scenario si ripete nei 50 e nei 200: Qin migliora il WC record di Cameron van der Burgh di 26’’74 nuotando al mattino già 26’’30, per poi limarlo di un centesimo in finale, mentre nei 200 fa tutto in finale timbrando 2’07’’45, meglio del 2’07’’59 di Anton Chupkov del 2018.
Restando nella rana è Tes Shouten a scrivere il suo nome nell’albo dei primati. Al femminile. Vince i 200 in 2’22’’13, migliorando il 2’22’’35 che Tatjana Shoenmaker aveva nuotato nel 2019. Succede di tutto invece nei 50: in batteria Eneli Jefimova si prende il nuovo WC record con 30’’23 cancellando il per tre centesimi il primato di Alia Atkinson del 2015, ma in finale sale in cattedra Rūta Meilutytė che lo polverizza con uno straordinario 29’’56.
Plurivincitori
Vincere e vincere, questo conta: lo sa bene Sarah Sjöström, che di gare in World Cup ne ha vinta qualcuna, 72 per la precisione prima dell’inizio di questa tappa a cui vanno sommati gli squilli di Berlino. Prima nei 50 stile, vinti in 23’’95, poi quello nei 50 farfalla, impreziosito anche dal nuovo primato di Coppa di 25’’06, decisamente migliore del suo vecchio 25’’22 del 2018. Con questa doppietta sale a 74 successi scavalcando la plurivincitrice Alia Atkinson ferma a 73.
Oltre a quelli già citati, arrivano altri successi multipli: significativo quello di Siobhan Haughey, che come già visto si è presa il WC record nei 200 stile: bene, in chiusura di tappa bissa con la vittoria nei 100, anche qui da primato con 52’’02, migliore del 52’’34 di Cate Campbell del 2019. Crono questo che le vale anche il nuovo personale nonché record asiatico, migliorando il tempo nuotato solo poche settimane prima agli Asian Games, oltre a diventare la terza prestazione mai nuotata all-time.
Poker infine per Kaylee McKeown, che abbiam visto trionfare nelle tre prove del dorso con record e al quale aggiunge lo squillo nei 200 misti che chiude il programma in 2’10’’76. Doppietta anche per il campione del 2021 Matthew Sates, che vince 200 misti e 200 farfalla, Danas Rapsys, davanti a tutti nei 200 e 400 stile e Michael Andrew, oro nei 50 dorso e 100 farfalla. Bis anche per Zhang Yufei che si impone nei 100 e 200 farfalla.
Classifiche
Ed eccoci alle classifiche provvisorie: dopo Berlino sono Qin Haiyang tra gli uomini con 58.7 punti (uno solo più di Thomas Ceccon secondo) e Kaylee McKeown tra le donne con 58.6 (seconda ma già lontana Zhang Yufei a 55.2) a mettersi in testa al gruppo.
Tra un settimana seconda uscita ad Atene!