In Belgio nonostante la grande comunità italiana, non credo si sia mai ascoltato così tante volte l’Inno di Mameli quanto ne ho avuto modo in questi primi 2 giorni.

Se non fosse che l’estate sta finendo, sarebbe il tormentone delle vacanze. Non so se da spiaggia ma certamente da piscina.

Mi rimangio molto di quanto detto sul sistema informatico che gestisce i risultati. Sul sito in lingua inglese alle ore 17 gli aggiornamenti latitano. In quello fiammingo va un poco meglio, ma non c’è tanto da ridere…

I risultati delle batterie del mattino, se non lo avevate ancora scoperto, erano distribuiti “allavecchiamaniera” con una cartella di Dropbox postata sulla pagina Facebook.

Solo in serata sono stati aggiornati e resi disponibili online. Quindi manca il flusso dati tra cronometristi e sito. Cambiate spacciatore.

Nelle cartelle si scoprono quindi anche le carte top secret con il risultato della SERC della prima giornata. Vincono la categoria giovani gli svizzeri che precedono Repubblica Ceca e Olanda. La classifica assoluta premia con il titolo il Regno Unito che precede l’Irlanda e sul 3° gradino condiviso Spagna e Olanda. Undicesima e dodicesima posizione per le formazioni azzurre. Ma se la specialità è praticata e vivace in UK, risulta lampante che le nazionali anglosassoni facciano bella figura… Un poco come il line-throw che l’Irlanda maschile acchiappa in 9”90

I 200 ostacoli sono invece cosa nostra, decisamente. Martina Rossetti (2’12”71) con Luca Chirico (1’58’15) portano a casa il titolo giovani senza soffrire troppo con i compagni Andrea Cargnel e Francesca Pasquino ai piedi del podio quarto e quinta.

Anche meglio tra gli assoluti . Oro e titolo europeo a Federico Gilardi e Silvia Meschiari ma c’è molto di più.

La sfida femminile è un testa a testa tra Silvia Meschiari e Serena Nigris. Loro contro tutti, una contro l’altra. Duello che si risolve solo con il tocco sulla piastra e solo 3 centesimi dividono le ragazze che salgono assieme sul gradino alto del podio per l’inno: 2’07”75 per la modenese e 2’07”78 per l’udinese.

La sfida piemontese trova l’incomodo Wieck che si incunea tra corregionali e mette Sacha Bartolo sul gradino basso del podio. Basso si fa per dire.

Prima di smontare tutto, disputato il line throw dove comunque con Pranzo-Meschiari si agguanta con la corda un 5° posto, e un giro di premiazioni , scattano le staffette con gli ostacoli.

Passano all’incasso le giovani azzurre. Con il titolo, Rossetti, Fabbretti, Pasquino e Allais si sigla anche il w.r.j. ora sceso a 1’53”49 “…and goodbye Australia! “ tanto per riprendere le parole dello speaker che vedrei bene anche come vocalist nel tempio della pallavolo del Palapanini.

La stessa enfasi che con parole diverse ascoltiamo anche al maschile. D’Angelo, Chirico, Cargnel e Pirola piazzano la fuga e registrano 1’42”35 che cancella come sopra gli aussie di Montpellier 2014.

Meno semplice per i grandi. Se la matematica è una scienza esatta, 2/4 non fa 1 e il titolo femminile va in Olanda lanciate dalla Senden con 27”50 che con 1’51”99 resiste al ritorno delle azzurre che chiudono in 1’52”76 precedendo la Germania.

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Al maschile rush finale di Danny Wieck (23”40) che soffoca toccando in 1’38”62 la rincorsa degli avversari, noi compresi, che dalla corsia 5 e 3 cercavano il sorpasso. Con la Germania al titolo, argento per l’Ungheria (1’39”46) che schierava non un omonimo, ma certamente l’originale David Verraszto. Bronzo per il quartetto di Musso, Sanna, Bartolo e Gilardi.

I 100 manichino pinne giovani propongono sfide interne: Lucrezia Fabbretti contro Valeria Cappelletti, Cristian Barbati contro Emanuele Mattei.

Se La Cappelletti nella vasca in apnea è un vero siluro, paga il ritorno mooolto più efficiente della Fabbretti che si aggiudica con 52.20 la gara siglando il nuovo wrj e anche il record italiano assoluto che cancella il 52.48 della Ferrari realizzato al Foro Italico 2 mesi fa.

Senza record la prova maschile. Barbati lo vedo molto “animale” , Mattei è più ordinato , pulito, “didattico” . Lo spettacolo delle diversità anche qui fa doppietta e un piacere per gli occhi.

Tra gli assoluti Federica Volpini dopo essersi presentata con il miglior tempo del mattino (52”67) si migliora scendendo a 52”26, ma non basta per riscrivere il r.i. stabilito da pochi minuti.

Precedendo la spagnola Garcia e Samantha Ferrari 52”92 si arrampica su uno dei podi più alti e scomodi mai visti, sia per i premiati che per i premianti. A parer mio potrebbe essere ottimo per un campionato di boulder e vorrei spendere anche due parole sulla scelta di posizionarlo controluce, ma non credo siano rilevanti.

Jacopo Musso e Andrea Niciarelli nell’ultima finale di giornata hanno avuto il loro bel daffare contro l’offensiva tedesca notoriamente molto forte con le pinne.

Musso in 45”55 aggressivo sin dal tuffo imbriglia e spegne la resistenza dei tedeschi Thorwesten 45”90 e Laufkoetter 47”36. Quinto Niciarelli in 47”59 che in capo alla prima giornata non incrementa un medagliere che già risulta incredibile e che sicuramente Bierre commenterà (se si mai riuscirà a riprendersi) in una spigolatura o in “Dummy”

Di notizie sul salvamento se stanno accumulando parecchie..

(foto copetina: Screen shot diretta web)