Lette le decisioni del board esecutivo del CIO, a questo punto possiamo definire che il board si sciacqua le sue belle mani e rimette tutte le decisioni sull’eleggibilità degli atleti russi nelle mani delle federazioni internazionali; non prima, però, di aver dettato alcune condizioni base.
Naturalmente si riserva poi di rivedere eventualmente le decisioni prese (che restano in vigore fino al 31 dicembre) entro dicembre (eh già!).
In tutto ciò noi leggiamo che si demanda alle federazioni internazionali la possibilità di ammettere gli atleti, seguendo tra le altre queste linee guida:
– l’applicazione del codice antidoping, per cui ad esempio non è sufficiente che non si sia riscontrato alcun caso positivo (sebbene non si parli di atleta positivo, bensì di un generico test), e che si possa analizzare ogni file antidoping di ciascun atleta tenendo conto solo dei test internazionali affidabili; inoltre – cosa fondamentale – devono esaminare le informazioni contenute nel report McLaren della WADA e non ammettere nessuno implicato in tale report;
– il Comitato olimpico russo, inoltre, non è autorizzato ad ammettere nessun atleta sanzionato per doping anche se ha già scontato la squalifica (e sorgono spontanee alcune domande, solo per fare un esempio: ciò vale anche per la Efimova? o si parla solo di squalifiche recenti?)
Il CIO accetterà le iscrizioni solo se le federazioni internazionali (e non il CIO) avranno definito soddisfacenti le condizioni suddette, e tutto ciò è comunque subordinato ad un ulteriore controllo fuori competizione in accordo con WADA e federazioni internazionali. La non disponibilità dell’atleta a tali controlli porterà all’immediato ritiro della possibilità di competere.
Ciò significa che gli atleti e/o la federazione russa dovranno firmare una carta in cui si impegnano a farsi controllare in qualsiasi momento?
Non si sa, ma quel che è certo è che Pilato, al confronto, era un novellino… oppure ha insegnato bene. Ora la palla passa, ovviamente per quanto riguarda il nuoto, alla FINA. Vediamo che si dirà. Anche se, sulla base di quanto letto, se la FINA dovesse applicare alla lettera le condizioni richieste dal CIO, per Julija Efimova non dovrebbe essere possibile nessuna partecipazione ai Giochi Olimpici.
(Foto copertina: repubblica.it)