Cos’ha di magico questo 2017?

È stato per caso imbevuto di un elisir di eterna giovinezza??? Così pare.

Prima a gennaio Roger Federer (35 anni) stupiva il mondo vincendo in Australia, poi lo seguiva a ruota l’amico Rafa Nadal (30 anni).

Passando ai motori il nostro Valentino Rossi (38 anni) è alla guida del motomondiale, mentre qualche mese prima Manfred Mölgg (34 anni ) vinceva una prova di Coppa del Mondo di slalom speciale.

Vecchietti alla ribalta???

Pare che sia aumentata la longevità degli sportivi, ma questo vale anche per il nuoto? Rio sembrava il canto del cigno per molti, con l’oro di Ervin (35 anni) come regalo di pensionamento per lui e tanti suoi coetanei.

L’inizio del 2017 in vasca sembra dare alle giovani leve le chiavi del nuoto mondiale, piuttosto prepotentemente in tutto il mondo. Niente spazio per i vecchietti???

Non è proprio vero. In Italia Pippo Magnini tiene alta la bandiera degli ultra trentenni, aiutato dalla coppia Federico (Turrini) e Federica (Pellegrini) che viaggiano intorno ai 30. E nel mondo???

La risposta maggiore alla gioventù che avanza arriva dal Brasile. I tanto vituperati “vecchi”, molti dei quali visti male dalla Federazione carioca e scartati dalle società d’appartenenza perché ritenuti troppi anziani in vista di Tokyo 2020, si sono riscattati e hanno tarpato le ali delle giovani promesse brasiliane.

Non ci credete? Leggete un po’ qui!

Chiedete a Nicholas Santos (foto copertina) quanti anni abbia! Vi risponderà 37!

Chiedete sempre a Santos quanto ha di migliore nei 50 farfalla! Vi dirà 22″61, nuotato solo pochi giorni fa a Rio.

Un tempo incredibile, WR in tessuto a meno di due decimi dal mondiale (22″43) del Muñoz gommato del 2009. Cancella César Cielo dai primati brasiliani e sud americani, vola a Budapest con spensieratezza. Lì troverà giovincelli come Le Clos e Proud a contendergli l’oro. Chi avrà la meglio?

A proposito di Cielo… Ha smesso di piangere? Sì, e dal rientro in gara di pochi mesi fa ha anche fatto un discreto balzo in avanti. Bene soprattutto nei 50 stile, dove il primatista mondiale tocca in 21″79 alle spalle di Bruno Fratus primo in 21″70. I due sono rispettivamente classe 1987 e 1989, non vecchi ma di un’altra generazione (VIDEO 50 stile).

Non è finita qua. A rana João Gomes Junior (31 anni) vince i 100 in 59″41 davanti al 32enne Felipe Lima che però in semifinale stampa 59″32, mentre nei 50 il primo tocca in 26″83 e il secondo in 27 netto. Ma che succede???

Non basta il 51″82 – ma in semi 51″57 – nei 100 farfalla a Henrique de Souza Martins (26 anni) per spostare l’asticella a favore dei giovani. Di teenagers manco l’ombra, e per rincarare la dose Guilherme Guido vince 50 e 100 dorso a 30 anni compiuti.

L’unica speranza futura carioca pare essere Gabriel Silva Santos, lui si molto giovane (21 anni) vera sorpresa dei 100 stile vinti in 48″11, a pochi decimi da Duncan, McEvoy e Adrian. Dovrà fare affidamento sui soliti nomi però per riportare la 4×100 stile brasiliana sul tetto del mondo: Chiereghini nuota 48″76 ( ma 48”46 in batteria), Cielo 48″92. Occhio.

Capitolo a parte per le ragazze: la veterana qui è la 25enne argento ai Mondiali di Kazan nei 50 dorso Etiene Medeiros, che qui si aggiudica proprio questa distanza oltre ai 50 stile.

La protagonista al femminile è stata però Joanna Maranhão. Una giovane in rampa di lancio?

Tutt’altro: il suo palmares non è dei migliori, ma la brasiliana classe 1987 partecipava già ai Giochi del 2004, per poi togliersi le maggior soddisfazioni ai Giochi Panamericani. Al Maria Lenk stampa due record brasiliani, prima nei 400 stile con 4’09″41, poi nei 200 farfalla con 2’09″22 che le vale anche come primato sudamericano. Record continentale che arriva anche da Jhennifer Conceição nei 50 rana con 30″63, ma tranquilli lei è appena una ventenne!

Ma chi volerà a Budapest? I criteri di qualifica brasiliani sono particolari, con la qualificazione che arriva di diritto agli autori delle prime 8 migliori prestazioni per punti FINA, mentre gli altri saranno secondo discrezione del CT della Nazionale.

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Molto atteso Ryan Murphy. Doveva rispondere al cinese Xu e per il momento si tiene lontano dalla lotta. Il dorso mondiale è veloce e qui prende paga da Ryosuke Irie nei 100, staccato di 3 centesimi dal 53″ e mezzo del giapponese, mentre vince i 200 con un tranquillo 1’55″82.

Si rivede poi Lilly King: la nemesi di Yuliya Efimova risponde all’acerrima nemica con un 100 rana appena sopra l’ 1’06”, buttandosi anche sulla doppia distanza dove però Katie Meili ha un altro ritmo (VIDEO 100 rana).

 

Non mancano poi le solite prove di Katie Ledecky che fa le prove da mamma con baby Phelps (foto Facebook) 200-400-800 vinti in serie con il 4’00″98 nuotato poco dopo la prova da 54″ alto nei 100 stile, conquistati da un altro oro di Rio, Simone Manuel, che scende sotto i 54″ e vince anche i 50.

Riecco dopo mesi anche Joseph Schooling. La star di Singapore tocca secondo nei 200 farfalla sopra l’1’56”, dietro a uno scatenato Chase Kalisz. Il ragazzone statunitense è pronto a raccogliere l’eredità dei mististi made USA: gran 400 vinto in 4’09″43, il migliore quest’anno al mondo.

Infine riecco Park: il sud coreano in trasferta si aggiudica 200 e 400 con tempi vicini alla top 3 mondiale (1’46″71 e 3’44″38) e dopo la conferma di Windsor sembra essere tornato in buona forma. È anche più veloce, e lo dimostra il 48″62 delle batterie dei 100 stile.

Nel frattempo in Norvegia, al Bergen Swim Festival nella vasca dedicata a Dale Oen, Sarah Sjöström, in compagnia di tanti altri big internazionali, ribadiva l’ottima forma vincendo 50 e 100 farfalla (25″62- 56″32) e 50 e 100 stile (23″87 – 52″86) davanti a Kromowidjojo ed Heemskerk.

Chiudiamo con l’ultima tappa della Golden Cup, precedente in ordine cronologico a queste due: ad Amiens, non fioccano tempi di spessore e a farsi notare è soprattutto Mehdy Metella che si aggiudica i 100 stile in 48″35 e l’accoppiata 50-100 farfalla nuotando rispettivamente sul 23″5 e sul 52″5.

Non stupisce più la Hosszú, che come dice bierre è come il prezzemolo, perché è ovunque e fa qualunque prova: qui vince 400-800-1500 stile, 50-100-200 dorso e 400 misti.

Da segnalare il rientro di Stravius e il buon 200 misti del giovane Jeremy Desplanches vinto in 1’58″31.

Foto copertina: Satiro Sodré/SSPress/CBDA