Ho letto il reportage di Lorna Knowles “L’oscuro segreto del nuoto”, pubblicato da ABC (Australian Broadcasting Corp.) News, che tratta a fondo il caso di abusi sessuali subiti negli anni ’80 da Shane Lewis ed altri suoi compagni di squadra a Brisbane, Queensland.

Secondo le testimonianze raccolte dalla giornalista, il coach John Wright sarebbe stato autore di violenze fisiche ed abusi sessuali ai danni di ragazzini di 10/12 anni quando allenava alla piscina Chandler, grande polo natatorio di Brisbane sede tra l’altro dei Giochi del Commonwealth nel 1982.


Se siete intenzionati a leggere, voglio avvertirvi che si tratta di una lettura dolorosa, perché contiene informazioni davvero pesanti su quanto sembra essere stato un modo di fare radicato e, in qualche modo, anche accettato in piscina in quel determinato periodo storico.


 

John Wright sarebbe stato ripetutamente aggressivo e violento con i suoi atleti, al punto di arrivare a farli sentire in pericolo con le sue parole e, soprattutto, con le sue azioni. L’allenatore ospitava in casa alcuni ragazzi, tra i quali anche la figlia dell’ex primo ministro di Singapore, che ha ricordato di essere stata aggredita davanti a 13 testimoni, afferrata per il collo con entrambe le mani e sbattuta al muro e a terra ripetutamente.

A questo si aggiungono anche svariate accuse di violenze sessuali riportate da diversi atleti che ai tempi si allenavano insieme, tra i quali appunto Shane Lewis, morto suicida il 21 febbraio scorso e spinto al gesto, secondo quanto riportato anche dall’olimpionica Curry Lewis, sua cara amica, proprio dalle violenze subite in passato.

I ragazzi – che nel frattempo sono diventati uomini e donne, madri e padri – hanno tenuto tutto dentro ed hanno combattuto con i loro demoni per anni, fino a quando il peso non è diventato semplicemente troppo grande, per alcuni anche ingestibile.

Nazionale Under 23, i convocati per gli Europei di nuoto a Samorin

Sono sedici gli atleti - 4 femmine e 12 maschi - convocati per i prossimi Campionati Europei Under 23 che si terranno a Šamorín (Slovacchia) dal 26 al 28 giugno 2025.Atleti Giada Alzetta (Leosport), Martina Biasioli (CN Torino), Anna Bizzotto (Team Veneto), Elena...

Fatti di nuoto Weekly: 5 Nomi (+1) dai Campionati Cinesi

Ci sono stati i Campionati Cinesi, quindi oggi Fatti di nuoto Weekly parla di quello.Li Binjie Il primo spot se lo prende Li Bingjie, la mezzofondista dal palmarés già ampissimo - nonostante abbia solo 23 anni - alla quale manca però l’oro individuale mondiale. Chiusa...

Mare Nostrum 2025 | Chiusura a Canet, il recap del tour di nuoto europeo

Si è conclusa la ricca settimana di nuoto in giro per l’Europa, con l’ultima tappa del Mare Nostrum andata in scena a Canet nel fine settimana. Sei giorni totali di grandi sfide, con tanti big europei e anche qualche stella extra continente. Qual è stata la tappa...

Il nuoto e le Società: Rari Nantes Florentia intervista a Fabrizio Verniani

Ci sono alcune grandi Società italiane che, oltre a sviluppare con costanza l’attività di vertice, fanno della promozione sportiva un fatto costitutivo e necessario. Una di queste è la Rari Nantes Florentia, storica Società di Firenze, presieduta da Andrea Pieri, che...

Mare Nostrum 2025 | Bene l’Italia del nuoto a Barcellona

In archivio anche la seconda tappa del Mare Nostrum 2025, dopo l'apertura a Montecarlo il tour europeo si ferma a Barcellona (21 e 22 maggio). Vediamo come si sono comportati gli Azzurri nel nostro recap.Nella prima giornata, spettacolari le sportellate nei 50 rana...

Fatti di nuoto Weekly: precocità

Siamo sempre alla ricerca del risultato, a tutti i costi, e questa voglia spasmodica ci fa spesso tralasciare la modalità con cui si ottiene. Fermarsi un attimo e chiedersi come questo risultato arriva (e capire quindi come dovrebbe arrivare) è un esercizio che va...

Nel caso c’è davvero tutto ciò che di pessimo si può immaginare in un ambiente che invece dovrebbe essere sano e sereno: oltre ai gesti inqualificabili del coach, che nel frattempo è sparito nel nulla, c’è l’immobilismo delle istituzioni, che sembrano non aver reagito con tempestività alle prime avvisaglie e si sono limitate ad alcune lettere di scusa, evidentemente non sufficienti ad aiutare gli interessati.

Il tutto avvolto da una sensazione di omertà che, sinceramente, è una delle cose più spaventose dell’intera vicenda. Se negli anni ’80 sembra, sempre stando alle testimonianze del reportage, che ci siano stati genitori che erano a conoscenza di questi fatti ma che hanno deciso di non denunciare per una non meglio specificata paura, questo atteggiamento ai giorni nostri non deve esistere.

Nessuno deve più avere paura di aprirsi, di parlare di ciò che succede e, se necessario, anche di denunciarlo alle autorità.

Queste solo alcune delle possibilità:

TELEFONO AZZURRO: 1 96 96

TELEFONO AMICO: 02 2327 2327

NUMERO VERDE PREVENZIONE SUICIDI: 800 860022

HELP LINE VIOLENZA E STALKING: 1522

Iscriviti alla newsletter