Al termine di ogni manifestazione, il primo bilancio si fa guardando il medagliere: quello di Tokyo 2020 ci ha detto, ad esempio, che gli USA sono ancora la prima forza al mondo, ma che l’Australia è a pochi passi e che l’Italia si conferma tra le potenze mondiali. Al termine di ogni anno, si tira una riga guardando chi è stato il più forte nella graduatoria, cerando di notare chi invece è sceso rispetto all’anno precedente.
Consultare questo genere di dati è un metodo forse un po’ freddo di analizzare l’andamento delle cose, ma rimane il metro di giudizio più obiettivo.
Con la nascita della ISL abbiamo imparato ad apprezzare anche un altro modo di vedere il nuoto, non solo basato sulla classifica individuale e sul medagliere finale ma anche sul punteggio di squadra.
Ma se volessimo dividere il mondo del nuoto in cinque grandi squadre, una per Continente, come potremmo stabilire i valori?
Per scoprire chi tra i cinque continenti è il più forte nel mondo del nuoto, penseremo alla griglia dei record come ad una grande manifestazione perpetua tra continenti, che si aggiorna di continuo ogni volta che un record viene migliorato. La classifica, come quella di una qualsiasi finale, assegna ori, argenti e bronzi ai primi tre continenti classificati, ovviamente in ordine di tempo.
Prendiamo in esame i record in vasca lunga (in giallo il record del mondo)
La prima cosa che si nota è che il distacco tra record continentali è sempre più sottile, frutto del progressivo miglioramento delle prestazioni in vasca anche nelle nazioni meno avanzate.
Rispetto a qualche anno fa, sono sempre meno i record che sembrano fuori luogo rispetto ai vertici del nuoto mondiale, e questo rende la nostra competizione meno scontata di quanto si possa immaginare.
Chi è quindi il Campione dei Continenti?
Incredibile ma vero, la Grande Sfida tra Continenti si chiude con un assoluto pareggio.
America ed Europa sono appaiate con lo stesso numero di medaglie e lo stesso colore, 17 record del mondo a testa. All’America va il dominio nel settore maschile, all’Europa quello femminile, mentre l’equilibrio mondiale è perfettamente alla pari, in bilico tra Vecchio e Nuovo Continente, in attesa del prossimo world record rubato all’avversario.
La geografia dei world record ricalca perfettamente quella dei due continenti: in America è netto il dominio USA, intervallato da qualche sprazzo brasiliano, mentre in Europa c’è più varietà, dalla Svezia all’Olanda, dalla Gran Bretagna all’Italia.
Dietro le due potenze, si piazza l’Asia, trainata dal blocco cinese, mentre l’Oceania ha un numero impressionante di seconde e terze posizioni: non è da escludere un sorpasso nel prossimo futuro, soprattutto se il nuoto Australiano continuerà la grande crescita dimostrata negli ultimi tempi. Sfacciatissima l’Africa, che a livello mondiale può contare sulla tradizione sudafricana e poco altro.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4