In Svizzera però si gareggia per fortuna, e al 55è Challenge International de Genève non mancano i big, soprattutto italiani. I tempi sono lontani anni luce da quanto solito nuotare per gli azzurri ma anche per tutti gli altri, con una nutrita truppa francese a dire la propria.
Se Ceccon piazza il tempo, il trio di ranisti Martinenghi-Scozzoli-Pinzuti domina la rana veloce con due podi tutti italiani. In questo rigoroso ordine i tre si impongono nei 50 rana (27’’49 – 27’’97 – 28’’11) e nei 100 (1’00’’09 – 1’02’’32 – 1’02’’96).
Belle soprese poi dallo stile veloce: Luca Dotto ritorna in evidenza, piazzando i miglior tempi dopo semifinali e batterie di 50 e 100 stile. Nella vasca secca chiude in 22’’57, nella gara regina con 49’’79, rinunciando in entrambi i casi alla finale. Nei 100 ne approfitta Ivano Vendrame, che vince in 50’’70.
Cadono anche i record della manifestazione delle distanze più lunghe: negli 800 stile Damien Joly vince in 8’03’’22 migliorando l’8’08’’21 di Marc-Antonie Oliver che a sua volta si prende quello dei 1500 in 15’17’’08 in mano proprio a Joly con 15’19’’68 del 2021.
Anche il settore femminile si tinge d’azzurro: merito specialmente di Margherita Panziera che vince tutte le prove del dorso: i 50 in 28’’75, i 100 in 1’00’’54 e soprattutto i 200, dove cancella in batteria il primato di Federica Pellegrini di 2’13’’45 del 2021, per poi abbassarlo ancora di più in finale vincendo in 2’10’’40.
Doppietta poi anche per Martina Carraro con il primo posto nei 50 e 100 rana (32’’25 e 1’09’’00 davanti a Charlotte Bonnet di 39 centesimi) e per Elena Di Liddo, oro nei 50 e 100 farfalla (27’’27 e 59’’29).
Occhio infine anche qui allo stile libero: Bonnet vince i 100 in 55’’33, mentre la Egorova si impone nei 400 in 4’12’’07 e negli 800 in 8’39’’96.