Al di là degli slittamenti e i conseguenti accumuli dei classici eventi istituzionali (Campionati Europei e Campionati Mondiali) nella stessa annata, il vero innesco di questo parziale cambiamento si è verificato con l’introduzione di un circuito di gare in vasca corta parallelo con l’intento portare il nuoto in una dimensione diversa. Sempre nelle nostre analisi abbiamo cercato di mettere in evidenza l’impatto sulle prestazioni agonistiche e soprattutto su nuovi paradigmi della periodizzazione dell’allenamento.
Proprio a tal proposito è stato pubblicato uno studio molto interessante sul Journal of Sport Physiology and Performance – International Swimming League: Do Successive Events Lead to Improve Swimming Performance? – che ci proponiamo di condividere con voi in questa puntata.
Nell’ottobre 2019 nasce un nuovo circuito agonistico internazionale sotto nome di International Swimming League (ISL) al quale hanno preso parte quasi tutti i migliori nuotatori al mondo.
Durante la seconda edizione, il circuito era composto da 13 eventi (chiamati incontri) in 5 settimane, consentendo ai nuotatori di nuotare fino a 7 incontri durante tale periodo. Un tale format della competizione potrebbe indurre un nuovo modo di considerare la periodizzazione dell’allenamento del nuoto, dal momento che i nuotatori devono adottare una strategia di lavoro adeguata a essere in grado di garantire un numero di performance di alto livello decisamente più alto in un certo periodo di tempo.
In questo contesto, il dibattito sulla quantità o sulla qualità dell’allenamento non è mai stato così attuale, sia in termini di cultura dell’allenamento che di scienza applicata. Alcuni studi hanno sottolineato i potenziali effetti positivi in una situazione di accumulo di gare e competizioni in un’intera stagione per i nuotatori di livello mondiale.
All’interno della metodologia di lavoro nota come allenamento a blocchi, l’accumulo di eventi agonistici alla massima intensità su un periodo id tempo concentrato corrisponde alla fase di trasmutazione, che segue quella di accumulo (nota anche come di orientamento o fase generale). Si tratta quindi di una sequenza temporale di microcicli d’urto (o di shock) durante i quali il volume di allenamento è notevolmente ridotto e l’intensità è spinta al massimo livello. Tale fase costituisce così dei periodi specifici di sovraccarico che promuovono un alto livello di transfert positivo sia delle capacità fisiologiche generali che delle capacità neuromuscolari, energetiche e tecniche in forma altamente specifica.
Tuttavia, durante l’ISL, le gare erano separate solo di pochi giorni, il che non offre la possibilità di fornire un recupero, il che potrebbe portare a uno stato di sovrallenamento e influenzare le capacità di ripristino delle risorse energetiche.
In base alla periodizzazione, è anche possibile che le tipologie di allenamento adottate nel mezzo delle competizioni della ISL possano differire. Infatti, alcuni nuotatori potrebbero preferire allenarsi duramente nel corso dell’intero torneo, mentre altri potrebbero pianificare un tapering per le fasi relative alle semifinali e alle finali. In tal senso, risulta estremamente importante monitorare l’evoluzione delle prestazioni in tutti gli specifici periodi competitivi, come l’ISL, al fine di calibrare meglio le fasi di allenamento agonistico e regolare i mezzi fondamentali per il recupero.
Pertanto, lo scopo di questo studio è quello di descrivere le variazioni delle prestazioni natatorie dei nuotatori classificati a livello internazionale durante l’ISL. Un totale di 309 nuotatori di livello mondiale (maschi e femmine) provenienti da 45 paesi hanno partecipato all’ISL. Sono tutti specialisti in una o più distanze comprese tra 50 e 400 metri di tutti gli stili, compresa la specialità dei misti. È anche importante da notare che la partecipazione dei nuotatori dipendeva dalla scelta di squadre (alcuni nuotatori hanno gareggiato in gare non proprio corrispondenti alla loro specialità principale).
Tutti i risultati sono stati raccolti per entrambi i sessi per tutti gli eventi natatori. Nome, altezza, massa, apertura alare, età, paese, data e ora le prestazioni sono state registrate per ogni nuotatore. Tutti i dati erano raccolti dal sito web dell’ISL.
È stata eseguita un’analisi statistica per valutare la progressione che potrebbe essere osservata durante le successive competizioni ISL e per quantificare questo effetto. In totale, il set di dati raccolto contiene 3681 osservazioni che includono 309 nuotatori (158 maschi e 151 femmine). Le caratteristiche fisiche dei partecipanti sono presentate nella seguente tabella presentata nello studio.
Per gli eventi dei 50 metri, un piccolo miglioramento è stato osservato, mentre sono stati osservati miglioramenti maggiori per le prove dei 100 e 200 metri, indipendentemente dallo stile e dal sesso.
La media giornaliera della progressione per gli uomini è stata di 0,0008 (da 0,00 a 0,0014) m/s, e per le donne è stata di 0,0003 (da -0,0003 a 0,0009) m/s. Questi risultati indicano che gli uomini hanno progredito il doppio rispetto alle donne durante la competizione.
La progressione media giornaliera per i nuotatori di età pari o inferiore a 23 anni è stata di 0,0003 (da −0,0004 a 0,0010) e per i nuotatori di età compresa tra 23 e 26 anni, di 0,0009 (da 0,0000 a 0,0020), mentre 0,0005 (da -0,0002 a 0,0012) è stato osservato per i nuotatori sopra i 26 anni. Questi risultati indicano una progressione complessiva inferiore per i nuotatori più giovani e una più alta progressione per i nuotatori di età compresa tra 23 e 26 anni.
La progressione media giornaliera per i nuotatori che hanno raggiunto (in media) più di 900 punti FINA è stata di 0,0003 (da −0,0007 a 0,0013) m/s; per i nuotatori tra 850 e 900 punti di 0,0007 (da 0,0001 a 0,0013), per nuotatori tra 800 e 850 punti di 0,0002 (da −0,0002 a 0,0012) e per i nuotatori sotto 800 punti di 0,0001 (da −0,0021 a 0,0023).
Il presente studio descrive le variazioni delle prestazioni di nuoto durante le competizioni ISL 2020 tenutesi a Budapest. ln generale la variazione ha mostrato un miglioramento di 0,0005 m/s/d nella velocità di nuoto.
Questa progressione generale dei nuotatori (~1,0% della velocità) dall’inizio alla fine di questo periodo di 5 settimane sembra essere più elevato rispetto ai periodi precedenti che hanno mostrato lo 0,8% in un’intera stagione nei nuotatori d’élite. La progressione è stata equivalente a quella osservata tra periodi di allenamento intenso e periodi corrispondenti ai picchi prestativi (1%–5%).
Tali risultati possono essere interpretati come gli effetti benefici di una competizione come la fase di allenamento che catalizza la trasformazione delle capacità generali in capacità specifiche (fase di trasmutazione). Potenzialmente, la capacità di ripetere alte prestazioni su un periodo di cinque settimane è il risultato di una sorta di trade-off tra il picco delle capacità fisiologiche e l’acquisizione dell’esperienza agonistica al più alto livello possibile. Questa ipotesi di un legame tra la capacità di progredire durante un periodo agonistico di 5 settimane e l’esperienza al massimo livello competitivo è confermata dalla maggiore progressione durante il periodo della ISL per i nuotatori di altissimo livello (tra 850 e 900 punti a confronto con <850 punti).
È probabile che questi nuotatori siano in grado di farlo gestendo meglio la propria forma fisica e il recupero anche per un periodo di cinque settimane in modo tale da apportare dei miglioramenti evento dopo evento per garantire la progressione.
I progressi sono risultati maggiori per le distanze più lunghe, come i 200 e 400 rispetto ai 50 metri, suggerendo che, in un periodo di 5 settimane, ci sono più aree di progressi in questi eventi (ad esempio, la gestione delle diverse parti di gara, le partenze e le virate). È anche probabile che i nuotatori di queste distanze (200 e 400 metri) hanno mantenuto un allenamento di volume più elevato fino all’inizio della ISL e anche durante la stessa per alcuni di loro. L’impatto del numero di eventi nuotato durante ogni competizione può anche fornire alcuni spunti a comprendere i cambiamenti delle prestazioni durante il periodo di cinque settimane.
Dal punto di vista pratico, questi risultati dovrebbero aiutare gli allenatori a comprendere meglio come integrare i cicli di competizione nei piani di allenamento. Elemento imprescindibile rimane quello relativo al fatto che qualsiasi periodizzazione deve essere sempre pensata e applicata tenendo conto del profilo dei nuotatori in questione.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4