Sono un feticista delle cuffie. Ne ho un cassetto pieno. La cuffia da indossare la scelgo in base all’ allenamento, all’umore o a come mi sento.

La cuffia è lo specchio dell’anima del nuotatore. (cit. Cloro Cuffia)

Posso essere Capitan America,  un Lottatore di Sumo,  un Pirata o addirittura un DJ con la cuffia con le Cuffie dell’ Arena .

Proprio per questa mia passione avevo da tempo adocchiato la cuffia del  Trofeo Master DDS.

Sempre ben disegnate e sempre viste indossate da  nuotatori che fanno fare pochi giri alle lancette del cronometro.

Insomma mi ero fissato. La volevo.

C’era un solo modo per possederla. Partecipare!!!

Quando ho sentito che qualcuno della squadra si sarebbe iscritto al trofeo non ho esitato un solo millisecondo.

“Vengo anche io!”

“Sicuro?”.

“Si, Voglio quella cuffia ma devo meritarmela”.

“Cosa?  Ma guarda che il livello è alto. Ma sarai ben strano”.  E questo è appurato.  Motivazione bislacca ma sincera. Io volevo quella cuffia.

Arriva il giorno zero. Si parte, destinazione Milano. Tra una chiacchiera, una risata e qualche dribbling automobilistico nel traffico meneghino arriviamo in piscina.

La pancia inizia a brontolare. Il cartello “Toilette” mi cade subito sotto gli occhi. Lo sanno, lo sanno che uno degli effetti della tensione agonistica colpisce senza pietà la pancia. Lo sanno ed è per questo che i cartelli sono piazzati in posti tattici ed impossibili da non notare.

Mi libero immediatamente del “dirigibile marrone senza elica e timone” (cit. Elio e le Storie Tese)

Un sacco di nuotatori. Noto subito che ci sono più bronzi e bronze di Riace del solito. Me l’avevano detto che  ‘sto Trofeo era massiccio .

Vedo anche Luca Sacchi. E’ lui l’organizzatore del Trofeo. Uno che ha scritto qualche bella pagina della storia del nuoto italiano. Ha avuto anche l’onore di salire sul podio olimpico a Barcellona nel 1992. Bronzo nei  400 misti. Cosa per me impensabile. No, no, non la medaglia… i 400 e pure misti.

Le gare si disputano in una piscina “vintage”. Non mancava nulla ma tutto sembrava essersi fermato agli anni 80. Un fascino tutto suo, particolare, retrò.  Magari Luca Sacchi non lo leggerà mai questo pezzo ma vorrei suggerirgli una cosa: “Luca, ti darei del tu, posso? Senti, non sarebbe male organizzare una gara nella vostra piscina. Gara  in cui sono ammessi solo i costumi slip per gli uomini e interi per le signore.  Look anni 80 stile Baffi alla Mark Spitz, per esempio!”. “No?”

Ho fatto le mie due gare. Una dietro l’altra. Mi sono sentito come dentro un autolavaggio. Chiamata, a posto, via e poi seconda chiamata, secondo a posto e via. Ho indossato l’accappatoio solo dopo la doccia.

E la cuffia? C’era c ’era.  Adesso è in borsa. La tengo sempre in borsa per tutte le volte che andrò a nuotare in piscine ”straniere”.  Devono sapere che anche io ho nuotato alla DDS. Tsè,  Io c’ero.

Buone bracciate a tutti

P.S.

“Luca, continuo a darti del tu vero? Ascolta,  Se ci fai un pensierino a quell’ idea dammi un colpo”

“Mi puoi trovare su FaceBook( Cloro Cuffia) e su Twitter (@clorocuffia)