Tre primi posti dal trampolino 1m e 3m e nel sincro con Francesca Dallapè. E ora mette nel mirino i Mondiali. Sogni, emozioni e voglia di chiudere alla grande la propria carriera
di Gianna De Santis
Trent’anni compiuti poco più di un mese fa, il 15 maggio, ma Tania Cagnotto il regalo più grande e bello se l’è fatto da sola agli Europei di Rostock in Germania, dove ha vinto tre ori dal trampolino un metro, tre metri e nel sincro con Francesca Dallapè. Una tripletta così non la metteva a segno da Torino 2009, in quegli Europei disputati in casa. A tradirla di solito il trampolino da tre metri, che questa volta è riuscita a domare con coraggio e un pizzico di follia, sotto l’occhio attento e vigile del padre Giorgio.
Alla vigilia di questo Europeo per quante medaglie avrebbe firmato?
«Ma un po’ per scaramanzia e un po’ per tranquillità partiamo sempre col punto interrogativo – sorride Tania -. Che bello, però, doversi ricredere».
Cosa ha provato prima dell’ultimo tuffo di queste gare, quando ha capito cosa stava per realizzare?
«Un misto di fiducia e alta tensione. Volevo chiudere in bellezza il mio ultimo Europeo a Rostock è così è stato».
È stato un Europeo perfetto, cos’è secondo lei che ha fatto la differenza?
«Ho provato a trattenere le energie sin dal primo giorno per cercare di arrivare ancora con un po’ di forze alla gara dal trampolino 3 metri. Per fortuna comunque sono bastate per quelle da 1 metro. È stato anche fondamentale il lavoro con la nostra psicologa e nutrizionista, sono contenta di aver potuto contare sul suo aiuto».
Ci descrive cosa prova quando sente l’inno suonare, una piscina intera che la applaude, il tricolore che sventola. Cosa guarda e cosa pensa in quel momento?
«Poter rappresentare l’Italia in giro per il mondo è stata quella spinta in più in tutti questi anni. Ricordo ancora le prime volte con il tricolore al petto e tutta quella gente. Sono emozioni che rimarranno eterne, indelebili. Davvero non sai mai cosa guardare e pensare in quel momento in cui terrore e gioia si mischiano».
Com’è il suo rapporto con Francesca Dallapè? Cos’è che vi lega tanto e vi permette di ottenere certi risultati?
«Io e la Francy ormai siamo in perfetta sintonia. Ci conosciamo benissimo e spesso non serve nemmeno parlare per capirci. La cosa importante è che lavoriamo tutte e due per lo stesso sogno e questo rende tutto più semplice».
È più difficile salire per la prima volta sul gradino più alto del podio oppure riconfermarsi anno dopo anno? L’esperienza in questo senso aiuta, o la responsabilità di presentarsi come campione in carica è una sorta di peso?
«È molto più difficile riconfermarsi! Perché devi vincere, tutti si aspettano che tu vinca e questo non sempre aiuta. L’esperienza conta, ma dall’altra parte la spensieratezza che hai da ragazzina non è poi così male».
Ora ci sono i Mondiali (a Kazan in Russi dal 24 luglio al 9 agosto), con quale spirito li preparerà?
«Con lo stesso spirito del pre-Europeo, visti i risultati – scherza -, battute a parte serve sempre la massima concentrazione e dedizione al sacrificio, altrimenti non si va da nessuna parte!».
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
«Dare il meglio e ottenere il meglio da questi ultimi Mondiali e Olimpiadi… non potrei chiedere di più a questa meravigliosa carriera!».
Dalle Olimpiadi invece cosa si aspetta? È lì che chiuderà la sua carriera?
«Sì… chiuderò in Brasile – ammette -. È stata una carriera lunga e intensa, quindi partirò per Rio (Giochi del 2016, ndr) carica, ma senza aspettarmi nulla. Comunque andrà, io sarò contenta e fiera di me e del mio fantastico team».
Mancano più o meno 14 mesi alle Olimpiadi, un mese dopo Tania Cagnotto si sposerà come ha già annunciato e saluterà le competizioni con un bottino che anche ora fa invidia a tutti gli atleti. Ma c’è tempo per farlo crescere al grido di “Tania facci sognare ancora”!
(foto copertina: Gian Mattia D’Alberto@lapresse)