Dopo aver affrontato ieri sera la mia sfida personale in compagnia del mio collega Iros Barozzi con l’Agnello di Dio (l’hamburger speciale di Ines Stube a Nibionno, provincia di Lecco: il nome del panino dice tutto) sono pronto ad affrontare la sfida con l’articolo di oggi.
Intanto ci tengo a ricordare che MecaSacchi è marchio non registrato ma di fattura bierre, l’uso è libero ma si prega citare la fonte.
Ebbene sì, se non lo sapete ve lo dice Barelli: siamo una squadra numerosa perché siamo in testa alla classifica a squadre. Dopo questa perla di saggezza del presidente FIN e LEN (Ligue europeenne de natation, ci teniamo a sottolineare), Bettona torna a colpire facile. Sceglie il bersaglio e come un falco si getta sulla preda più debole. Povera Martina, emozionata per la medaglia e provata dal recente lutto non ce la fa. Ma prepara la sua rivincita e alla domanda “e adesso” risponde: “ ci sono le semifinali dei 50 con Dotto e Orsi!”: uno a uno palla al centro.
Tutti contro la mia favorita, e così adesso abbiamo Katinko, detto anche Gabriele. Ma che saranno mai 5800 metri di gare contro le 10 batterie, 18 semifinali e 44 finali disputate dalla mia bella magiara? Questo chiedevano gli allenatori durante il riscaldamento ai tecnici ungheresi, in particolare a Tusup, il tecnico marito (beato lui) della Hosszu.
Hosszù, mia bella Katinka, non disperare (gioco di parole facile)…hai vinto tanto e tanto ti aspetta, questa sconfitta non può fare male. E così alla tripletta della Divina originale la ragazza porta omaggio salendo sul podio senza cuffia: chapeau, anzi…swim cap!
Per fortuna sul podio non si canta l’inno, solo battimani. Sorride Pellegrini, l’Araba felice di rinascere dalle proprie ceneri! (o era fenice?)
E così il pomeriggio scivola via, mentre il ghepardo Polieri stabilisce il primato mondiale di stacco dal blocco e di virate sbagliate, la Pirozzi si permette di fare cose strane dalla Caporale…pensavo chissà che, invece si doveva cambiare il costume. Magari lo può fare davanti a Mencarini, così si rivitalizza un po’il ragazzo, la cui voce proviene di sicuro dall’oltretomba. Coraggio, la vita non è così male, in fin dei conti sei agli Europei non in miniera.
Concludo con lo scambio di complimenti fra la Van Almsick, altro personaggino che inquietava gli animi maschili, e Federica. Van Mafaldik in vista, achtung bitte.