di Valeria Molfino
Devo ammetterlo, la prima volta che ho sentito parlare di Playstation flow ho immediatamente pensato ad un pesce d’aprile. Del resto come poteva esistere un videogame in cui il nuoto fosse perfettamente integrato?
Ma ho voluto crederci.
Il primo aprile PlayStation Wearable Entertainment Technology lancia uno strano comunicato stampa: sta per arrivare in commercio una nuova tecnologia che permetterà di nuotare realmente le parti che prevedano un’immersione in acqua.
La ricetta è semplice; ogni volta che si raggiungerà un fiume, un lago o un mare nella realtà virtuale, si potrà bloccare la partita, indossare degli speciali occhialini, degli auricolari impermeabili e dei sensori (due sui bicipiti e due sulle cosce) e nuotare nella piscina più vicina al game player.
La sensazione di immergersi nel gioco a 360 gradi è fantastica ed il giocatore può finalmente sentirsi protagonista. Nel trailer di Playstation flow, una soddisfatta nuotatrice descrive l’esperienza come super-mersione, una sorta di versione potenziata di un’immersione.
Una volta terminata la parte di gioco, il nuotatore può sincronizzare via bluetooth i propri movimenti alla consolle ed asciugarsi appoggiando i piedi su una particolare piastra.
Non è tutto. L’esperienza può essere fatta simulando i movimenti del nuoto anche in una vasca o sul proprio divano.
Troppo bello per essere vero? Proprio così. Il pesce di aprile è stato svelato ed il gioco non è neppure in via di progettazione.
Devo ammetterlo, però, per un po’ ci avevo sperato!