L’educazione e il divertimento dei figli sono le priorità per un genitore, ma quale sport può unire queste due cose?

Il sito Dotsport.it (Tutti gli sport … Tranne il calcio!) ha chiesto a oltre 1000 mamme di risponderce a questa domanda: quale sport pensi sia più educativo per un bambino?
I risultati sono stati, per certi versi, inaspettati: ai bambini è raccomandato il nuoto, mentre per le bambine viene considerata più idoneo la pallavolo, tallonato per pochissimi voti ancora una volta dal nuoto. Oggettivamente, ci si aspettava qualcosa di diverso: magari un’attività di gruppo e frenetica per i maschietti, come ad esempio il calcio, il basket o il rugby, e l’elegante e dolce danza per le bambine. E invece no. Anche in questa circostanza niente è come sembra.

Lo sport è diventato un ingrediente fondamentale nella ricetta di vita di ogni bambino ed è stato perfino riconosciuto giuridicamente dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale (art.31 della “Convenzione sui diritti dell’Infanzia”). Lo sport fa bene, e non solo al fisico, ma anche alla mente. Tutti i bambini, oltre che irrobustirsi fisicamente e sfogarsi, possono grazie ad esso crescere ed imparare alcuni dei valori più importanti della vita, come il rispetto, la perseveranza, l’ambizione.

“L’American Academy of Pediatrics raccomanda almeno 30-60 minuti di attività fisica al giorno per prevenire l’obesità e contribuire, attraverso un aumento del dispendio energetico, a ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, a sviluppare un corretto sviluppo osseo e a migliorare la sensibilità all’insulina oltre che ad assicurare benefici psicologici”. Il monito della SIP, la Società Italiana di Pediatria, è chiaro: lo sport è fondamentale per tutti i bambini per prevenire ogni tipo di problema fisico e psicologico.

Il nuoto è lo sport individuale per eccellenza, dove si impara a concentrarsi su se stesso e sulle proprie capacità.
Per la maggior delle persone è noioso fare vasche su vasche senza sosta, ma è indubitabile che il nuoto sia uno degli sport più completi e quindi consigliato per risolvere o per prevenire tutta una serie di problemi fisici. Spesso i bambini vengono spinti a praticare il nuoto per acquisire, almeno in parte, le regole del galleggiamento e della sopravvivenza in acqua, quasi un obbligo in un Paese come l’Italia che ha ben 8000 chilometri di costa!
La Federazione Italiana Nuoto ha constatato che negli ultimi vent’anni sono diminuiti del 70% gli incidenti in acque libere, e questo grazie soprattutto al lavoro organizzato dalle scuole nuoto. “Imparare a nuotare è un po’ come imparare a camminare” ha affermato il coordinatore Scuola Nuoto FIN, Giuseppe Gangemi, è quindi un passo fondamentale per ogni attività effettuata in un elemento contrastante come l’acqua.
Il nuoto è una attività che ti allena alla fatica, portandoti a capire che ogni cosa che vuoi si può ottenere solo con immensi sacrifici, una lezione fondamentale per introdurre il bambino nel mondo di oggi e per iniziarlo alla vita futura. E non è del tutto vero che il nuoto è in tutto e per tutto uno sport individuale che ti isola dal mondo: ti mette in contatto con persone che hanno la tua stessa voglia di metterti alla prova.

Fonte Dotsport