di Alessandro Foglio
Vi ricordate la controversa finale dei 100 farfalla uomini a Pechino 2008? Quella che consegnò a Michael Phelps la settima medaglia d’oro, eguagliano il record di Mark Spitz poi battuto il giorno dopo con l’ottavo alloro vinto nella 4 x 100 mista.
Se la ricorda benissimo Milorad Cavic, che agli occhi di tutti quella gara l’aveva vinta: avanti già ai 50, con un passaggio a 23”42, il campione serbo sembrava davvero in grado di spezzare il sogno di Phelps che inizia tardi la sua rimonta e tocca la piastra quando la bracciata di Cavic è già arrivata al muro da un po’. Ma la grafica segna il nome di Phelps come vincitore, tra la gioia e lo stupore di pubblico e degli stessi protagonisti.
Il cronometro dirà 50”58 a 50”59 e non basterà guardare più volte il rallenty per capire chi davvero ha toccato prima. Si è sempre parlato della forza con la quale Phelps toccò la piastra, facendola fermare prima di quella di Cavic, arrivato sì prima ma non con la stessa forza. Chi invece ci ha sempre voluto vedere qualcosa di losco, ha tirato in ballo l’Omega, la casa produttrice del sistema di cronometraggio, affermando che il record di otto ori di Phelps era un evento che avrebbe portato vantaggi economici a più persone, quindi quella gara andava vinta dall’americano.
In questi giorni dove Michael è tornato in acqua a Mesa per l’Arena Pro Swim Series (dove ha vinto i 100 farfalla e i 100 stile) fanno scalpore le dichiarazioni di Mark Spitz, rilasciate al Sunday Express a Shangai, durante il week end dei Laureus World Sport Awards. Il sessantacinquenne ex campione olimpico ha affermato di aver ricevuto una e-mail da parte dell’Omega che diceva che in realtà Michael aveva perso quella gara. “Io non credo abbia vinto quella gara, ma rimane comunque il più grande nuotatore al mondo, con o senza quella medaglia” ha continuato Spitz, che non si è fermato negli elogi al kid di Baltimora: “Lui è il più grande olimpionico della storia: ha partecipato a quattro Olimpiadi e io a due, ha vinto 18 ori e io 9, 2 argenti e io 1, 2 bronzi e io 1“.
La notizia è stata ripresa dal web journal statunitense Swimming World che ha cercato di mettersi in contatto con l’agente di Spitz Evan Morgenstain per confermare le parole del suo cliente, ma anche con l’Omega e la federazione nuoto USA, non riuscendo ad avere ancora risposte. I giornalisti di Swimming World sono riusciti però a domandare cosa ne pensano a Bob Bowman e allo stesso Phelps: “L’unica cosa che rende oggettivo il nuoto è il touchpad (la piastra) che quando è colpito viene spento. Ero lì e ho visto tutto” ha risposto l’allenatore di Michael, mentre il diretto interessato ha dichiarato di non avere nulla da dire a riguardo.
Comunque sia andata, agli occhi di tutti Michael Phelps rimarrà l’uomo dei record per tanti anni, sempre che non arrivi qualcuno un giorno capace di vincerne nove….Ma è un’altra storia.