Sabato Mattina.
Occhi ancora stropicciati. A tentoni cerco la maledetta sveglia che ha interrotto un sogno che già ho dimenticato.
Più che Cloro Cuffia mi sentivo Cloro Formio.
“Altro giorno di lavoro…..” penso contrariato. Appena il cervello si connette con il resto del corpo realizzo il perché “la maledetta” si è messa a suonare. Si va a nuotare in acque libere e salate. Yessss
Destinazione Bergeggi, Savona.
Voi magari vi starete domandando: “al mare. Bergeggi? ma perché?”
Mi sono iscritto alla Swimtheisland. 5 km di nuoto in openwater con la circum nuotata dell’ isola di Bergeggi. Forse ho fatto la bracciata piú lunga dell’ onda, mi dico da giorni. È un detto che non esiste? Invece del solito trito e ritrito passo più lungo della gamba. Vabbè, lo inventiamo noi adesso.
Il NuotoSocio passa a prendermi. Si parte. Falsa partenza. Il Socio si è dimenticato la muta. È mattino presto anche per lui.
Si riparte. Buona la seconda.
Viaggio, radio spenta che da spazio alle chiacchiere e il cielo che cambia tutte le tonalità di grigio sino a diventare nero e piovoso proprio a Bergeggi. Poco importa. il pregio del nuoto è che comunque ti devi bagnare.
Impavidi cominciamo a prepararci.
Voi avete idea di cosa significhi infilarsi la muta? Bisogna prima di tutto spalmarsi di vasellina fino ad essere unti come il fritto servito nelle peggiori friggitorie di Caracas.
Ehi, nessuna battuta sulla vasellina. Tsè!!!
Dicevamo, è necessario un equilibrio circense dal momento in cui si infilano entrambe le gambe nella muta e si comincia la manovra di vestizione. Insomma bisogna armarsi di pazienza a pacchi.
Una volta agganciate le boe per renderci piu’ visibili iniziamo a muovere le prime bracciate. Uno spettacolo. Mare piatto tagliato solo dalla nostra nuotata. Pesci colorati sotto che volteggiano. I pensieri cominciano a sciogliersi nell’acqua salata e la trasparenza del mare ti fa sentire come se fossi sospeso in aria, in volo. Seguiamo le indicazioni che ci hanno dato dei nuotatori incrociati poco prima della partenza del giro. Solo nuoto.
Tornando la corrente non ci è amica e mi sento come un salmone ubriaco; tanta fatica per quasi nulla.
Il fondo comincia a diventare più chiaro e più vicino. Poche bracciate e si tocca terra. Ancora qualche metro e ci siamo. Finito il giro. Finito il “viaggio”.
Ogni volta che concludo una nuotata in acque libere mi viene sempre in mente che qua “toccare il fondo” è sinonimo di arrivo, fine, anche sta volta ce l’ho fatta. Ecco!
Non so ancora se mi sento più stanco o più felice. Tanto Felice quanto stanco. Felicissimo, direi.
Sono contento di poter condividere con te che stai leggendo queste esperienze che per qualcuno potrebbero essere normali ma che per me e magari per chi si ritrova un po’ in CloroCuffia diventano titaniche
Anche oggi mi sento un “quasi nuotatore” ma più ricco di sensazioni, di bracciate e di un piatto di trofie al pesto. Meritatissimo !!!!!!!!!!
Buone bracciate a tutti e vi lascio con il video di presentazione di SWIMTHEISLAND

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