Senza il nuoto tra le corsie, il 100% delle medaglie d’oro conquistate agli Europei di Belgrado dall’Italia sono stati messe al collo ad atleti appartenenti allo stesso gruppo di allenamento. Quello capitanato da Greg Paltrinieri e diretto da Fabrizio Antonelli.
Facciamo quindi un’analisi un po’ più approfondita all’interno di questo gruppo e dell’Europeo di acque libere terminato da un paio di settimane.
Gli Europei in acque libere assegnano sei titoli individuali e uno di staffetta. Da molti anni ormai questa disciplina in Europa gravita attorno a cinque nazioni: Germania, Italia, Francia, Ungheria (che hanno una grande densità di atleti di alto livello) ed Olanda (terra natia dei campioni olimpici di Rio 2016 Weertman e Van Rouwendal).
Solo una medaglia è stata conquistata da un’atleta non appartenente a queste nazionali: il bronzo nella 25 km della spagnola Candela Sanchez Lora. Nelle ultime tre edizioni al maschile tutte le medaglie individuali sono state assegnati ad atleti Ungheresi, Francesi, Tedeschi ed Italiani, fatta eccezione per il bronzo del russo Abrosimov nella 25 km del 2021.
A Belgrado tre titoli sono stati assegnati all’Italia, due alla Germania e due all’Ungheria.
Ai più appassionati sarà saltato all’occhio che cinque delle sette medaglie d’oro hanno qualcosa in comune: l’allenatore.
Abbiamo analizzato insieme a Fabrizio Antonelli questo risultato.
Siamo sulla strada giusta: per Greg e Leonie era una tappa di passaggio in vista dell’Olimpiade, si sono comportati egregiamente con delle condotte gara intelligenti e dei finali degni di nota. Per Barbara e Dario il percorso è stato diverso, sono arrivati qui per fare bene e non hanno tradito le aspettative anzi: Dario ha confermato di essere uno dei migliori nella 10 km, Barbara ha finalmente messo in acqua le sue capacità anche nella distanza olimpica, il suo argento è stato guadagnato con una prova di carattere e forza. La 25 km è stata un assolo italiano, entrambi scendevano in acqua sapendo di essere i favoriti e hanno espresso il loro meglio.
C’è un’altra percentuale interessante che sottolinea l’ottimo lavoro del gruppo di Antonelli: in ogni podio c’è almeno un atleta che si allena con l’allenatore romano. Nelle 10 km 4 su 6, nelle 5 km e 25 km 2 su 6 mentre nelle staffette 3 atleti (l’italiano Filadelli e i due francesi Cassignol e Olivier).
Quasi il 50% delle medaglie individuali assegnate (8 su 18) appartengono ad atleti che si allenano sul litorale romano.
Ostia diventa quindi capitale del fondo Europeo e Antonelli si conferma un grande regista. Il Polo Acquatico di Ostia brulica di campioni.
Basti pensare che ora come ora nel gruppo del campione olimpico Paltrinieri vi si allenano 13 medagliati mondiali:
Poniamo attenzione in tutti i campi che possiamo controllare: da quelli ovvi come l’allenamento e la tecnica di nuotata, all’alimentazione, la fisioterapia ed ultimo ma non meno importante il recupero. Lavoriamo con professionisti che abbracciano i nostri obiettivi e collaborano con noi come ingranaggi di un meccanismo perfetto. Ogni medaglia guadagnata da un membro del team vede la complicità di tutti i grandi professionisti dai quali sono seguiti e senza i quali io non riusciremmo a lavorare così bene. È una questione di ingranaggi, senza anche un solo pezzettino sarebbe difficile far funzionare tutto alla perfezione.
Questo è un risultato da esaltare e da comprendere. Perché moltissimi atleti scelgono Ostia come sede di allenamento? Il metodo di Antonelli, il livello del gruppo, l’obiettivo comune costituiscono l’emblema dell’ambiente di lavoro perfetto.
Avere atleti stranieri molto forti nei propri ranghi permette agli atleti di casa di avere un confronto e uno stimolo costante.
Allenare atleti che provengono da realtà completamente diverse e background differenti mi permette di arricchire le mie conoscenze, imparare cose nuove ed innovarmi. Lo sport è in continua evoluzione e dobbiamo esserlo anche noi, bisogna sapersi uperare per andare alla ricerca di ciò che può migliorare le prestazioni. E niente insegna meglio delle esperienze, più ne raccolgo e più il nostro lavoro evolve verso qualcosa di produttivo per gli atleti.
Uno dei più forti atleti italiani di sempre, il conosciutissimo Marcel Jacobs, ha deciso di andare all’estero per trovare nuovi stimoli ed andare ancor più forte per regalarsi e regalarci sogni ancora più grandi. Molti atleti tra i più forti e titolati al mondo (come Olivier, Cunha e Beck) scelgono Ostia per perseguire i loro sogni, la città romana è ormai centro di gravità per i campioni capitanati dal nostro Greg e come direttore d’orchestra Fabrizio Antonelli.
Bellissimo articolo, scritto da una grande campionessa e persona dentro e fuori acqua !!!
Arianna, il tuo amore per questo Sport non ha confini,come la tua onestà intellettuale. Hai fatto un’analisi perfetta che racconta di sport di accoglienza di condivisione e di competenza ,noi italiani siamo questo e Fabrizio ne è un’interprete.
I risultati che da qualche anno l’Italia sta ottenendo in questa specialità parlano da soli.
Aprirsi al mondo confrontarsi con altre realtà
non puo’ che arricchire il lavoro di gruppo.