La fame è quella cosa che ci porta a voler fare il passo successivo.
Una volta mi è stato detto che lo sport è come l’agricoltura.
Prendiamo per esempio un orto: non tutti i giorni si raccolgono le stesse verdure, gli stessi ortaggi, la stessa frutta. Ci saranno delle giornate in cui il raccolto sarà troppo immaturo e bisognerà aspettare, giorni in cui troveremo cibo marcio perché basta poco per perdere il momento propizio.
Ci possono essere degli imprevisti: il clima, gli animali oppure il terreno stesso. Sì, perché bisogna essere anche in grado di saper sfruttare il terreno nel modo giusto: non tutti vanno bene per uno specifico alimento. E magari ci vogliono addirittura anni per far sì che quel terreno frutti qualcosa.
Si cambia, si fanno delle prove, si studia e cosa più importante di tutte: si sbaglia.
Nello sport è la stessa cosa.
Non tutti i giorni gli allenamenti o le gare potranno andare bene al 100% perché non tutti i giorni possiamo essere in forma strabiliante, quindi ci vuole pazienza e con grande caparbietà bisogna rimanere concentrati sul proprio obiettivo e tirare fuori il 100% di se stessi anche nelle difficoltà.
Anche se dopo una forte grandinata rimane una sola mela da raccogliere su centinaia che ce ne erano prima, bisogna raccoglierla e farne tesoro; perché magari, sarà proprio quella mela lì a fare la differenza più avanti.
Ci saranno i periodi difficili, in cui non si vedranno miglioramenti, ci si sentirà in fase di stallo come quando si piantano molte cose ma nessuna matura.
Allora bisogna avere pazienza: continuando ad innaffiare le nostre piante, strappando l’erba cattiva, proteggendole dagli imprevisti. E dopo aver curato tutti questi particolari arriverà il momento giusto per assaggiare il nostro raccolto.
E se non dovesse essere buono? Chi è sazio dopo un pasto cattivo?
C’è solo un’opzione. Riprovarci.
Se si ha sempre fame, si diventa bravi a coltivare la pazienza per andare avanti sulla propria strada.
Oppure…
Se si ha pazienza, si rimane sempre con l’appetito, la fame di chi vuol fare un passo in più.
Io credo entrambe le cose.
Foto: F. Sodano