C’è chi ha idee brillanti e chi non ne ha affatto.

Ma anche chi non sa dove andare a parare, può riuscire a migliorare la propria situazione. Come?

Imparando dai migliori, banalmente copiando.

Fatti di nuoto Weekly ha un’idea precisa su cosa, come e quando copiare per migliorare. Ma intanto, partiamo con un’ottima notizia.

Dressel rientra, evviva Dressel

Sembra ufficiale il ritorno in acqua di Caeleb Dressel, che si era fermato durante i Mondiali di Budapest 2022 per poi non tornare più all’attività agonistica. I motivi di tale sosta non sono mai stati chiariti fino in fondo, ma sembra che il campione statunitense si sia dovuto prendere il tempo necessario per curare la propria salute mentale, messa duramente alla prova dalla pressione che un fenomeno come lui ha in ogni sua uscita.

Dressel dovrebbe essere tornato ad allenarsi alla corte di Anthony Nesty, ma ancora non ci sono ufficialità su quando e come (e se) rientrerà alle competizioni. Giustamente, direi, perché credo che sia necessario stoppare un attimo ed analizzare il discorso in maniera più ampia. Se un atleta di spicco come lui si ferma per un motivo dovuto alla pressione esterna, è giusto che questa pressione sia il meno potente possibile al suo rientro, altrimenti si finisce in un corto circuito dal quale sarebbe difficile uscire. Al netto dell’hype che uno come lui crea, io predicherei calma.

Cosa vorrei vedere? Meno titoli nei quali si scrive “Dressel rientra ma gli altri sono già davanti a lui” e più titoli nei quali si scrive “Dressel rientra, viva Dressel”.

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Tanta roba poco valorizzata

Delle TYR Pro Swim Series abbiamo già scritto qui, e i risultati interessanti non sono di certo mancati nell’ultimo weekend di gare. Al netto delle prestazioni e dei duelli, mi sembra che il discorso sulla spettacolarità dell’evento sia rimasto identico a quello fatto nell’ultima uscita.

Tradotto: si può fare di meglio, soprattutto se come piatto forte hai Summer McIntosh che spara record praticamente in ogni gara, Katie Ledecky che le da battaglia, e poi Shane Ryan, Regan Smith, Dylan Carter, Michael Andrew, Katie Grimes e anche Ahmed Hafnaoui.

Tanta roba, poco valorizzata.

Copiare dalla NCAA

Basterebbe anche solo copiare dal circuito NCAA (che poi è un pò quello che ha fatto la ISL a suo tempo), per migliorare nettamente il percepito del nuoto. Da lì continuano ad arrivare notizie di grandi giornate, di grande tifo, di coinvolgimento e festeggiamento.

Insomma, sembra che la NCAA sia un’isola di nuoto felice ed allegro, e non tristemente legato al cronometro e alle buie vasche (che si illuminano una volta all’anno se va bene).  Un esempio? Leon Marchand ha trascinato la sua Arizona State – allenata da Bob Bowman – alla vittoria del Pac12, interrompendo un dominio quinquennale di Cal University.

Esiste una cosa così dalle nostre parti? No, quest’anno non abbiamo avuto manco la Coppa Brema, per dire.See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4