Dopo una notte passata a riprendermi dalla sbornia di adrenalina regalataci dalla terza giornata sul bordo vasca, eccomi qui a cercare ancora una volta di regalarvi le emozioni e gli spunti tecnici dalla tribuna del Velodromo berlinese. Naturalmente con uno sguardo meno gossipparo della mia compagna di sventure e di birrette che, come potete leggere qui, si diverte parecchio a cercare altro…
Abbiamo assistito a tali e tante volate che se Velodromo dev’essere. che velodromo sia, non solo in pista ma anche in acqua!
1500 stile uomini
Insomma, finalmente si accende questo velodromo e ad incendiarlo letteralmente è l’italiano Gregorio Paltrinieri che con una gara tutta all’attacco stravince i 1500 stile uomini sospinto da tutto il pubblico della piscina che lo accompagna negli ultimi 700 metri con battiti di mani e dei gonfiabili distribuiti dall’organizzazione. Parte forte l’azzurro con passaggi mostruosi, altissimo sull’acqua con una frequenza di braccia impressionante per tutta la gara non da mai segni di cedimento inserisce le gambe nell’ultimo cento, chiude la gara in 57”6 e timbra il nuovo record europeo (14’39”93). Unica imprecisione la partenza che gli fa perdere una lunghezza rispetto agli avversari, tutto il resto assolutamente perfetto. Al tocco si commuove poco dietro di noi il biomeccanico azzurro Ivo Ferretti.
Terzo posto per Gabriele Detti che cerca di seguire il suo compagno di allenamenti nella prima parte di gara, cede leggermente nella parte centrale quando lo raggiunge Pal Joensen (secondo all’arrivo) ma con tenacia e determinazione riesce a conquistare il terzo posto con un grande crono (14’52”53). Nuotata la sua meno fluida rispetto a quella di Gregorio e più di forza. Si abbracciano i due seduti sulla corsia, stanno vicini sul podio quando risuona l’Inno Italiano.
Tantissima emozione in tutta la piscina che al momento della premiazione scandisce le note dell’inno battendo le mani.
Non potevamo non fare una galleria fotografica per i nostri due mezzofondisti e quindi, ecco a voi!!!
200 rana uomini
Nelle prime delle due semifinali nuota l’azzurro Luca Pizzini, bella gara del portacolori italiano, rapidissimo in partenza, ottimo per 150 metri, perde un po’ di fluidità d’azione nell’ultima vasca ma conquista il 6 posto per la finale di domani.
Finale che vede la battaglia per il podio tra gli inglesi Murdoch e Willis che entrambi nuotano una rana bellissima, altissimi sull’acqua, sempre in presa, sembrano non affondare mai neanche nelle fasi di scivolo e il tedesco Koch che sospinto dal pubblico passa fortissimo a metà gara, tiene il ritmo fino ai 150 metri e sembra gestire le energie nell’ultima vasca.
200 misti donne
Stefania Pirozzi parte nella prima delle due serie, rimane leggermente indietro a delfino, rientra sulle avversarie con un ottima frazione a dorso ma purtroppo conferma le difficoltà mostrate già nei 400 misti a rana, quando perde contatto con le avversarie soprattutto negli ultimi 20 metri del 50 dove perde visibilmente efficacia l’azione della sua gambata, cerca di recuperare il distacco a stile libero, frazione nuotata con un grandissimo apporto delle gambe ma con una frequenza di braccia un po’ troppo bassa, ferma i cronometri a 2’14”22, crono discreto ma che non le consente di accedere in finale.
Nella seconda batteria show della Iron Lady Katinka Hosszu che timbra il record dei campionati quando potrebbe limitarsi a gestire le energie per entrare in finale in vista dei numerosi impegni che l’attendono nel pomeriggio e nei restanti giorni di gare. Morbida la sua nuotata a delfino, chiude i primi 50 metri in linea con le avversarie, prende il largo con una frazione a dorso mostruosa, continua a spingere nella rana e chiude fortissimo a stile libero con un apporto d gambe decisamente superiore a quello delle sue avversarie.
200 stile uomini
Si accende nuovamente la piscina per un arrivo in volata tra Paul Biedermann e Velimir Stjepanovic vinto dal serbo per solo due centesimi, incredulo poco sotto di noi il coach tedesco fissa per 5 minuti buoni il tabellone dei risultati.
Come nei 400 stile pare subito all’attacco il serbo che passa a metà gara con mezzo secondo di vantaggio sul tedesco. Non bellissima l’uscita di Biedermann dalla subacquea di metà gara, molto verticale e poco in avanzamento, il tedesco inserisce con determinazione le gambe nel secondo 100, vira insieme a Stjepanovic ai 150, e inizia una volata lunga 50 metri tra i due, entrambi fanno gli ultimi sette metri senza respirare, più deciso l’arrivo del sebo che si aggiudica la vittoria.
Terzo posto per Yannick Agnel, che cambia condotto di gara rispetto alla semifinale (dove era partito fortissimo e poi era vistosamente calato nel secondo cento) impostando una gara più tattica cerca di riagganciare la coppia di testa nell’ultimo 50. Stato di forma non eccezionale per lui che dopo l’esclusione dalla finale dei 400 stile si deve accontentare del terzo gradino sul podio.
L’italiano Filippo Magnini chiude ottavo, primo 50 veloce, rallenta nella parte centrale di gara e inserisce le gambe con convinzione solo nell’ultima vasca. Nuotata molto “saltellata” quella dell’azzurro, soprattutto nella parte centrale della gara.
100 rana donne
Altra finale molto attesa dal pubblico azzurro visto il secondo tempo di qualificazione di Arianna Castiglioni. Determinatissima l’azzurra, nonostante la sua giovane età, è la più veloce di tutte in partenza, prima subacquea decisamente meglio rispetto a quella delle semifinali, esce in linea con le avversarie, si distende bene nel primo 50 sfruttando lo scivolo, buona la sua virata ma a causa di un’uscita dalla seconda subacquea imprecisa gli servono tre o quattro bracciate prima di poter iniziare la sua progressione che ha caratterizzato i due turni di gare precedenti. In linea fino a 75 metri con le avversarie riesce a superarle per conquistare il terzo gradino sul podio nell’ultimo 25 quando ha frequenze altissime e non esiste mai un momento di scivolo tra una bracciata e la successiva.
All’arrivo tutto lo staff Azzurro presente in tribuna abbraccia il suo tecnico Gianni Leoni.
Oro per Rikke Møller Pedersen che fa gara a sé e timbra il record dei campionati.
Anche per Arianna una nostra piccola galleria personale!
200 delfino uomini
2 azzurri presenti nelle semifinali, Matteo Pelizzari nella prima serie, Francesco Pavone nella seconda.
Bella gara quella di Pelizzari che conquista un posto nella finale di domani, respirazione sempre ogni 2 bracciate, bassissimo sull’acqua al momento della respirazione subito pronto a buttarsi in avanti per iniziare la bracciata successiva. Buone anche le sue subacquee che non lo penalizzano eccessivamente nei confronti degli avversari.
Una primo 50 troppo lento e un arrivo alla prima virata non perfetto costringono Pavone a rincorrere gli avversari per il resto della gara. Buono il resto della gara soprattutto la parte finale dove recupera vistosamente terreno ma purtroppo non riesce a conquistare l’accesso alla finale. Primo tempo per Bromer che non nuota un delfino tecnicamente bellissimo, molto verticale quando respira, ma con frequenze altissime per tutta la gara ferma i cronometri a 1’55”55.
100 stile donne
Occhi puntati su Sarah Sjoestroem. Buon tempo di reazione al via, parabola del tuffo non ottimale, esce leggermente dietro rispetto alla connazionale Coleman. Primo 50 nuotato respirando ogni 2 bracciate vira prima grazie a un ingresso di virata semplicemente perfetto, secondo 50 di gara spaventoso, le respirazioni diminuiscono vistosamente soprattutto nella parte centrale del 50 quando nuota 8 metri senza mai respirare. Respirando meno riesce ad applicare molto meglio la sua forza di bracciata all’acqua, le frequenze non sono altissime ma l’energia sprigionata dalle sue bracciate è molto superiore a quella delle avversarie. 52”67 per lei e record dei campionati, completano il podio la Heemskerk e la Coleman.
200 misti uomini
Finale con tempi non eccezionali, ma molto emozionante, grazie a un arrivo a 4 con 2 tedeschi coinvolti e pubblico di casa che si alza in piedi sugli spalti per sospingere i propri portacolori.
La gara si decide nella frazione a stile libero. Steffan Deibler sembra avere la vittoria in pugno ma crolla drasticamente negli ultimi 10 metri e viene sopravanzato da Laszlo Cseh che tocca per primo facendo gli ultimi 8 metri senza mai respirare e riuscendo in questo modo a controllare il rientro di Philip Heintz e Roberto Pavoni che nuotano l’ultimo 50 molto più velocemente dell’ungherese. Fondamentale per conquistare la vittoria la frazione a dorso di Cseh nettamente il piu veloce di tutti e che gli consente di scavare un solco importante che gli avversari provano a chiudere nella rana e nello stile ma senza riuscirci.
Gara sottotono per Federico Turrini che rimane distaccato a delfino, cerca di rientrare sul gruppo dei migliori a dorso ma soffre la frazione a rana dove nuota tutto il 50 attaccato alla corsia, ottima la frazione a stile libero ma non riesce a scendere sotto i 2’.
100 dorso donne
Arianna Barbieri parte nella prima delle 2 batterie. Ottimi i suoi primi 75 metri di gara, con 2 buone subacquee che le consentono di rimanere in linea con le avversarie, perde fluidità di azione e frequenza di bracciata nell’ultimo 25 metri ma conquista comunque un posto per la finale. Bello tecnicamente il suo dorso, paga a livello di forza fisica nei confronti delle avversarie.
Carlotta Zofkova conferma le difficoltà in partenza e subacquee evidenziate già nei tre turni dei 200 dorso. Esce nettamente distaccata dalla prima subacquea rientra sulle avversarie nuotando un dorso tecnicamente non bellissimo ma sfruttando tutta la sua forza fisica, cerca di accorciare la subacquea al 50 metri per limitare i danni, sbanda sotto la corsia a 15 metri dall’arrivo ma riesce comunque a tenere una buona frequenza di bracciata e un buon apporto di gambe senza perdere troppa efficacia d’azione. Finale anche per lei domani.
50 dorso uomini
Gara amara per gli azzurri Niccolò Bonacchi e Stefano Pizzamiglio entrambi esclusi dalla finale di domani che nuotano tempi al di sopra delle loro potenzialità.
La gara di entrambi gli azzurri è compromessa nel finale quando sbandano verso la corsia fino ad urtarla, a quel punto si scompongono tecnicamente, perdono frequenza e arrivano a toccare la piastra in maniera non ottimale. Bonacchi ripete l’errore in partenza del mattino, la sua subacquea è poco efficace ed esce molto distaccato dagli avversari, cerca di recuperare ma tecnicamente nuota meno bene rispetto al mattino e anche il crono non è dei migliori.
Sperando di avervi dato spunti interessanti, qualche particolare tecnico sfuggito ai vostri attenti sguardi e trasmesso l’emozione dell’impiando di Berlino, vi do appuntamento a domani e corro a pranzo, altrimenti mi perdo le finali di oggi!!! Auf wiedersehen