Ultima mattinata di gare alla Duna Aréna di Budapest, dove si respira la tipica aria di fine estate, con il bagnino che passa a chiudere gli ombrelloni e le ombre si fanno sempre più lunghe.

In scena la gara lunga dei misti e le staffette miste. Tanto spettacolo, tanta nostalgia per una bellissima edizione che troppo velocemente sta finendo.

Si inizia con i 400 misti al femminile, ossia con l’attesa per la regina di Ungheria, Katinka Hosszú.

Nessuna sorpresa per le finaliste, con le prime che fanno una gara estremamente tattica e d’attesa nascondendo le carte. Miley un po’ a fatica, Smith paga troppo nelle prime frazioni mentre Ohashi e Pickrem vanno a passeggio.

Nella seconda, Hosszú senza alcun patema, Belmonte anche a lei con un buon finale. Per la finale tutto può accadere. Quasi tutto, difficile ipotizzare una Hosszú in difficoltà, seppur questa rassegna ci abbia restituito una Katinka più umana, che può pure arrivare seconda o terza ed esultare felice.

Questa è casa sua e questa la gara che l’ha resa grande. Vediamo se ci sarà il gran finale con fuochi d’artificio.

Si passa ai maschi e torna in acqua il nostro Turrini. Quattordicesimo in 4’18, con una finale che francamente era alla sua portata.

Difficile spiegare questa prestazione. Negli ultimi giorni stavo bene e dopo i 200 misti avevo buone sensazioni. Non so proprio cosa sia successo.

Davanti, come al femminile, i big giocano a nascondino. Nella prima batteria Kalisz, Litchfield, Seto, Almeida e Nagy fanno gara a se, con il primo letteralmente a passeggio, autore di una rana maiuscola. Nessuna sorpresa nemmeno nella seconda, con Hagino, Verrasztó e Litherland dentro.

Il pomeriggio vedremo altre andature, ma l’impressione migliore ce l’hanno regalata Hagino e Kalisz. Peccato per il Turro, mai veramente in gara e in difficoltà dai primi metri.

Ho letto “Con la testa sott’acqua” di Cristina Chiuso

Cristina Chiuso è un personaggio difficilmente incasellabile in una sola categoria e proprio per questo davvero interessante. Nuotatrice professionista per 20 anni, è stata capitana della Nazionale italiana, ha vinto cinque medaglie a livello europeo e partecipato a...

Fatti di nuoto Weekly: il giro del Mondo

Trovare la motivazione è difficile, mantenerla alta e ricaricarla è ancora più complicato. E allora si ricorre al cambiamento, uno degli antidoti più sicuri contro la monotonia, uno stimolatore naturale di nuove sensazioni e di adrenalina. Il momento migliore per...

Speciale Master, 5 record al 28° Trofeo Forum Sprint

Il 2025 del movimento Master laziale riparte dal 28° Trofeo Forum sprint che si è disputato il 12 gennaio presso la piscina coperta del Circolo Forum Roma Sport Center. Sono cinque i record stabiliti durante la manifestazione che è stata vinta dalla Società...

Il Nuoto avrebbe (ancora) bisogno di Katinka Hosszú

Katinka Hosszú ha annunciato il suo definitivo ritiro dalle competizioni agonistiche. Nel 2025 compirà 36 anni, ha una bimba nata l’anno scorso e una bacheca interminabile di trionfi sportivi: il suo abbandono agonistico sembra una passo dovuto nella sua vita, una...

Fatti di nuoto Weekly: Chi ci crede ancora e Chi non ci crede più

Quanto manca all’inizio delle gare? Spoiler: tanto. Ma Fatti di nuoto Weekly non si fa spaventare e inizia oggi la lunga rincorsa al 2025 del nuoto, l’anno post Olimpico che forse ci dirà qualcosa sulla direzione che il nostro sport ha preso. Nel bene e nel...

Italian Sportrait Awards 2025, la conferenza stampa di presentazione

Si terrà martedì 21 gennaio alle ore 11:00 presso la sala Tevere della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo 212 a Roma, la conferenza stampa di presentazione del Premio Italian Sportrait Awards 2025, manifestazione che celebra i campioni dello sport e della vita e...

Staffetta mista al femminile sulla carta molto difficile per noi dove un tempo richiesto per l’accesso poteva essere molto basso. Lo è difatti, sotto il 4’02 (4’01”78 l’ottavo): in tutto questo noi siamo sesti, dopo aver schierato il meglio che abbiamo portato a Budapest.

Panziera 1’01”, Castiglioni a 1’06”99, Binachi 57”65 e infine Pellegrini da 54”44. Abbiamo ancora del margine per il pomeriggio, ma le medaglie se le giocheranno gli altri che al mattino hanno mischiato le carte. Fuori a sorpresa l’Ungheria, decima e la Repubblica Ceca di coach Bossini.

Federica:

Erika e Silvia non stanno bene, quindi era giusto che onorassi questa staffetta. Siamo molto contente. Cercheremo di riconfermare questo sesto posto.

Arianna:

Ho la prima e l’ultima gara, stasera voglio chiudere in bellezza. Sono contenta di aver contribuito a questa staffetta e stasera ci sarà da divertirsi. Medaglia nella gara individuale? La vedo durissima, ma dalla 4ª all’8ª posizione c’è spazio.

Margherita:

Sarà la mia prima finale mondiale, sono molto molto emozionata

Ilaria:

Sono contenta perchè quuesta staffetta è stata sempre nell’ombra e stasera è in finale mondiale.

Meno gioie al maschile, che purtroppo vede i nostri quattro nuotare ognuno poco sopra al proprio limite. Finiamo al decimo posto, peccato. Ci consola essere in compagnia di Australia, anche loro fuori dagli otto finalisti.

Matteo Milli apre in 54″91, quindi Nicolò Martinenghi 59″43, Piero Codia 51″16 e chiude Alessandro Miressi in 48″61 pe run totale di 3’34″11.

Il pomeriggio promette soprattutto da parte degli Stati Uniti fuoco e fiamme, quando scenderanno in pista i loro big. Peccato non prendere parte allo show conclusivo, ma le nostre batterie sono state comunque di ottimo livello rispetto ad edizioni passate.