Soddisfazione mista a prudenza: sono le sensazioni che si respirano in zona mista all’arrivo dei nostri due Alfieri.
Molto rilassato Gabri, più combattivo Greg.
Normale sia così.
Per il campione olimpico brucia ancora la sconfitta degli 800, dove si aspettava di più da se stesso. Ha la consapevolezza che dalle sconfitte si debba imparare e guarda alla finale.
Sarà una battaglia e venderà cara la pelle… d’altra parte, fino a domani pomeriggio il campione mondiale e lui è saranno gli altri a dover escogitare qualcosa per batterlo.
Chi rinuncia invece alla gara è il cinese Sun Yang: poco male, la concorrenza, guidata da Romanchuk con il primo tempo è in agguato. E non è una sorpresa per i nostri, che ricordano le ottime prestazoni dell’ucraino in Coppa del Mondo questo inverno, così come il fatto che sia alla sua prima gara in questo campionato.
Perché il tema della stanchezza è quello che maggiormente preoccupa l’altro azzurro , il livornese Detti. Stanchezza fisica ma anche mentale, dopo aver nuotato molte gare e altrettante finali.
Poco male, a questo ci pensa il Moro: con il suo fare protettivo, quasi da chioccia, gestisce i tempi e il riposo dei suoi pupilli. Non mostra preoccupazione eccessiva. E uomo di sport, sa che si vince e si può anche perdere. Ma sornione, aggiunge “non sarà domani… spero”.
Rivendica il suo ruolo e ci ricorda come 4 degli 8 finalisti sono stati allenati da lì a Ostia: effetto carbonara o segreti del Moro?
Preferiamo credere nella seconda.
Infine la ricetta per vincere: “Semplice, dare 3/4 decimi ad ogni cento agli altri. Poi dovranno venire a riprenderci (nonostante gli scivoli anni sessanta di Greg!)”.
Ci auguriamo di vedere una bella gara domani, con Greg all’arma bianca per spezzare il ritmo della concorrenza e Gabri più sornione e attendista.
Ci salutano con il sorriso. Il dado è tratto e la finale ci aspetta.
Foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4