Non sono nemmeno passate 24 ore dall’ultima gara di questo Mondiale post-olimpico e già la nostalgia sale.

Vi presentiamo una raccolta dei momenti clou vissuti dal nostro tifoso ai Mondiali di Nuoto.

Come si dice… abbiamo fatto 30… facciamo 31!

1. Sarah Sjöström si presenta in staffetta con il record del mondo nei 100 metri stile libero. Prima donna a scendere sotto i 52″. “La velocità è roba mia” sembra voler dire.

2. Il passato è una terra straniera, ma ogni tanto spunta di nuovo dalle tue parti e ti fa perdere una gara in cui eri favorita. Manuel, Campbell, Ottesen: c’è sempre qualcuno che rompe le uova nel paniere di Sarah. La Manuel è pure recidiva.
“Tu accontentati del record del mondo che la medaglia d’oro me la pappo io”. “D’accordo, ma mi rifarò presto”, pensa Sarah, che in due giorni batte anche il record del mondo nei 50 stile libero e vince l’oro nuotando cinquanta metri senza respirare. “Sono o non sono la donna più veloce del mondo?”

3. Katie Ledecky domina quasi tutte le sue gare senza mai fare un record del mondo. Per i suoi standard, è un declino. Perché “quasi”? Be’, lo sapete.

4. Lilly King e la Efimova giocano alla guerra. “Tu ti avvicini al record del mondo in semifinale? E io sbrano te e lui in finale dei 100 rana”. La russa vince il primo premio nel concorso per facce da funerale all’arrivo. Nei 50 si ripetono sia la sfida che il risultato: oro e record del mondo alla King. La Efimova arriva seconda. La notizia è che le due si sono parlate all’arrivo e si sono applaudite durante la premiazione: segnali di disgelo?

5. A prescindere dal doping e dalla simpatia o antipatia guardate la Efimova e i suoi 200 rana. Riuscite a non rimanere incantati dalla sua nuotata? Regale.

6. Tuffi sincro. BertocchiVerzotto si giocano il podio all’ultimo tuffo. Pensi: “Ora lo sbagliano”. Lo sbagliano. Mai pensare prima di un tuffo decisivo.

7. Se Thomas Daley si tuffa il dubbio non è se prenderà un dieci, ma quanti ne prenderà. Il suo avversario inanella dieci a raffica? Nessun problema: Daley salta subito dopo e ne prende almeno uno in più. La finale della piattaforma da dieci metri è stata spettacolare, a proposito.

8. Adam Peaty scende sotto i 26″ nei 50 rana. Vi immaginate quali record potrebbe sbriciolare se avesse la partenza di Scozzoli?

9. Titolo: Arianna Castiglioni va ai Mondiali. Svolgimento: entra in finale dopo avere superato al mattino in batteria il record italiano. Vogliamo dieci, cento, mille Arianna! Facciamo gli scongiuri che venga preservata dagli infortuni.

10. 50 rana maschili. Scozzoli è in testa dopo la partenza e subacquea, anche se poi viene risucchiato. In mattinata aveva fatto il record italiano. Bentornato. Ah. Sembra che sulla Rai non abbiate visto benissimo tutto ciò.

11. Facce da funerale. Efimova, come detto, dopo i cento rana. Sun, dopo i 400 stile, Hosszú, mascherata da un sorriso, dopo i 200 farfalla, Sarah Sjöström dopo i 100 stile libero.

12. Luca Pizzini: uno che non sta sotto la luce dei riflettori, ma si migliora spesso, se non sempre e non fallisce gli appuntamenti importanti.

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13. Pallanuoto femminile. Quante volte Rosaria Aiello avrà pensato a dove avrebbe potuto scegliere di indirizzare quel maledetto ultimo tiro all’ultimo secondo del quarto di finale perso dal Setterosa contro la Russia?

14. Pallanuoto femminile. Gianni De Magistris ha detto in un’intervista che della pallanuoto moderna piace come giocano le statunitensi, perché mettono della fantasia nel loro gioco. A vederle, hanno anche fisici imponenti e quindi tiri potenti. A vederla, la loro pallanuoto è differente.

15. Pallanuoto maschile. Anche il gioco della Serbia sembra di livello superiore al resto del mondo, ma in finale ci è andata la Croazia.

16. Massimo rispetto per quelle migliaia di persone che hanno seguito la finale di pallanuoto sui maxi schermi o allo stadio del nuoto e che hanno dovuto subire gli scherzi del dio dello sport. Sofferenza, rimonta, illusione, sconfitta.

17. I sismografi avranno registrato lo spostamento della Duna Aréna durante le gare e i successi degli atleti di casa? Iron nation, really.

18. Dopo le facce da funerale, i ritratti della felicità. Chi cercava la rivincita, chi è una sorpresa un po’ più una sorpresa, chi proprio proprio non se lo aspettava, chi finalmente dopo anni e anni di gare e di chilometri ha vinto un oro iridato, chi tra esami di maturità e impegni natatori non ha mai mollato un centimetro e ha conquistato in modo divino un bronzo. Emily Seebohm, Farida Osman, Federica Pellegrini, Mireia Belmonte, Simona Quadarella.

19. Agli italiani piace vincere in rimonta, a meno che non nuotino i 1500 stile libero.

20. Un giorno sono arrivati i russi e han deciso di prendere tutto. Chupkov, Rylov, Efimova, la squadra di pallanuoto femminile. Stavolta niente carri armati, per fortuna.

21. I brasiliani? Calciatori, pallavolisti, piloti e cinquantisti. O cinquantiste. Tra i ritratti della felicità ci sarebbe stata bene anche la Medeiros. Ah! Dimenticavo anche fondiste, vedi Ana Marcela Cunha oro nella 25 km e bronzo in 5 e 10 km… si tutti qui sul Lago Balaton.

22. Riccione 2015. La più bella finale di un campionato assoluto nei 200 stile libero. Erano tempi in cui si poteva pensare a un dopo Pellegrini composto da cinque o sei duecentiste di livello discreto, comprese alcune giovani emergenti. Kazan 2015: argento della 4×200. Quindi il giallo: “La misteriosa scomparsa delle duecentiste”. Infine l’horror: “A Budapest una staffetta da incubo”.

23. Momento amicizia: Le Clos batte Cseh a casa sua e i due si stringono le mani ed esultano insieme all’arrivo.

24. Un giorno potremo dire: “Io c’ero quando questo fenomeno è apparso sulla scena mondiale” e staremo parlando di Dressel o di Milak o della Regan Smith. Tra gli emergenti che emergono bene ci sono anche alcuni azzurri: oltre a Martinenghi, anche Miressi e Vendrame. E la Quadarella, certo.

25. 20 anni, primo mondiale della carriera. Oro nei 100 stile libero con record americano. Oro nei 50 stile libero con record americano, mezzora dopo. Oro nei 100 farfalla con record del mondo in tessuto. Oro nella Mixed. Tre ori vinti nella stessa giornata. Dal forum di Corsia4:

Dressel è l’atleta perfetto. Ha una potenza mai vista, unita a capacità aerobiche che gli consentono di fare quegli ultimi 15 metri a testa bassa.
Tuffo impressionante con entrata quasi a 5 metri (potenza di spinta dal blocco impressionante), subacquee perfette! Perde un pochino in nuotata nella fase centrale (e finale quando fa il 50) ma riesce a tenere una chiusura clamorosa nei 100!
Alla sua naturale esplosività, che ne ha fatto da anni un fenomeno della vasca corta e delle brevi distanze, è riuscito ad abbinare una resistenza sui 100 in vasca lunga incredibile”.

26. Sempre dal forum di Corsia4: “Gli australiani staranno preparando i Giochi del Commonwealth”. Chissà cosa preparavano i tedeschi o i francesi o i giapponesi o gli altri più o meno delusi da questo Mondiale.

27. Le due giornate più cariche emotivamente: martedì e mercoledì, con la medaglia della Quadarella, la grande rimonta di Detti, il bronzo di Paltrinieri, la sfilza di record del mondo (King, Peaty, Masse), l’impresa della Pellegrini.

28. Scintille nelle staffette finali. Il cento sotto i 47″ di Morozov, Peaty e l’argento dei britannici, il record del mondo della mista statunitense femminile.

29. Gregorio Paltrinieri ha accompagnato l’ucraino per due terzi di gara. Poi a un certo punto ha fatto “ciao ciao” con la manina: “Tu continua ad andare avanti così da solo, che io ho da vincere un oro e devo sbrigarmi se no chiude la mensa”.

30. L’Italia è una potenza? Sesto posto nel medagliere complessivo, sei medaglie nel nuoto in vasca, tre ori da tre atleti diversi, dodici primati personali, un record europeo, cinque record italiani, un primato italiano in tessuto, molte qualificazioni al secondo turno e quindi molte buone prestazioni al mattino.

Codia, Milli, Scozzoli, Panziera, Miressi, Vendrame, Bianchi, Pizzini: voto 8. Peccato per le influenze di Martinenghi e della Carraro e per l’infortunio della Di Pietro, comunque stoica nella mista femminile, che è entrata in finale. Buone anche la staffetta 4×200 stile maschile e la mista a stile libero. Che questo Mondiale sia un punto d’inizio per migliorare il migliorabile, mantenere l’ottimo, scartare ciò che non va.

31. C’erano una volta quelli che snobbavano il Mondiale post olimpico. Se l’hanno fatto, non l’hanno dato a vedere.

Quasi tutte le gare sono state entusiasmanti. Tra le gare senza italiani in finale sono da rivedere per il livello altissimo almeno i 200 dorso femminili e i 100 farfalla maschili.

Riprendo dal forum di Corsia4, passo e chiudo.

In questi Mondiali è evidente l’innalzamento notevolissimo, ai vertici e medio, delle prestazioni nelle distanze brevi, fino ai 100 diciamo (maggiore forza esplosiva erogata in acqua).
Giunti quasi alla fine di mondiali con velocità di tutti gli stili a livello impressionanti e TUTTA la rana ancora in progresso, e tantissimi volti nuovi o atleti all’esplosione/consacrazione.

Foto copertina: Corsia4