L’Australia chiama e gli USA rispondono! Tempo di Trials, I TRIALS per eccellenza quelli made in United State of America.

Spettacolari come sempre, come solo gli statunitensi sanno fare, nei nove giorni di gare di Indianapolis ne abbiamo viste di ogni, sorprese, grandi ritorni e record del mondo compresi!

Livello altissimo, magari meno di altre volte nelle sue punte, ma mediamente spaventoso. Molti quarti o quinti piazzati in diverse prove sarebbero quasi da finale olimpica!

Le nostre “considerazioni” vi hanno già detto tanto, il resto lo andiamo a scoprire!

Regan regale!

Botta e risposta tra nobildonne! Se la settimana scorsa Kaylee McKeown sfiora due primati mondiali, l’antagonista principale al trono olimpico Regan Smith fa scacco matto e se ne porta via uno!

Straordinario lo stato di forma della statunitense, che timbra un 57’’13 che fa vacillare la barriera dei cinquantasette secondi!!! Stimolata da Katharine Berkoff a 57’’91, la Smith è una scheggia anche nei 200, dove chiude in 2’05’’16, indietro però rispetto alla rivale australiana. È però nei 200 farfalla che la neo primatista dei 100 dorso stupisce: con 2’04’’80 si avvicina al miglior crono mondiale stagionale della McIntosh e si candida come protagonista assoluta a Parigi.

A volte ritornano!

Due storie simili accomunano Caeleb Dressel e Simone Manuel: entrambi velocisti, entrambi ori olimpici, entrambi fuori dal giro della nazionale per diverso tempo. Ma Parigi è un richiamo troppo grande e già da inizio anno avevamo visto che potevano sperare nella chiamata a cinque cerchi.

Per Dressel un campionato in crescendo: centra l’obbiettivo olimpico nei 100 stile, dove chiude terzo in 47’’53 trovando un posto in staffetta (primo Chris Giuliano in 47’’38 ma occhio al 47’’08 di Jack Alexy in batteria, nuovo US record!) e si prende lo slot personale nei 50, vinti in 21’’41, quarto crono mondiale stagionale. Da neo papà Dressel punterà a regalare anche un’altra medaglia al suo August, quella dei 100 farfalla. Sembra il Caeleb del WR, e il 50’’19 dimostra che non è poi così lontano. Se ha ancora margine, e i risultati in crescendo lo dimostrano, sarà assoluto protagonista.

E Simone Manuel? Il sogno olimpico si concretizza fin dalle prime battute: già da batterie e poi da semi dei 100 stile si capisce che può ambire al posto in squadra. Chiude quarta in 53’’25 garantendosi un posto nella 4×100 di Parigi ma il colpaccio la fa nei 50, vinti all’ultima giornata in 24’’13, due centesimi meglio di Gretchen Walsh! Bentornata!

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Katie l’aliena!

Normale amministrazione per Katie Ledecky che fa sembrare normale quello che poi così scontato non è.

Per esempio centrare la quarta Olimpiade, non una cosa da tutte. E ancora di più farlo vincendo i Trials olimpici negli 800 stile per la quarta volta di fila per esempio, chiusi in 8’14’’12. Bene ma non ancora al massimo sicuramente anche nei 200, vinti in 1’55’’22, 400 con 3’58’’35 che è record dei campionati e 1500, chiusi in 15’37’’35.

A Parigi per l’ottavo oro olimpico!

Un World Record e diverse sorprese

Alzi la mano chi si aspettava veder cadere il primato mondiale dei 100 farfalla donne! Via Sarah Sjöström, dentro Gretchen Walsh. In semi la classe 2003 statunitense pensa bene di toccare in 55’’18 cancellando il 55’’48 nuotato ai Giochi di Rio dalla svedese e prendendosi anche i primati dei campionati, US e americano, tutti in mano a Torri Huske. Le due si scornano poi in finale sempre con la Walsh davanti in 55’’31 con la Huske a 55’’52. Livello pazzesco!

Se poteva avere un punto debole il team USA lo si trovava nella rana maschile: ma pare abbiano risolto! Nei 100 è Nick Fink vince in 59’’08, ma conta poco perché il ragazzo quando conta davvero si trasforma e non sarebbe strano vederlo lottare per le medaglie. E nei 200? Serve un nome nuovo ed eccolo qua: Matthew Fallon timbra 2’06’’54, strappa ogni primato statunitense a Josh Prenot del 2016, nuota il miglior crono mondiale stagionale e quinto all-time!

Impossibile invece pronosticare vittoria e qualifica olimpica per il classe 2007 Thomas Heilman che trova l’impresa nei 200 farfalla, chiusi in 1’54’’50 davanti all’eterna promessa Luca Urlando!

Sorpresa fuori dall’acqua anche per Lilly King! Se in vasca è tutto nella norma, con oro e pass nei 100 vinti in 1’05’’43 e argento nei 200 in 2’21’’93 alle spalle di Kate Douglass (2’19’’46), Lilly riceve la tanto ambita proposta di matrimonio proprio durante i Trials! Adesso una bella gita nella città dell’amore, poi fiori d’arancio!

Non solo sorprese in positivo: clamorose per esempio è l’assenza nel team statunitense di Michael Andrew. Dai tempi in cui doveva essere l’erede di Michael Phelps a quelli in cui steccava sempre le finali. A questo giro Andrew sbaglia tutto e non lo vedremo a Parigi. Non ci sarà nemmeno un giovane talento come Claire Curzan, che bene aveva fatto in questi ultimi anni. Out nelle gare a dorso, ottava nei 100 e beffata nei 200 con 2’06’’34, terza con un tempo che a Tokyo le sarebbe valso il quarto posto!

Che fatica fare il nuotatore in USA!

Curzan è un esempio calzante. Ok il nuoto si evolve e tre anni sono sportivamente tanti ma negli States non ti puoi distrarre un attimo. Con quel tempo Curzan volava tranquilla in finale solo nel 2021 a Tokyo e quest’anno guarderà dal divano i 200 dorso donne. Non è l’unica però che ha da masticare amaro.

1500 uomini: tolto un super Finke oro in 14’40’’28 a nuovo record US e dei campionati, la seconda piazza è a 14’52’’74 di David Johnston, solo ventisei centesimi meglio di Luke Whitlock che nuota un tempo in linea per entrare in finale olimpica a Tokyo.

E che dire della farfalla femminile: sia nei 100 che nei 200 c’è da mangiarsi le mani. Regan Smith è terza nelle due vasche in 55’’62 che nel 2021 valeva addirittura una medaglia d’argento mentre nei 200 sia Lindsay Looney (2’07’’03) che Emma Sticklen (2’08’’07) rispettivamente terza e quarta, agli ultimi Giochi avrebbero ottenuto una facile finale.

Anche Lydia Jacoby potrebbe recriminare se non che fosse la campionessa olimpica uscente: l’1’06’’37 non le basta per Parigi ma le sarebbe valso la finale olimpica tre anni fa, dove poi trionfò nuotando sotto all’1’05’’. Delusione.

PS: onore a Gabrielle Rose, star silenziosa di questi Trials. A quarantasei anni compiuti trova due semifinali, nei 100 rana chiusi decima in 1’08’’32 e nei 200, dove è sedicesima in 2’30’’44. Eterna!

I qualificati per Parigi 2024

Katharine Berkoff (100 dorso)
Phoebe Bacon (200 dorso)
Erika Connolly (4×100 stile)
Kate Douglass (100 stile, 200 rana, 200 misti)
Erin Gemmell (4×200 stile)
Katie Grimes (400 misti, 1500 stile)
Torri Huske (100 stile, 100 farfalla)
Lilly King (100 e 200 rana)
Katie Ledecky (200,400,800 e 1500 stile)
Paige Madden (4×200 stile, 400 e 800 stile)
Simone Manuel (4×100 stile, 50 stile)
Anna Peplowski (4×200 stile)
Alex Shackell (200 farfalla, 4×200 stile)
Regan Smith (100 e 200 dorso, 200 farfalla)
Alex Walsh (200 misti)
Gretchen Walsh (100 farfalla, 4×100 stile, 50 stile)
Claire Weinstein (200 stile)
Abbey Weitzeil (4×100 stile)
Emma Weber (100 rana)
Emma Weyant (400 misti)

Jack Alexy (100 stile)
Hunter Armstrong (4×100 stile, 100 dorso)
Shaine Casas (200 misti)
Brooks Curry (4×200 stile)
Caeleb Dressel (4×100 stile, 50 stile, 100 farfalla)
Matt Fallon (200 rana)
Nic Fink (100 rana)
Bobby Finke (800 e 1500 stile)
Carson Foster (200 e 400 misti)
Chris Guiliano (50,100 e 200 stile)
Ryan Held (4×100 stile)
Thomas Heilman (100 e 200 farfalla)
Luke Hobson (200 stile)
David Johnston (1500 stile)
Chase Kalisz (400 misti)
Drew Kibler (4×200 stile)
Matt King (4×100 stile)
Keaton Jones (200 dorso)
Josh Matheny (200 rana)
Ryan Murphy (100 e 200 dorso)
Blake Pieroni (4×200 stile)
Aaron Shackell (400 stile)
Kieran Smith (4×200 stile, 400 stile)
Charlie Swanson (100 rana)
Luca Urlando (200 farfalla)
Luke Whitlock (800 stile)

Foto: USA Swimming| Facebook