Prima di passare all’analisi dei numeri, però, è fondamentale dire che tutto ciò che di non positivo si può rilevare è determinato dal fatto che il nuoto italiano ha aspettative sempre più alte, dovute proprio dai risultati spettacolari prodotti negli ultimi anni.
Detto ciò, ecco un po’ di numeri per farci un’idea precisa.
Il dato dei qualificati ai Mondiali di Fukuoka è positivo ma non eccezionale.
A Riccione hanno staccato il pass individuale 12 atleti, 5 donne e 7 uomini, per un totale di 15 gare. Si sono qualificate anche entrambe le staffette miste (anche se i frazionisti non sono ancora definitivi) e la 4×100 stile donne ha mancato il pass di 5 centesimi (anche se con l’apporto di Silvia Di Pietro, vincitrice della finale B, sarebbe già qualificata).
Al di là dell’encomio per chi si è già assicurato la qualifica, c’è da ragionare su chi invece non è ancora certo della trasferta, e nello specifico ci sono anche nomi abbastanza grossi. Sicuramente sono diverse le motivazioni che per ora non qualificano Gregorio Paltrinieri (Butini lo ha definito “intoccabile”) o Martina Carraro (nei 200 ci è andata vicinissima), ed è innegabile che alcuni tempi erano incredibilmente selettivi mentre altri più abbordabili.
Dovendo fare una previsione, ci saranno almeno altre 5/7 unità individuali che probabilmente passeranno al Settecolli, oltre al completamento delle formazioni di staffetta, ed è giusto così. Non è chiaro, però, se ci sia stato un errore di valutazione sulla compilazione delle tabelle limite; per esempio, solamente Nicolò Martinenghi nei 100 rana ha ottenuto la qualifica tramite il secondo posto assoluto e la tabella B.
Società, Atleti e Presenze gara
Il dato sulla partecipazione è il più alto dell’ultimo quadriennio, sotto tutti i punti di vista. La fine dell’emergenza Covid-19 ha fatto il suo, ma la speranza è che si tratti anche di una ritrovata volontà e possibilità di partecipazione delle società.
Campioni a confronto ® (The Original)
Ora divertitevi a guardare il confronto tra i Campioni assoluti, dal 2016 a oggi, mettendo a paragone in alcuni casi ere diverse del nuoto italiano.
Tra le donne, il 2023 produce le migliori prestazioni recenti per Sara Franceschi sia nei 200 misti (ovviamente, visto che ha fatto il record italiano), che nei 400 misti, e per Simona Quadarella, in tutte e tre le distanze da lei vinte in quello che è il suo miglior Assoluto Primaverile di sempre.
Nessuna miglior prestazione recente, invece, tra gli uomini, dove a onor del vero è molto difficile replicare alcuni tempi ottenuti agli Assoluti degli ultimi anni. L’asticella è alta, in alcuni casi altissima, ma è proprio questa la forza del movimento, la voglia di superarsi.
L’Età media dei finalisti
Un dato particolare è quello dell’età media dei finalisti. Ai Primaverili 2022, la media per entrambi i sessi era sotto i 23 anni, ma nel 2023 è in salita: lieve tra le donne (22.5 vs 22.6), più visibile tra gli uomini (22.7 vs 23.6).
La gara “più vecchia” sono i 100 farfalla uomini, la “più giovane” i 200 misti donne; i campioni più “anziani” sono Edoardo Giorgetti (1989) ed Ilaria Bianchi (1990), mentre i più giovani sono Sara Curtis (2006) e Federico Burdisso (2001).
Foto: Fabio Cetti | Corsia4