L’attesa aumenta il desiderio. Me lo hanno sempre detto e in molti casi devo ammettere che è vero.
Sarà lo stesso per i fortunati, e bravi, che hanno già un biglietto per Budapest in tasca? Dovremmo chiederglielo, ma penso proprio di sì.
Di sicuro meno ansia da prestazione avranno tutti coloro che dai Campionati Italiani Assoluti sono usciti con le ossa rotte e hanno già la certezza di vedere i mondiali di casa.
Ma un obbiettivo bisogna sempre averlo, come ci ricordava Mirko Nozzolillo nella puntata doppia di Ultima Bracciata 72 e in attesa del Trofeo Sette Colli in tanti hanno preso le misure con la vasca gareggiando alla terza edizione del Meeting Internazionale Tiro a Volo.
Tempo di rivalsa allora per tanti esclusi dal giro che conta e per i giovani affamati di esperienza e di tacche da fissare al petto.
Fuori da questo contesto ci sono Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli, la prima già certa di Budapest la seconda con altissime probabilità di arrivarci: entrambe nuotano sopra il 55″e mezzo il 100 stile e rispettivamente 25″23 e 25″69 sui 50. Senza infamia e senza lode, saranno diverse a fine mese.
Discorso simile per Ivano Vendrame (foto copertina), vice campione italiano dei 100 stile con la staffetta già in pugno che qui nuota sul 50″ basso e appena sotto al 23″ nei 50.
Chi fa clamore è Elena Di Liddo, una che la maglia della Nazionale l’ha vestita e vorrebbe vestirla ancora. Il suo 58″67 nei 100 farfalla è quanto di più buono visto in questa tre giorni romana, anche se il personale è ancora lontano e il sogno mondiale ormai sfumato.
Spazio allora agli altri delusi dai Trials di Riccione. Matteo Rivolta è opaco ma vincente nei 100 farfalla sopra 53″, beffato invece nei 50 dalle new generation come l’uzbeko Kozlyuk ma soprattutto il genovese Razzetti.
Presente Christhoper Ciccarese, lontano dai tempi migliori ma vincente nei 200 dorso sul filo dei 2 minuti e secondo a Milli in un 100 non troppo veloce. A dorso vediamo anche Silvia Scalia, un’altra rimasta a bocca asciutta dopo Riccione, districarsi con un paio di successi su 50 e 100 mentre Letizia Paruscio le mette la mano davanti nei 200 con il record della manifestazione.
Sempre tra i Nozzolillo boys rivediamo Flavio Bizzarri, con un 2’15″3 nei 200 rana che non li avrà lasciati molto soddisfatti, mentre nel 100 regola in 1’02” un ex azzurro come Lorenzo Antonelli che non si capisce se ha perso il treno definitivamente o due anni fa ci era salito senza biglietto. Ma almeno ci fa divertire (vedi foto da Nuotatori Brutti).
Appuntamento allora tra qualche settimana nella stessa vasca, quando però i calibri in acqua saranno giustamente di altro spessore!
PS: nel week italiano la prestazione con la p maiuscola la nuota la giovane Anna Chiara Mascolo (2001) che al 15° Trofeo Città di Cosenza ha nuotato la quarta prestazione stagionale italiana nei 200 stile con 2’00″44.
Dall’altro capo del mondo, a Santa Clara, spazio all’Arena Pro Swim, che si avvicina alla sua conclusione prima di lasciar spazio ai Trials, questi sì che si possono davvero chiamare così, di Indianapolis.
Non male il campo partenti, anche se poi il cronometro non guarda in faccia ai nomi. Sicuramente segue con occhio curioso e preoccupato le bracciate di Katie Ledecky (foto Facebook) che si prende un week di riposo gareggiando solo nei 200 e nei 1500. Due gare e due best season time!
Fenomenale il crono dei 1500, nuotati per la prima volta quest’anno. L’aliena statunitense ferma il tempo sul 15’35″65, circa 30 secondi meglio della primatista mondiale stagionale Boglárka Kapás. Un divario con tutte le altre enorme, che probabilmente si abbasserà ai Mondiali, ma non troppo. Katie con questo crono detiene le migliori cinque prestazioni all-time sui 1500 donne. Prendetela!
Giusto per non farsi mancare nulla vince e strappa il miglior tempo dell’anno anche nei 200 stile (il VIDEO della gara), 1’55″34, meglio di Colemann, McKeon e anche della Pellegrini.
Qui la lotta sarà più dura ma preparatevi a vedere un altro poker di ori come fu a Kazan.
Se Ledecky è di un altro pianeta, balbettano tutti gli altri: Murphy non è ancora quello olimpico nonostante le doppietta 100 (53″48) e 200 dorso (1’57″09) mentre Nathan Adrian è sempre lì sul 48″55 aspettando il resto dei velocisti USA che per ora dormono sogni tranquilli.
L’intruso è Vladimir Morozov, sotto i 22″ nei 50 stile ma in affanno nei 100, mentre Kalisz si risparmia i misti nuotando solo un buon 200 farfalla e una discreta rana.
Ecco le bad girl canadesi, Hilary Caldwell in 2’09″20 nei 200 dorso e Kyle Masse a 1’00″12 nelle batterie dei 100 dorso (poi 1’00″34 in finale).
Anche a Santa Clara pare che l’attesa aumenti il desiderio. E per essere tra i primi due negli States di desiderio ce ne vuole tanto!
Foto copertina: Facebook