Dal mare tutto bene, anzi quasi meglio.
C’è il sole poco vento l’acqua non è un gran che…
“Bagnino lo sdraio quanto lo mettete? ho da vede’ Sanna!”
Non ci sono sorprese nell’evoluzione marittima del XVI campionato mondiale di lifesaving. Tutto da programma: lo spettacolo lo stanno facendo gli altri.
Non mancherebbero le occasioni ma non si colgono in pieno, almeno nella misura che le intendiamo noi. Che le speriamo noi, che non le fatichiamo noi, che noi, poi..
Tralasciando quelle che sono le specialità ostiche come lo sprint, la staffetta sprint, Board e surf ski races e con attrezzi in cui i professionisti down under, ma anche chi li frequenta fanno vedere qualcosa, a mio parere ci manca quel.. tac! nelle prove a cui potremmo avere qualcosa da giocare, o meglio da nuotare: la Rescue tube rescue, ovvero la staffetta torpedo, la Surf race che è la gara del frangente e al limite il Board Rescue che in questo momento mi viene da tradurre solo con staffetta tavola, anche se mi rendo conto che verrò ripreso.
Beh, partendo da quest’ultima su cui contavo meno Samantha Ferrari e Silvia Meschiari entrano in finale B escono 13e portano a casa 4 punti con i ragazzi Daniele Sanna e Andrea Niciarelli 11mi e 6 punti. Dalla mia poca fiducia arrivano 10 punti che sono meglio di un calcio nel sedere.
Il mio dispiacere è nell’altra specialità. Anche se la formazione è “nuova” abbiamo un precedente femminile che ci ha visto campionesse ad Adelaide, ma qui dopo una semi cosìcosì, le ragazze Meschiari, Volpini, Ferrari e Marzella sono vincitrici ma della finale B.
Meglio i ragazzi che entrano in finale A e dietro ai 4 maggiori specialisti troviamo quinti Sanna, Bonanni, Gilardi e Niciarelli. Quelli che hanno toppato sono sicuramente gli olandesi finiti in finale B. Contiamo altri 21 punti e non è andata scandalosamente.
Da nuotatori quali siamo, dalla corsa del frangente arrivano le cose migliori. Con il kiwi McMillan e un giovane coccodrillo egiziano 2°, è il nostro Daniele Sanna a prendersi la soddisfazione individuale sfuggita in piscina. Un bronzo d’oro con Gilardi 15° e 2 punti in dote. Da Federico pretendevo di più, ma sarà capitato in una rissa come nei peggiori bar di Caracas.
Femmine certamente poco cortesi si sono sfidate e la francese Fabre sistema tutte, compresa Meschiari settima, nelle retrovie Ferrari.
In classifica stiamo tenendo ma siamo già quarti. Tenere duro è un dovere.
Bene brave bis
Ci si mettono di buzzo buono i giovani per cercare di raddrizzare quella carretta di classifica che dopo le sessioni marinare ha fatto acqua ovunque.
A dare il primo segnale ci pensa Serena Nigris che vince il titolo nei 200 ostacoli con tanto di record europeo youth in 2’10.26 (ritengo che l’annata 99 rientri ancora della fattispecie visto che è ai campionati..) precedendo il duo OZ Wood e Howe. Anche Bruna Pesole vince ma è la finale B.
Brian Clocchiatti manca l’aggancio, podio invaso dalle popolazioni down under. Con il friulano di legno troviamo 7° Alessandro Pinzuti.
Replica totale nella staffa.
Il quartetto Pesole, Repetto, Pezziardi, Nigris per avere la meglio, tra l’altro di solo 7 centesimi sulle rampanti australiane, e centrare il titolo iridato youth, deve migliorare il record europeo fresco di giornata, deposto come le uova al mattino dalle stesse in qualifica che migliorava un 1’59.56 datato 2008, a memoria con una Samantha Ferrari (e anche una Martina Mazzi) d’annata … asp che cerco il link di garanzia.
Spettacolo thriller al maschile. Nel .pdf dell’ordine di arrivo (una cosa inqualificabile che indignerebbe il nostro redattore Marco Agosti, abituato a tempi di reazioni, parziali virata…) dietro ai tedeschi al R.E.Y. spunta la Polonia. Nella rissa per il bronzo i nostri Alessandro Pinzuti, Cristian Barbati, Brian Clocchiatti, Gianluca Fontana, sentita messa in discussione la reputazione dalle ragazze segano per altri 2/100 e mettono fuori gli australiani.
4 finali, 2 titoli, 1 bronzo e 1 RE la strada è quella giusta. Procediamo… ma è l’ora dell’outsider. Nello sport che fa un poco gioco caffè, la spuntano le irlandesi e nella sfida maschile gli All-Black che vincendo portano via punti oltre che a noi anche agli avversari i padroni di casa orange e i nostri Barbati e Clocchiatti che risalgono il podio.
Troppo forti le australiane nei 100 percorso misto. Non tutte le australiane solo Wood e Howe che però fan per 4 e mettono dietro Nigris e Pezziardi che visto la legge del podio resta fuori.
Senza rammarico al maschile visto che Pinzuti è 5° e Barbati vince la finalina.
Valeria Cappelletti tenuta al fresco fino ai 100 pinne e torpedo spara un 59″97 che la porta a migliorare il suo Record del Mondo risalente al Montpellier 2014. Si, era ora (anche se sappiamo che lei ha fatto meno di così l’anno scorso in Olanda).
Con lei sul podio per una meravigliosa accoppiata anche Sara Palmisano bronzo in 1’02″97.
Mio nonno avrebbe detto “non ci sono più i maschi di una volta”: quando sembra finiscano in un angolo i nostri si tirano fuori subito.
Doppietta con titolo e argento con Gianluca Fontana e Lorenzo Mattei. Sale con loro sul podio il tedesco non so quanto germanico, Carl-Anton Dalljo.
E la classifica cambia.
L’Australia è più convincente di quanto pensassi e si stacca dalla Nuova Zelanda. Per noi è suonata l’ora della riscossa, si comincia a respirare… siamo sesti a 80 punti dalla Francia.
Meditate gente, meditate…
(Foto: Lifesaving 2016 | Facebook)
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100 pinne oro Bonanni QUI
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4×25 manichino bronzo uomini QUI
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200 superlife saver oro Gilardi QUI
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100 pinne e torpedo bronzo Gilardi QUI