Perché in Italia non prende piede una attività nobile e divertente?

Avete mai visto una gara di salvamento oceanico? Niente tempi, niente primati: si lotta testa a testa, come nell’atletica. Conta la tattica, l’esperienza, conoscere le condizioni del mare e della spiaggia.

Le gare per chi non mastica di salvamento si svolgono o a nuoto, o su tavole simili a quelle da surf o su canoe aperte. La partenza e l’arrivo sono dalla spiaggia o dalla battigia dopo aver percorso tre lati delimitati da boe, di cui uno parallelo al litorale.

Ci sono poi le gare di sprint (l’unica specialità in corsia, 90 metri in linea retta), e di bandierine.

BANDIERINE – Australian Championships 2008

In Australia la gara di bandierine è un evento che si svolge negli stadi da beach volley davanti a centinaia di persone se non di più.

Le gare di Oceanman, dove si utilizzano in sequenza tutti gli attrezzi, sono trasmesse in TV e sponsorizzate. I club hanno decine di tavole a disposizione, e ovviamente i professionisti la loro tavola e canoa personale.

Video Oceanman – Francia

In Europa il salvamento oceanico ha preso piede soprattutto nelle nazioni del nord: Francia, Gran Bretagna, Irlanda sono le nazioni guida. In seconda battuta ma non meno impegnate ci sono anche Spagna, Danimarca, Belgio, Olanda.
Questo perché se guardate nei siti delle Federazioni estere, la sezione del salvamento sportivo è solo una piccola parte delle attività, che riguardano soprattutto la salvaguardia dei bagnanti.

E dove sono i bagnanti se non al mare?

Singapore 2025 | Mondiali di Nuoto day4 recap: l’OORO di Cerasuolo!

Nella quarta giornata dei Mondiali di Singapore 2025 arriva finalmente l'oro dal nuoto in corsia, un acuto pancora più evidente per la storia che porta con se per il nuoto azzurro.Batterie day 4 Arrivati alla quarta giornata di Singapore 2025, c’è chi inizia a dare i...

Singapore 2025 | Mondiali di Nuoto day3 recap: bis d’argento Quadarella e Ceccon

Altre due medaglie in questa terza giornata di Mondiali, entrambe d'argento, ma con due emozioni nettamente in contrasto. Singapore 2025 è piena di soprese...Batterie day 3 Le difficoltà che si possono trovare a un Mondiale di nuoto sono molteplici, e ce le raccontano...

EYOF2025 | l’Italia vince il medagliere del Nuoto a Skopje

Si chiude con successo la spedizione azzurra a Skopje, in Macedonia, per la diciottesima edizione del Festival Olimpico della Gioventù (EYOF - European Youth Olimpic Festival) dove gli azzurrini dai 14 ai 18 anni l’han fatta da padrona vincendo il medagliere finale e...

Singapore 2025 | Mondiali di Nuoto day2 recap: Martinenghi argento, Ceccon bronzo

Seconda giornata di gare dalla World Aquatics Championships Arena di Singapore, ​Batterie day 2 Ci abitueremo mai agli italiani che si risparmiano, fanno i calcoli in batteria e poi entrano in finale col brivido? Continuando sulla falsariga di ieri, Thomas Ceccon ha...

Singapore 2025 | Mondiali di Nuoto day 1 recap: 4×100 d’argento

Una prima giornata davvera intensa ai Mondiali di nuoto di Singapore, fra record e squalifiche "per errore" arriva anche la prima medaglia azzurra.Batterie day 1 Si parte con il nuoto in vasca e si parte anche con i pensieri sparsi sulle batterie, cariche di italiani...

Singapore 2025 | Mondiali di Nuoto: Martinenghi, Ponti e Wellbrock le dichiarazioni pre-gra

Direttamente dalla zona mista dell'Aquatic Centre, ecco le dichiarazioni di tre attesi protagonisti dei Mondiali di Singapore 2025.Nicolò Martinenghi È stata davvero dura dopo Parigi. È stato come un sogno diventato realtà, ma c'erano anche molte difficoltà nella mia...

Swim Stats, Mondiali: i numeri che ci portano a Singapore 2025

Mancano 48 ore all'inizio delle gare in vasca dei Mondiali di Singapore 2025, i primi in vasca lunga dopo le Olimpiadi di Parigi 2024. Nonostante l’edizione post-olimpica sia spesso meno densa di talenti e grandi prestazioni (prendiamo ad esempio la decisione di...

Berlino 2025 | Sansone, Stefanì e Rizzardi oro nel Nuoto alle Universiadi

Da Berlino settimana di nuoto universitario con l’edizione numero XXXII dei Giochi Mondiali Universitari estivi. Si scaldano i motori in vasca, dove troviamo tanti giovani e anche diversi big che sicuramente saranno protagonisti poi a Singapore. La squadra azzurra...

Singapore 2025, azzardiamo le previsioni del nuoto… uomini

Mancano pochi giorni all’inizio del nuoto in vasca dei Mondiali di Singapore - si parte il 21 luglio per una otto giorni intensa - quindi, dopo quelle femminili, ecco le previsioni per gli uomini.50 stile liberoIl tema principale è la lotta tra Cameron McEvoy e...

Singapore 2025, azzardiamo le previsioni del nuoto… donne

Anche quest'anno non potevamo esimerci dal formulare le nostre previsioni fatte come sempre con un occhio alle graduatorie e uno alle sensazioni, serie ma anche a cuor leggero. In ogni caso sono una piccola anteprima - oltre a quella statistica che arriverà a breve -...

Ecco quindi la logica conseguenza di competizioni oceaniche, anche con gommoni, barche a remi e il famoso SERC (Simulated Emergency Response Competition), la “vera” competizione di salvamento per alcuni paesi.

VIDEO della SERC ai mondiali 2012

E l’Italia? Riguardo la disciplina della salvaguardia, la Società nazionale di salvamento, forse meno conosciuta, e la FIN gestiscono i corsi per diventare assistente bagnanti e le varie iniziative connesse: ma solo la Federnuoto gestisce le attivitá agonistiche, che sono quindi una branca delle discipline acquatiche.

Nelle competizioni, l’Italia del salvamento oceanico è ben poca cosa. I motivi sono molti, primo fra tutti la mancanza di una tradizione.

Andrea Longobardo, che tutti gli appassionati di salvamento conoscono, così risponde da me interpellato in merito alla storia del salvamento:

Fino agli anni Novanta le federazioni internazionali di Salvamento erano due: la FIS, dove l’Italia era iscritta, che organizzava i mondiali con sole gare in piscine (e dove l’Italia spesso faceva da padrone), e la WLS, che abbracciava l’Oceania, l’America, il Sudafrica e la Gran Bretagna, che era prevalentemente oceanica.

Quando il salvamento in vasca si è incontrato con il salvamento oceanico, più di venti anni fa, la fusione dei due eventi fu la conseguenza della mediazione che generò la ILS e la fusione dei due mondiali in uno solo, il Rescue (da quest’anno di nuovo Campionato del mondo).

In realtà per un breve periodo di transizione (inizi anni Novanta) si sono sovrapposti i Mondiali FIS (con le sole gare in piscina) e i mondiali della neonata ILS, ovvero i Rescue. Questi ultimi avevano una formula ancora lontana da quella attuale. In piscina vi erano solo due gare individuali, Ostacoli e Pinne, e due staffette, la Torpedo, ovvero l’attuale Mista, aperta solo agli uomini e la Ostacoli, aperta solo alle donne. Il resto era tutto a mare: Frangente, Corsa-Nuoto-Corsa, Tavola, Canoa, Oceanman, Sprint, Bandierine, 2km Corsa su Spiaggia. È ovvio che con queste formule, l’Italia continuava a puntare sui mondiali FIS e portando spesso ai Rescue delle Nazionali B. Unica nota positiva fu che in questo periodo l’Italia prese le sue uniche medaglie oceaniche ai Mondiali della sua storia: fu grazie ad Anna Ballara, una italo-neozelandese, che, esclusa dalla Nazionale della Nuova Zelanda, partecipò con la Nazionale azzurra salendo sul podio sia a Tavola che a Canoa.
Anche dopo l’istituzione del Rescue così come lo conosciamo oggi (a partire dal 2000) da noi la parte fuori vasca è sempre stata trascurata generando un gap che le nazioni australi hanno colmato in parte nelle gare in piscina, così da avere nella combinazione dei due eventi un vantaggio incolmabile. Ora anche diverse nazioni europee si sono avvicinate, forti della regola dei due atleti gara invece di tre.

Il nocciolo della questione per me sta a monte. La totalità della squadre provengono dall’attività natatoria e pochissime fanno esclusivamente nuoto per salvamento, per vari motivi. Principalmente perché tutto nasce dalla scuola nuoto e tale scuola si basa, per suo stesso principio, sul nuoto puro. Inoltre la mancanza di un numero sufficiente di competizioni non garantisce la possibilità agli atleti di competere in maniera assidua.
Questo porta spesso a far sì che il salvamento sia sempre stato visto come il fratello brutto e fastidioso del nuoto puro, quello oceanico è un’appendice quasi ulcerosa che pochi vogliono, possono o cercano di praticare in maniera costante.

Questo è dovuto a costi, spazi, tempo: tutti motivi validi. Ma soprattutto perché i bambini e i genitori non lo conoscono e quindi non lo amano. Provate a proporre di fare salvamento a una società, agli atleti, ai loro genitori e agli allenatori: storceranno il naso in moltissimi. Pensiamo altresì di dire che vogliamo portarli al lago, al mare a fare corse sulla sabbia, trascinare una tavoletta o nuotare in mare? Cose da pazzi.

La FIN stessa non vuole fare gare in mare su tavola per gli Esordienti: si limita al frangente, a sprint e bandierine, una volta l’anno. Se giustificabile è l’idea che ogni società se non ogni atleta dovrebbero avere le proprie tavole e canoe, spiace dire che se non si fanno gare chi si doterebbe di un attrezzo che non viene mai usato?
Il cane si morde la coda, la Federazione non cerca spunti nuovi e le società stesse non hanno interesse a proporsi.

Ecco cosa succede in paesi come la Francia: bambini che fanno percorsi ridottissimi sotto la supervisione degli adulti (notare a un certo punto il cartello: attenzione, correnti pericolose).

Certo non è tutto oro quello che luccica, peró le foto di questa squadra sono eloquenti: Sidmouth surf lifesaving club

In Piemonte hanno adottato il circuito Oceankids, sono due gare all’anno per Esordienti su bandierine e frangente. Siamo ancora agli inizi, ma si muove qualcosa.

(Foto copertina: Giorgiana Emili)