Una nuova vittoria, e stavolta senza le polemiche che accompagnarono l’edizione del 2013 di Calì. Anche in quell’occasione l’Italia vinse la classifica a punti del Salvamento ai World Games.
Ma per alcuni non era una vera vittoria: ai WG conta il medagliere e non i punti, sostenevano. E nel medagliere eravamo secondi, dietro la Francia.
Ora nulla da dire. Vittoria ai punti (374, stando ai miei conti personali), e vittoria nel medagliere (6 ori, 4 argenti e 2 bronzi). La testa di entrambe le classifiche tenuta dall’inizio alla fine della manifestazione. Solo dopo la finale femminile di Pinne l’Australia ci è passata davanti. Ma la finale maschile ha poi rimesso le cose a posto.
E così oggi l’Italia è la nazione più vincente di sempre nel Salvamento ai World Games. Indipendentemente se guardiamo la classifica a punti o il medagliere. In entrambi i casi, abbiamo vinto quattro volte. Nel 1985 e nel 1989, ottenendo due doppiette, proprio come quest’anno. Nel 1997, vincendo il medagliere, ma arrivando secondi ai punti dietro la Germania. E, appunto, nel 2013 primi ai punti. L’Australia è ferma a tre vittorie, ovvero alle doppiette nelle uniche tre edizioni in cui si sono disputate anche le gare in mare, ovvero 2001, 2005 e 2009.
Ma torniamo al presente. Ai dieci atleti che ci hanno rappresentato a Breslavia, in Polonia. Al cambio di regolamento last minute, che ha portato a due (anziché tre) il numero di atleti schierabili per gara. Ma soprattutto alle fantastiche prestazioni degli azzurri, ma anche dei nostri avversari. Andiamo nel dettaglio.
Italia: La bella novella di Musso
Oggi come oggi, Google associa la parola “Musso” principalmente al romanziere e novellista Guillame Musso, ma chissà se dopo Breslavia il nostro Jacopo sarà più indicizzato. Anche perché vincere due ori con un record del mondo, il 49″02 sui 100 Torpedo cha abbassa il già suo 49″40, ed un record dei World Games, il 45″40 nei 100 Pinne, non è cosa da tutti i giorni. L’allievo di Stefano Foggetti ha confermato il suo stato di grazia con la staffetta 4×50 Mista, unica staffetta italiana a vincere una medaglia, e del metallo più pregiato: Gilardi, Musso, Piroddi e Sanna, 1’27″85, ed un altro record della manifestazione è servito.
Peccato che invece per le staffette femminili, che si accontentano di un triplo legno, frutto di 1’52″41 nella Ostacoli, 1’21″42 nella Manichino e 1’42″69 nella Mista, a soli nove centesimi dal bronzo. Seste invece le altre due staffette maschili: 1’39″33 e 1’08″70, rispettivamente. Questa mancanza di metallo nelle staffette si può spiegare col fatto che siamo tra le nazioni meno “specializzate” in questa o in quell’altra gara, e tra le più complete. Infatti gli avversari che ci hanno preceduto sono diversi ad ogni staffetta. Ma di questo ne parleremo più avanti.
Torniamo alle gare individuali. Ad un’altra atleta che non ha tradito le attese, capace di vincere due ori su due, di avvicinare il suo record del mondo nel Super Lifesaver – 2’22″57, che è comunque record dei World Games – e di migliorarsi anche negli Ostacoli, vincendoli in 2’05″89. Parliamo ovviamente di Silvia Meschiari.
E mentre fino ad adesso l’Italia non aveva mai vinto nel SLS ai WG, stavolta ci è riuscita due volte, visto che nella gara maschile Daniele Sanna ha chiuso in 2’05″79, staccando il suo avversario principale, che si è rivelato essere Federico Gilardi, argento con un non esaltante (per lui) 2’07″67. Non è stata una manifestazione fortunatissima per Federico, visto che negli Ostacoli ha ottenuto un buon 1’55″08, mancando però l’oro di soli 5 centesimi, mentre nel Torpedo non ha agganciato ed è giunto ventesimo in 1’03″03. Sfortuna che ha abbracciato anche Sasha Bartolo, quarto sia negli Ostacoli (1’57″99) che nel Trasporto (29″82). Qualche rimpianto in più nella gara veloce, dove la medaglia era alla sua portata. Così come era alla portata di Sanna, che è giunto sesto in 30″00.
Aveva rischiato di perdere la medaglia anche Vittorio Piroddi, secondo a Pinne con un buon 45″62 (dietro Musso), poi squalificato, ma poi riammesso. Il manichino in realtà aveva respirato, e anche Vittorio lo ha fatto, dopo che gli è stato ufficializzato l’argento.
Grazie alle pinne, Federica Volpini di medaglie ne ha prese due, figlie di due ottime gare: argento a Torpedo in 57″94 e bronzo a nei 100 Pinne in 53″48. Ed un bronzo anche a Cristina Leanza, che ha chiuso la gara veloce in 36″29: a guardare i tempi un argento era possibile, ma ci accontentiamo. Nella stessa gara fuori dalla finale Serena Nigris, ottava ex aequo in 36″79, e poi sconfitta allo spareggio. Una beffa seguita a quella del giorno prima, quando ha mancato la medaglia dei 200 Ostacoli per un solo centesimo (2’09″67). I tempi di Serena sono comunque alti, rispetto a quelli visti in gare nazionali: anche nel SLS ha realizzato un alto 2’34″14 ed è fuori dalla finale (decima). Ci saranno gli Europei per rifarsi.
Stesso discordo per Laura Pranzo, alto 58″12 nelle Pinne (dodicesima), dove comunque la finale non era un obiettivo facile, ed 1’01″45 e quinto posto nel Torpedo, gara dove era in grado di salire sul podio. Anche lei rimandata a settembre.
Australia: Woodward, il killer degli italiani
L’assenza di gare in mare ha fatto sì che la nazionale dei canguri fosse abbastanza diversa da quella vista negli ultimi anni. Ciò non ha impedito all’Australia di dare filo da torcere ai nostri per la vittoria finale, anche se nel medagliere è alla fine giunta terza (superata anche dalla Germania). Bradley Woodward in 1’55″03 ha scippato l’oro al nostro Gilardi per soli 5 centesimi negli Ostacoli, per poi precedere Bartolo nel Trasporto nella lotta per il bronzo chiudendo in 29″62.
È di Pamela Hendry l’altro oro australiano, grazie al 52″72 nella gara di Pinne, accompagnato da un bronzo nel Torpedo (1’00″29). È comunque il Super la gara dove i down under si sono espressi alla meglio: bronzo nella gara maschile con Tom Montgomery (2’10″51), argento e bronzo in quella femminile con Prue Davies (2’24″95) e Mariah Jones (2’29″26). La stessa Jones è giunta seconda nel Trasporto (35.71).
Chiude il bottino aussie Samuel Bell, bronzo a Torpedo in 51″27, i tre argenti nella staffetta ostacoli femminile (1’51″29) e nella mista maschile (1’28″05) e femminile (1’41″42).
Germania: l’effetto-Prelle
In sordina il primo giorno, con il solo bronzo nelle pinne di Kevin Lehr (46″25), e un piazzamento provvisorio non lusinghiero nella classifica per nazioni. Poi un secondo giorno da manuale, ed il sorpasso all’Australia nel medagliere.
I trasporti sono le gare più teutoniche. E da una Nazionale allenata da Elena Prelle non potevamo aspettarci diversamente. Lascia senza fiato il 27″27 di Danny Wieck nelle batterie dei 50, non ripetuto in finale (28″49, comunque sufficiente per l’oro). E nella gara di Trasporto si è trattata di doppietta, visto che l’argento è di Joshua Perling con 29″18. E, dopo che Lehr ha combattuto con Musso nel Torpedo, giungendo secondo in 49″74, è arrivato il nuovo record del mondo nella 4×25 Manichino maschile, un fenomenale 1’04″04! Ma le donne non sono da meno, e sono terze in 1’20″78 e soprattutto vincono la Mista in 1’41″38.
Francia: Grenouille rouge
È Justine Weyders a trascinare la nazionale transalpina al quarto posto. L’atleta della Rane Rosse ha realizzato il nuovo record del mondo nel Torpedo con 57″18 e la migliore prestazione nella manifestazione nelle Pinne (52″71), giunta però in batteria: in finale il 52″93 realizzato vale “solo” l’argento. Un altro oro nella Staffetta Ostacoli (1’50″42, record WG), dove la Francia si avvale, oltre che della Weyders, anche di Margaux Fabre, terza nella gara individuale (2’09″66). Nella stessa staffetta, terzi i maschi (1’37″96).
Delusione Nuova Zelanda e Spagna
La squadra neozelandese è quella che meno ha mantenuto le aspettative. Solo quinta nella classifica per punti, ed addirittura ultima nel medagliere. Solo il veterano Steven Kent è riuscito a cogliere un bronzo, chiudendo i 200 Ostacoli in 1’55″21. Poi più niente.
Anche la Spagna schiera una Nazionale tra le meno competitive di questi ultimi anni, capace di un solo bronzo, 1’07″30 nella staffetta manichino maschile.
Sorpresa Polonia
Tutt’altra impressione hanno dato i padroni di casa, che hanno massimizzato il bottino davanti al loro pubblico. Polacchi protagonisti soprattutto nelle gare nuotate, con Alicja Tchorz seconda nei 200 Ostacoli (2’06″41), l’argento nella Staffetta Ostacoli maschile (1’36″91, sotto il precedente record WG) ed il bronzo nella Mista femminile (1’42″60), col quale beffano le azzurre. Ancora più sorprendente l’argento nella 4×25 maschile in 1’06″53.
Giappone, Cina e Belgio: gli specialisti
A guardare i risultati, è ovvio che queste nazioni abbiano puntato a portare a casa un oro, piuttosto che a massimizzare il loro punteggio. Sono le ultime tre nella classifica per nazioni, in genere nelle retrovie, ma con dei picchi molto alti in alcune gare.
La cinese Hu Wuimin ha vinto il Trasporto con WG record di 34″97, ed ha anche ottenuto un argento (1’20″01 nella Manichino) ed un bronzo (1’51″99 nella Ostacoli) nelle staffette femminili.
Il Giappone ha realizzato uno strabiliante record del mondo nella Staffetta Ostacoli maschile, chiusa in 1’36″62. Lo stesso dicasi per il Belgio, il cui esperto quartetto femminile (alcuni nomi sono nel giro da inizio millennio) ha portato il limite mondiale della staffetta Manichino a 1’19″69.
Salvamento in Cifre
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(Foto: G. Quintavalle | Facebook)