In questa “puntata” abbiamo preso spunto dall’articolo – Do Tech Suits Make A Difference?- Here’s What Science Says – del sito Swim Competitive per analizzare meglio un argomento che è entrato a far parte della vita natatoria di tutti i giorni da diversi anni, tanto scontato quanto poco chiaro in alcuni aspetti.

Nell’ormai decennio passato, i nuotatori agonisti di un po’ tutti i livelli hanno avuto modo di vivere una vera e propria inversione storica verso i costumi da gara tecnologici, anche conosciuti in gergo come “costumoni”. Hanno beneficiato di tale innovazione in quanto hanno potuto aumentare la loro velocità di nuotata, e di conseguenza, migliorare la loro performance in vasca.

Ma la domanda riguardo a quale di questi costumi abbiano fatto veramente la differenza oppure no sembra ancora far sorgere continui dubbi e domande; e poi, specialmente tra i nuotatori che hanno indossato per la prima volta quel tipo di costume, si chiedono se vale la pena spendere dei soldi per il costume stesso.

In questo articolo avremo modo di parlare in maniera approfondita, riguardo al dove tali strumenti tecnici fanno la differenza e dove invece non è significativo il loro supporto; e soprattutto se possono aiutare il nuotatore a guadagnare un margine competitivo.

Daremo un’occhiata a una serie di studi scientifici condotti da grandi centri di ricerca, oltre a dare uno sguardo al passato per vedere cosa è successo nel nuoto una volta che questi costumi sono stati introdotti per la prima volta.

Per farla breve, si i costumi tecnologici fanno la differenza, in quanto sono stati proprio progettati per migliorare la performance natatoria. Possono incrementare il flusso sanguigno attraverso i muscoli, connettere meglio i gruppi muscolari più importanti, incrementare la potenza e ridurre la resistenza all’avanzamento (drag).

Tutti questi aspetti contribuiscono a dare un vantaggio competitivo in piscina.

Uno sguardo alla scienza

Per cominciare, esamineremo alcuni di studi che hanno indagato se tali costumi fanno davvero la differenza nelle prestazioni di nuoto in modo da poter ottenere i fatti concreti, basati sull’evidenza scientifica.

Il primo studio che prendiamo in considerazione è stato pubblicato sul “Journal Of The American College Of Sports Medicine”. Tale studio ha constatato significativi miglioramenti della performance nel caso il nuotatore indossasse il costume noto come Fastskin. È stato registrato un miglioramento medio della prestazione del 3,2% rispetto ai costumi tradizionali da allenamento. Ulteriori evidenze emerse nel medesimo studio hanno mostrato che tali costumi possono aiutare il nuotatore a ridurre il drag per valori che vanno dal 4,4% al 6,2% oltre a ridurre il costo energetico delle nuotate dal 4,5% al 5,5%. Pertanto, tale studio giunge alla conclusione che i costumi tecnologici sono in grado di ridurre la resistenza all’avanzamento come il costo energetico, permettendo al nuotatore l’aumento conseguente di ampiezza e frequenza di bracciata, portandolo a sviluppare prestazioni sempre più veloci in gara.

Il secondo studio interessante preso in considerazione è stato pubblicato sulla rivista “Journal Of Sports Medicine And Physical Fitness”. Ha riguardato ben 91 nuotatori che hanno avuto modo di prendere parte sia ai Campionati Mondiali di Roma 2009, che ai successivi Campionati Mondiali svolti a Shangai nel 2011.

Tale studio, visti i soggetti implicati, verteva principalmente sull’analisi delle prove da 50 metri, in tutti e quattro gli stili (delfino, dorso, rana e stile libero). A loro volta i quattro stili sono stati divisi in due famiglie in base alla loro resistenza all’avanzamento caratteristica: stili ad alta resistenza (HRS) ovvero rana e delfino, e stili a bassa resistenza (LRS) quali stile libero e dorso. Da questa ricerca emersero i risultati seguenti: con i nuovi costumi ci fu un miglioramento medio delle prestazioni rispettivamente di 0,4 secondi per gli stili della famiglia HRS e di 0,52 secondi per gli altri due stili (LRS), sempre per quanto riguarda le prove di 50 metri, un miglioramento estremamente significativo.

L’ultimo studio di cui parleremo è stato pubblicato dai brasiliani e ha studiato l’effetto dell’indossare i costumi tecnologici sulla resistenza idrodinamica nell’acqua. Questo studio ha concluso che le tute tecniche presentavano caratteristiche di miglioramento delle prestazioni rispetto all’uso senza costume da allenamento. Qualcosa di interessante che questo studio ha anche esaminato è stata la differenza tra i costumi tecnologici moderni usati attualmente e i costumoni gommati che furono vietati dopo il 2009. Lo studio ha trovato prove che i costumi moderni presentavano vantaggi idrodinamici simili rispetto quelli vietati, ma i risultati erano, tuttavia, leggermente inferiori.

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Cosa ci dice la storia: un passo indietro nel tempo

Nell’estate del 2009 ai Mondiali di nuoto di Roma è successo qualcosa di straordinario nel mondo del nuoto agonistico. Oltre 43 record mondiali sono stati battuti nel corso di una settimana. Qualcosa di mai visto prima e dopo. Ma come? Come è stato possibile? Ebbene, non erano solo più la tecnica, l’allenamento e il duro lavoro a vincere le medaglie. C’era un nuovo elemento nell’equazione: i costumi tecnologici.

Ad esempio, possiamo guardare il 28 volte medagliato olimpico Michael Phelps che è stato battuto solo perché non indossava l’ultimo tipo di costume tecnologico (quello completamente gommato). Uno dei record mondiali più famosi è il suo 49”82 nei 100 delfino, che negli ultimi anni è stato abbassato a 49”45 dal nuovo detentore del record mondiale Caeleb Dressel. Dopo quell’evento, la FINA ha bandito molti di quei costumi e ha presentato un nuovo elenco di costumi regolamentari che ne limitava dimensioni e materiali. Agli uomini non era più permesso indossare costumi interi. E da allora pochissimi nuotatori sono stati in grado di avvicinarsi ad alcuni record mondiali stabiliti in quel momento storico preciso.

Un altro esempio è il record mondiale dei 200 stile libero di Paul Biedermann. Ha tolto ben 4 secondi al suo miglior tempo in meno di 12 mesi per arrivare a nuotare un tempo di 1’42”. Un record mondiale che resiste ancora oggi. La maggior parte dei nuotatori di livello ben inferiore impazzirebbe se fosse in grado di migliorare di 4 secondi in un anno, qui parliamo invece di nuotatori di eccellenza mondiale, quindi di prestazioni molto più difficili da migliorare.

In che modo questi costumi rendono più veloci? Uno sguardo agli aspetti tecnici

Prestazioni: i costumi tecnici danno luogo a una compressione muscolare
Sicuramente la compressione è uno degli aspetti più importanti di tali costumi in termini di miglioramento della prestazione. La compressione muscolare aumenta l’attivazione e l’efficienza muscolare consentendo al sangue di circolare attraverso i muscoli più velocemente. Il sangue è un trasportatore di sostanze fondamentali come ossigeno e nutrienti vitali. Il sangue svolge anche un ruolo importante nella rimozione di anidride carbonica, acido lattico e altre tossine che possono essere dannose per la prestazione in acqua. Quindi, a causa dell’aumento del flusso sanguigno, l’organismo è in grado di fornire ossigeno e sostanze nutritive ai muscoli in modo più efficiente, il tutto rimuovendo l’acido lattico e altre tossine a un ritmo maggiore.
Questo alla fine aiuterà a nuotare più velocemente nel corso di una gara riducendo l’affaticamento e permettendo il mantenimento di una potenza elevata.

 

Velocità: i costumi tecnici migliorano la frequenza e la lunghezza della bracciata
In secondo luogo, questi costumi sono in grado di migliorare frequenza e ampiezza di bracciata, i due parametri fondamentali; infatti, la velocità finale di nuotata è data dal prodotto di questi due termini. Ciò è stato verificato ancora una volta da un altro studio pubblicato dalla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Rouen in Francia. Lo studio è stato svolto su 15 nuotatori francesi d’élite per determinare gli effetti dei costumi tecnici sul galleggiamento, sull’assetto in acqua e sulla coordinazione delle braccia rispetto ai normali costumi da allenamento. Lo studio ha rilevato che tali costumi sono stati in grado di creare efficacemente le condizioni per una minore resistenza di attrito, mentre sui nuotatori sono state rilevate delle fasi di planata più lunghe e una maggiore efficienza, portando all’aumento della frequenza e dell’ampiezza di bracciata.

Potenza: i costumi tecnici collegano importanti gruppi muscolari per aumentare l’esercizio della potenza
La maggior parte dei costumi tecnici ha un contenuto tecnologico che collega insieme i gruppi muscolari. Alcuni sono progettati e fabbricati in modo tale da collegare i gruppi muscolari, mentre altre (specialmente i modelli più recenti) utilizzano al loro interno bande di carbonio e altre tecnologie simili per collegare tra loro i gruppi muscolari e aumentare la potenza degli stessi. Ciò consentirà di avere una potenza maggiore poiché i muscoli saranno ora in grado di lavorare in sinergia in modo più efficiente. Il modo in cui il taping (le bande di cui sopra) è posizionato strategicamente nella maggior parte dei costumi consentirà anche di tirare i muscoli in determinate direzioni più velocemente, il che migliora ancora una volta le prestazioni. Ad esempio, durante la gambata a rana, il taping aiuterà a sollevare le gambe fino ai glutei più velocemente e quindi a eseguire una gambata più potente andrà a creare un rapido effetto di ritorno (noto come “effetto snapback”) in acqua.

Costruzione: i costumi tecnici sono progettate per essere leggeri
Un altro modo in cui le tute tecniche migliorano le prestazioni fisiche in acqua è l’utilizzo di materiali e design ultraleggeri. Sebbene avere un peso leggermente più leggero potrebbe non avere i maggiori vantaggi in termini di miglioramento delle prestazioni, può comunque sicuramente aiutare. Alcuni costumi utilizzano meno materiale e hanno un design più sottile ma leggero. Mentre altri modelli sembrano avere un design più corposo, ma contengono materiali leggeri come la fibra di carbonio.

Riduzione del drag: i costumi tecnici utilizzano un tessuto idrorepellente
La maggior parte di questi costumi è prodotta utilizzando direttamente tessuto idrorepellente combinato con altri materiali, mentre alcuni tipi di costume di fascia leggermente inferiore utilizzano un rivestimento idrorepellente. Il nocciolo della questione è che questi costumi sono progettati in modo tale da ridurre l’effetto di saturazione dell’acqua. Ciò li aiuterà a rimanere leggeri quando il nuotatore è in acqua e ridurrà la resistenza creando una superficie priva di attrito che permetterà di scivolare al meglio attraverso l’acqua. Il fatto che siano idrorepellenti le impedirà loro di creare ulteriore resistenza che può appesantire ulteriormente il nuotatore, così come avviene con i costumi da allenamento.

In sintesi, tutti gli aspetti analizzati in questo articolo possono essere riassunti come segue: i costumi tecnici, sia quelli ipertecnologici del biennio 2008/2009 che quelli attuali hanno di sicuro un impatto positivo sulla prestazione e ciò si può constatare sia dal punto di vista biomeccanico (meno resistenza) che metabolico (facilitazione del flusso sanguigno e degli aspetti che ne conseguono).

È bene sempre ricordare, soprattutto ai giovani nuotatori, che si tratta solo di un ausilio, questi costumi non nuotano da soli, possono solo ottimizzare l’applicazione in gara di quanto si è costruito in allenamento. Il miglioramento che possono portare sarà sempre relativo, e mai assoluto.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4