#London2016 Diario de ilFogliani. Data astrale -2206616
Dopo la”carrambata” di Federica Pellegrini in una mattina scivolata in sordina, si sveglia l’equipaggio e tutto l’Italtifo. L’Enterprise tricolore invade la tribuna e la compostezza anglosassone lascia spazio alla caciara nostrana!
“È possibile non commettere nessun errore e perdere lo stesso. Non è una debolezza, è solo… la vita.”
Nonostante siano soci, nella premiata ditta “G&G” la tregua agonistica regge solo a tavola. C’è finalmente lo scontro diretto. Quella misura intermedia che è stata favorevole ad entrambi, anche se per loro è lavoro, è alla fin fine (almeno tra loro) un gioco.
Ufficialmente il rubamedaglia 800 non si corre solo in due. Non si parte da lati opposti per trovarsi ai 400 e poi uno scappa con la medaglia e l’altro che ti rincorre. È (e resta) una sfida contro se stessi, prima che contro il cronometro. Anche a Londra resta lo stesso un gioco da ragazzi. Uno scappa e l’altro ti rincorre. Non ci scusiamo con gli avversari visto che consideriamo il resto dei partenti come non pervenuti. L’unico che a livello lessicale avrebbe potuto contrastarli è il britannico Shuttleworth, ma il nome non basta. Disperso anche lui. Solo l’ucraino Romančuk memore delle lezioni di Ostia prova e riesce a risalire sul podio.
Il calzascarpe d’oro era là in fondo, attaccato alla piastra. Lo prende Paltrinieri, ma l’altro non è lo sconfitto è il socio, una cosa da doppio gradino alto. Il primo col fiatone ha fatto il Paltrinieri, l’altro neanche troppo spremuto ha fatto il Detti non troppo convinto di provare a fare il Sun Yang nelle ultime vasche.
7’42.33, 7’43.52 sono numeri da record dei campionati, sono i numeri delle migliori prestazioni stagionali, il numero delle briciole lasciate agli altri, i numeri che domani non diranno niente.
“Comandante, riteniamo abbiano la propulsione transwarp” sarà stato il pensiero generale. Per noi sì. Galattici. Voto 9
Federica Pellegrini ha svolto in scioltezza il compitino della semifinale toccando prima e in solitudine in 1’56.73 a piena conferma che ieri con la staffetta “c’aveva dato su”. Elegante. Voto 7.5
L’esiliata De Memme nella 2ª semi con l’olandese Heemskerk a guidare la pattuglia in 1’56.68, non approda alla finale. 1’59.31 non basta, ma risulta combattiva e migliora il tempo del mattino e degli assoluti. Soddisfatta. Voto 7
La serie delle semi prosegue con i 100 farfalla e tutti i favoriti fanno quel devono.
I nostri passano il turno: parte Codia e (come sempre) sottovoce tocca secondo conquistando il diritto. Fiacco. Lo mandiamo subito a nanna. Voto 6.5
Seconda serie con Rivolta tra i colossi della specialità tocca 4°. Con il 52.33 va a ruota del compagno in una startlist di domani molto corta. Utilitaristico. Voto 6.5
In attesa dei nostri, la finale dei 200 rana: gli occhi sono sulla giovane turca Güneş seguita da Stefano Nurra, ma anziché stupire buca la gara. La regina europea è la danese Rikke Møller Pedersen che saluta a metà gara le avversarie e va a vincere sulla spagnola Vall Montero e l’islandese Lúthersdóttir.
Tolti gli abiti neri da modello e indossato quello da Frank Martin, un Luca Dotto sbarbato e in tiro ritrova lo sguardo deciso con una missione da compiere dei bei tempi.
Un transporter che comanda tutta la gara. Sempre un metro avanti, riferimento per tutti, soffrendo solo negli ultimi metri. Ma è titolo. Rimbalzati Verschuren e Mignon.
Con 48.25, il tempo in finale non è “da finale”, ma i record si fanno in semi. L’unico obiettivo è il titolo, tutto il resto non conta. Abbiamo “ritrovato” un signor velocista, abbiamo il nuovo campione europeo dei 100 stile libero. Autorevole. Voto 9
Zofkova e Gemo affondano nei 50 dorso. Le semifinali delle azzurre sono segnate da una scarsa vena per l’imolese Carlotta e con una squalifica per abuso di subacquea per Elena. Il tempo della veneta, discreto (28.46) che l’avrebbe vista in finale, non serve. Vacanziere. Voto 5
Mencarini poco presente a se stesso nella prima semi dei 200 dorso. Il passaggio tranquillo che prometteva una seconda parte all’arrembaggio ha visto la risposta degli avversari ma 1’59.05 basta e avanza. Deve darsi una svegliata. Ottavo in finale è una grande occasione. Rivedibile. Voto 6
Più convinto Christopher Ciccarese. “L’ultimo delle pippe” fa 1’58.50 e va in finale. Finalmente torna se stesso, anche con l’esuberanza, lo stupore, la meraviglia, l’incredulità, la simpatia romana. Ultras da piano vasca. Spiritato. Voto 7+
Sempre stupefacente tra errori e amenità il greco Christou con il lituano Rapšys i più giovani ma protagonisti garantiti per la finale.
Ilaria c’è. C’è la Sjöström, c’è (Dio la benedica) Jeanette Ottesen e c’è la Bianchi. La vasca che per lei è quella di Lourdes la fa tornare come sa, la fa sorridere a 36 denti, ma soprattutto la spedisce sul podio dei 100 farfalla bruciando per 2/100 ma soprattutto in 57.52, la magiara Szilágyi. Rediviva. Voto 8
Alla ricerca di sé stesso Scozzoli si arrangia nella prima semi dei 50 rana. 27.77 sono per lui un crono soddisfacente che anticipa il thriller del black out tecnico all’arrivo della seconda serie. Ma Fabio è fuori. Ottimista. Voto 6
Toniato va quindi in finale da solo. L’arrivo criminale lo mette in ansia giusto per quei 2-3 minuti di tensione in cui si srotoli il garbuglio cronometrico e lo registri 6°. Amputabile. Voto 6.5
Magnini è stato accontentato e lancia la staffetta. Il suo tempo però non ha colpa. Non si abbattono i 49 per passare il pacco a Transporter Dotto che ci riporta davanti con un altro under48 e dare il cambio all’altra spenta della compagnia. La Ferraioli come però sempre le riesce in staffetta si rianima, esce dall’anonimato che la caratterizza e ci tiene a galla. Chiusura regale della Divina. Federica Pellegrini salta la francese che la precedeva e addirittura sembra voglia accorciare lo spazio che ci separa dalla vincente Olanda. Ma non è vero. Di vero c’è un altro argento e 2 conferme. Cattivi. Voto (media) 8
I vostri antenati credevano che la Terra fosse piatta, finché Colombo non ha dimostrato che era rotonda. Dicevano che non era possibile superare la velocità del suono, ed è stata superata. Dicevano che la velocità Warp non era raggiungibile, e invece…
Tutto ciò che può accadere, accade. Live long and prosper.
(foto copertina: Giorgio Scala | Deepbluemedia)
Campionato Europeo vasca lunga 2016 – Londra 16-22 maggio
Segui e commenta l’evento sul Forum di Corsia 4