Archiviata la Coppa del Mondo di Berlino, nella quale la Nazionale FINP si è messa in luce con prestazioni di altissimo livello con 12 atleti in gara che hanno portato a casa 4 record del mondo, 2 primati europei, 8 record italiani assoluti e 8 di categoria, eccoci all’ultimo appuntamento utile per selezionare la squadra che nuoterà ai Mondiali di nuoto paralimpico, in programma dal 30 settembre al 6 ottobre a Città del Messico.

Si sono disputati infatti, nella fantastica cornice della piscina del Faustina Sporting Club di Lodi, gli Assoluti estivi FINPspecial edition 40 anni”, che hanno visto al via 180 atleti con confronti di altissimo livello tecnico.

Parlando con Federica Fornasiero, Responsabile Tecnico Nazionale “atleti di interesse nazionale”, le sue prime parole alla fine della manifestazione sono state:

questi Assoluti confermano l’andamento degli ultimi mesi e cioè che il nuoto paralimpico è donna. Nel senso che sono le donne che ci fanno saltare sulla sedia con prestazioni mondiali ed europee.

Pensiamo a Monica Boggioni (anno 1998, Pavia Nuoto classe S4), la quale dopo i record di Berlino si è ulteriormente migliorata a Lodi, ritoccando due volte il record del mondo sui 50 stile libero, la seconda volta addirittura scendendo sotto il muro dei 39″, con un fantastico 38″66, mentre al sabato ha infranto la barriera dei 3′ nuotando i 200 stile in 2’57″95, un tempo di assoluto valore tecnico! Non solo è il nuovo record del mondo, ma è stata una gara nuotata e gestita tatticamente benissimo.

Continuando il nostro elenco di straordinarie prestazioni femminili, abbiamo assistito ai record Europei di Alessia Scortechini, anche lei già molto a bene a Berlino nei 100 farfalla: qui si è migliorata ulteriormente, esaltata dal clima molto veloce della manifestazione, nuotando 1’07″14 nella stessa distanza (la sua preferita), risultato che oltre ad essere record europeo, pensiamo valga come ottima presentazione in vista dei Mondiali di Città del Messico.

La manifestazione ha fatto registrare anche 32 record italiani di cui circa i 2/3 sono record “al femminile”!
Molti di questi sono record assoluti, anche se nuotati da ragazze e ragazzi…

Parliamo di Sara Belotti (S12), di Carlotta Gilli (il fenomeno torinese, classe S13 vista anche al Sette Colli), di Xenia Palazzo (la nuotatrice veronese), di Michela Padovan (classe S3, di Torino), di Michela Rabbolini (una rana splendida!).

Al maschile possiamo dire qualcosa dei “nuovi” perché i “vecchi” non sono arrivati a Lodi in ottica di scarico essendo concentrati sul Messico, avendo già la certezza della convocazione. Questo ha permesso ad alcuni giovanissimi di mettersi in luce.

Come Antonio Fantin (classe S6) record assoluto dei 50 stile, come Federico Bicelli (S8), il quale ha infranto la barriera dei 30″ sempre nei 50 stile (29″82), come Federico Bassani (S11) che venerdì pomeriggio ha siglato il record assoluto nei 200 misti (nuotati in 2’24″36), gara difficile per chi, come lui, non vede.

Una menzione speciale va alla staffetta ipo/non vedenti del Circolo Canottieri Aniene, prima squadra italiana unicamente formata da atleti ipo/non vedenti che è riuscita a migliorare il record assoluto sia della staffetta 4×100 misti, portandolo a 5’54″72, sia della 4×100 stile nuotando 5’04″94!

Il livello tecnico elevatissimo visto agli Assoluti, secondo Federica

è dato anche dalla precisione della classificazione: quando gli atleti nuotano inquadrati nella classe sportiva corretta per loro, nuotano alla pari con gli avversari. L’inquadramento degli atleti nelle classi è una fase molto critica e subisce variazioni, le quali a loro volta influenzano la carriera dell’atleta. In questo momento stanno rivoluzionando le classi sportive a tantissimi atleti nel mondo; questi cambiamenti nella classificazione mondiale comportano l’emergere di atleti che prima non potevano manifestare tutto il proprio talento a causa della classe nella quale erano inseriti. La variazione più importante apportata a livello mondiale è quella sulle patologie neurologiche (molto diffuse tra gli atleti italiani).

Anche l’Italia sta investendo molto sui classificatori internazionali, a dimostrazione dello sviluppo del movimento natatorio paralimpico.

Una considerazione personale invece per quanto riguarda il “clima” percepito alla manifestazione. Nonostante l’elevato livello tecnico dimostrato dalle prestazioni, ho avuto l’impressione che gli atleti fossero molto concentrati ma allo stesso tempo rilassati e tranquilli… Ho respirato un clima quasi di “festa”.

Ho chiesto a Federica il segreto per mantenere questo atmosfera.

Cerchiamo di alimentare questo clima nell’ambiente paralimpico, senza enfatizzare l’aspetto più competitivo tra gli atleti, attraverso il rispetto del lavoro di ogni persona e delle prestazioni di ogni atleta. Sosteniamo il concetto che se un atleta va forte è perché si è allenato duramente ed è ben seguito. E in caso di prestazioni deludenti la causa va ricercata nello scarso impegno più che nell’ingiustizia divina. In definitiva questo atteggiamento collaborativo, senza ovviamente tralasciare il sano agonismo (vedi le finali open!), porta ad avere prestazioni migliori sotto il profilo cronometrico, perché gli atleti possono restare concentrati sul proprio lavoro.

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Il livello tecnico elevatissimo visto agli Assoluti, secondo Federica

è dato anche dalla precisione della classificazione: quando gli atleti nuotano inquadrati nella classe sportiva corretta per loro, nuotano alla pari con gli avversari. L’inquadramento degli atleti nelle classi è una fase molto critica e subisce variazioni, le quali a loro volta influenzano la carriera dell’atleta. In questo momento stanno rivoluzionando le classi sportive a tantissimi atleti nel mondo; questi cambiamenti nella classificazione mondiale comportano l’emergere di atleti che prima non potevano manifestare tutto il proprio talento a causa della classe nella quale erano inseriti. La variazione più importante apportata a livello mondiale è quella sulle patologie neurologiche (molto diffuse tra gli atleti italiani).

Anche l’Italia sta investendo molto sui classificatori internazionali, a dimostrazione dello sviluppo del movimento natatorio paralimpico.

Inoltre aggiunge Federica

non possiamo creare artificialmente, dall’alto, con una nota federale questo atteggiamento. Ma possiamo improntare il comportamento della FINP alla massima trasparenza e condivisione di tutti gli aspetti del lavoro federale. Ad esempio i collegiali sono aperti a tutti i tecnici che desiderano partecipare per osservare ed imparare, anche se non hanno atleti convocati. Ho notato che la condivisione e la circolazione delle informazioni aumenta la collaborazione e distende gli animi.

Questa attitudine al rispetto la si apprezza anche attraverso la spinta data dagli atleti più giovani a voler partecipare alle manifestazioni FINP.

Abbiamo detto che l’appuntamento clou dell’anno saranno i Mondiali di nuoto paralimpico di Città del Messico (leggi la news FINP per tutte le informazioni); per quest’anno l’accesso è stato garantito agli atleti medagliati a Rio 2016, ovviamente monitorando lo stato di forma di ogni atleta, e verranno prese in considerazione ai fini della convocazione tutte le prestazioni entro le prime quattro al mondo. In questo modo alcuni atleti nuovi si sono affacciati nel panorama internazionale dopo le paralimpiadi di Rio.

Per quanto riguarda la prosecuzione della preparazione da qui ad ottobre, Federica ci dice che:

adesso c’è la necessità di riprendere la concentrazione perché tra la Coppa del Mondo di Berlino e gli Assoluti di Lodi, alcuni atleti hanno accusato l’interruzione della preparazione in vista del Mondiale; poi ad agosto ci sarà un Meeting in vasca lunga a Roma, ultima occasione per testare lo stato di forma (a convocazioni già definite). Dopodiché ci sarà un avvicinamento importante per gli atleti selezionati perché Città del Messico si trova ad una altitudine di 2250m slm (quindi è GIÀ in altura…) e questo necessita un lungo periodo di acclimatamento, che comincerà da circa metà settembre. Alcuni atleti che non hanno mai avuto esperienza di altura, in agosto faranno dei test in Italia (al Sestriere, ad esempio…).

Cerchiamo di capire qualcosa di più a questo riguardo. Tradizionalmente l’allenamento in altura viene utilizzato per esaltare le prestazioni sul livello del mare. Quindi l’atleta si allena in altura, poi scende a livello del mare per gareggiare. Mentre qui si gareggerà in altura! E in letteratura paralimpica su questa situazione c’è davvero poco, a parte le esperienze dei normodotati. In più consideriamo che alcune disabilità sono anche metaboliche, per cui è necessario verificare in maniera approfondita gli effetti dell’altura sugli atleti con queste caratteristiche. Non è per niente scontato che gli effetti dell’altura sul corpo/metabolismo di un normodotato siano gli stessi per un atleta con disabilità metabolica.

Alla parte di preparazione atletica in condizioni di altura verrà affiancato uno studio fisiologico con le Università di Padova e di Varese per capire gli effetti di questa esperienza e poter dare dei riferimenti scientifici agli atleti e ai tecnici.

E concludiamo con una riflessione sull’integrazione.

Qualche anno fa c’è stata l’esperienza a Eindhoven in Coppa del Mondo, dove le classi alte (S9-S10) sono state invitate a fare i 100 stile con i normodotati. Unica occasione che si ricordi, su iniziativa del Comitato olandese che ha il nuoto olimpico e paralimpico molto integrati. In Italia ci stiamo muovendo in questa direzione grazie all’accordo FIN-FINP dello scorso marzo, alla partecipazione di allenatori FINP ai convegni allenatori FIN, alla presenza di atleti FIN nelle fila della FINP.

Sentiamo ancora Federica:

il nuoto paralimpico è uno sport che sta crescendo molto, anche grazie alla collaborazione tra le due Federazioni (FINP e FIN). Sia a livello formale sia nell’organizzazione di eventi che prevedano la partecipazione di atleti appartenenti ad entrambe le Federazioni in gare integrate e non solo dimostrative (come al Sette Colli dello scorso giugno N.d.R.). Questo secondo me è il futuro di questo sport.

A questo punto ricordiamo i prossimi appuntamenti del nuoto paralimpico, dato che sarà un autunno caldissimo! Oltre ai già citati Mondiali di Città del Messico, ci saranno gli European Para Youth Games, in programma a Genova dall’11 al 15 ottobre!

Ringraziamo di cuore Federica Fornasiero per il commento alle gare e Giada Lorusso, Responsabile Ufficio Stampa FINP, per la squisita ospitalità. Grazie naturalmente a tutte le atlete e tutti gli atleti in gara: in bocca al lupo!

Vi diamo appuntamento a ottobre!