Con questo semplice aggettivo si vuole intendere una stagione che torna alle origini come format dei calendari, ovvero con soli due eventi internazionali: uno in vasca corta a dicembre per poi trovarsi a fine luglio in vasca lunga, sempre con il Campionato del Mondo – Fukuoka 2023, 14/30 luglio – nel caso della stagione in cui ci troviamo. Ovviamente il tutto è ben proiettato all’Olimpiade di Parigi 2024 ormai imminente.
Andando indietro a ottobre 2019 per la prima volta ha fatto il suo ingresso sulla scena natatoria mondiale un circuito rivoluzionario come la ISL, che ha attratto come una calamita (per ovvi motivi) tutti i migliori nuotatori del pianeta. Inutile ricordare gli eventi a seguire che hanno condizionato il mondo intero, se non per il fatto che hanno portato a una densità di gare mai visto prima quel lasso di tempo compreso tra maggio 2021 e agosto 2022. Andando in ordine:
1. Campionati Europei in vasca Lunga Budapest (maggio 2021)
2. Olimpiade Tokyo (luglio 2021)
3. ISL 2021 (Prima fase – settembre 2021)
4. Campionati Europei in vasca corta Kazan (novembre 2021)
5. ISL 2021 (Fase finale – novembre 2021)
6. Campionati Mondiali in vasca corta Abu Dhabi (dicembre 2021)
7. Campionati Mondiali in vasca lunga Budapest (giugno 2022)
8. Campionati Europei in vasca lunga Roma (agosto 2022)
Senza dimenticarsi nel mezzo i vari Campionati nazionali validi come qualificazioni per questi eventi e una manifestazione altrettanto importante come i Giochi del Commonwealth, anche se impattante un numero ristretto di nazioni.
Tutto questo riepilogo storico vuole mettere in luce il fatto che tutti gli eventi straordinari, all’inizio possono essere sconvolgenti, ma a tendere rappresentano un’opportunità unica per accelerare il processo di evoluzione, del nuoto in questo caso. Soprattutto nella stagione in vasca corta dello scorso anno si erano visti piovere record mondiali a ripetizione e ciò ha permesso agli addetti ai lavori di apprendere e consolidare ancora meglio alcuni concetti chiave già presenti nello sport di alto livello.
- Specificità dell’allenamento in ogni periodo della stagione.
- Ottimizzazione dell’allenamento per portare l’atleta ad avere un adattamento che sia autonomo, a prescindere dal vero periodo di tapering.
- Programmazione dell’allenamento in modo tale da sfruttare al meglio gli effetti residui (e in alcuni casi permanenti) in modo da perseguire gli obiettivi illustrati nei punti precedenti.
- Utilizzo delle gare come allenamento quasi a sostituire il lavoro specifico vero e proprio in modo tale da finalizzare ancora di più i carichi di lavoro sviluppati nelle sedute svolte in precedenza. I giorni di gare, specialmente in una competizione come la ISL, non sono giorni di allenamento persi, ma vanno a creare a tutti gli effetti una sommatoria di carichi di lavoro, che hanno un effetto allenante finale. I metodologi dello sport parlano già da tempo di resistenza di gara!
Abbiamo assistito a un livello tecnico sempre molto elevato in linea con degli standard prestativi dove l’asticella è stata alzata nettamente ormai da anni. Pertanto, abbiamo visto vincere atleti protagonisti assoluti nella loro specialità: Ryan Murphy nel dorso, Kyle Chalmers nello stile libero, Chad Le Clos nel delfino, Nic Fink nella rana. Allo stesso tempo anche le nostre punte Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi hanno risposto presente conquistando medaglie importanti. Lo stesso vale per il settore femminile con Emma McKeon a stile libero, Lilly King nella rana, Tori Huske nel delfino e Kaylee McKeown nel dorso.
Allo stesso tempo emerge l’effetto di contrasto con le numerose assenze di altrettanti dominatori assoluti nell’ultimo quadriennio, sia al maschile che al femminile, inutile fare l’elenco in questo caso perché sarebbe troppo lungo. Infine, erano presenti atleti come l’inglese Adam Peaty, il rumeno David Popovici, e il sudcoreano Hwang Sunwoo. Il primo ha dato segnali di ripresa da un serio infortunio e si rivela proiettato verso la prossima olimpiade. I due giovani stileliberisti hanno affrontato questa competizione non al massimo. Nel caso di Popovici hanno preso questo evento come tappa di passaggio, lasciando intravedere solo a tratti il vero potenziale che già conosciamo; il sudcoreano ha fatto vedere una prestazione vicina al record mondiale nella doppia distanza (crono da 1’39”), ma non ha disputato la gara regina, dove è stato già protagonista in vasca lunga nella scorsa Olimpiade di Tokyo.
Se questo evento ha segnato uno spartiacque tra due fasi ben distinte, dal momento che molti atleti hanno preferito al momento stare lontano dai riflettori intraprendendo periodi di recupero e di allenamento; il prossimo biennio a partire dall’ormai imminente gennaio 2023 fino all’Olimpiade di Parigi alla fine di luglio 2024 può essere visto come un’unica lunga stagione dove si scopriranno di nuovo le carte, quelle già giocate e quelle ancora da giocare.
Tutti appuntamenti in vasca lunga, dove emergono i veri valori tecnici dei nuotatori intervallati da soli sei mesi:
1. Mondiale in vasca lunga Fukuoka luglio 2023
2. Mondiale in vasca lunga Doha gennaio 2024
3. Giochi Olimpici Parigi, luglio 2024
Tutto questa porterà il nuoto davanti a nuove sfide e nuove frontiere da scoprire, e da queste si apprenderanno nuove evoluzioni, di sicuro sarà fondamentale la capacità di adattarsi continuamente a vari ed eventuali cambiamenti, come si è imparato nello sport e non in questi ultimi tre anni.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4