Nel grande calderone dell’informazione sportiva spesso è difficile distinguere tra qualità e quantità, ed è spesso difficile capire che non è solo quante informazioni dai, ma anche come le dai.

Un esempio su tutti? Brett Hawke.

Brett Hawke che intervista

Il big name del nuoto di adesso, David Popovici, si è fatto intervistare nuovamente da Brett Hawke, trovate la puntata del podcast qui.

Ne è uscita la solita bella chiacchierata, bella come quasi tutte le interviste di Hawke, con alcune perle tra le quali questa, ma niente spoiler, non voglio togliervi il piacere di ascoltarvela, sarebbe un reato.

In realtà non è di Popovici che volevo parlarvi, ma proprio di Hawke, perché mi sembra che in un mondo pieno di interviste predeterminate, scontate e “in ginocchio” si debba ormai ammettere che Hawke è uno dei pochi – forse l’unico, se circoscriviamo il discorso al nuoto – che sa far parlare gli atleti davvero.

E per parlare non intendo rispondere alle domande, ma tirar fuori qualcosa di più, qualcosa di loro che magari in situazioni più ufficiali faticano a far emergere. I nuotatori sono già una specie silenziosa, poco incline al raccontarsi e poco abituata ai riflettori. Quelli tra loro che invece sono più abituati, di contro, sono ancora più chiusi, quasi pre impostati, probabilmente spaventati dal poter dire qualcosa di troppo che possa rovinare la loro immagine. Hawke invece li mette a loro agio, li fa ridere e riflettere, li fa dimenticare di essere intervistati, rendendoli più umani, e di conseguenza più vicini a noi. Sarà che è stato un nuotatore, vero, ma non credo basti: serve una sensibilità particolare, forse anche una certa indole, qualcosa di intangibile che di sicuro non è da tutti.

Ciò non significa che quello di Hawke sia l’unico modo di fare informazione sportiva. Però, se posso, la sua è davvero un’informazione di qualità, un racconto dello sport. Perché i tempi di Popovici li possiamo leggere in mille posti, ed in alcuni sono analizzati meglio che in altri, ma difficilmente troviamo un posto dove leggere (o ascoltare) il vero Popovici.

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Nationals

Sono in corso i Campionati nazionali in Francia e anche se stanno già uscendo dei bei tempi aspettiamo il termine delle gare per tirare le somme.

Io inizierei a dire che l’hype per vedere all’opera Marchand ai Mondiali sta salendo alle stelle, considerando che a tremare di più di tutti c’è l’ultimo record del mondo di Michael Phelps (400 misti), e che l’allenatore di Marchand è Bob Bowman. C’è già materiale abbastanza per scrivere un libro.

Ci sono i nazionali anche in Australia, e i nomi caldi sono soprattutto al femminile, Titmus, O’Callaghan, McKeon e McKeown. Anche qui, diamoci tempo per vedere come vanno, sapendo che comunque Fukuoka resta l’obiettivo piccolo, Parigi quello grosso.

Dalla Francia arriva anche la notizia della sospensione di Marc-Antoine Olivier, che sembra aver assunto comportamenti non consoni nei confronti della sua Federazione. Da qui la decisione di squalificarlo e di renderlo non eleggibile per i prossimi Mondiali. Peccato.

See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4