Quattro anni fa era Andrea Longobardo a presentare il mondiale, ora è un onore prendere il suo posto. Certo non ho la sua capacità analitica, ma sento che la passione non è da meno.
Il Rescue sta per iniziare, e con lui l’assalto degli Europei alle superpotenze australi. Dopo un’edizione monca dei World Games priva degli australiani e neozelandesi, si riparte al gran completo.
Trentasette le nazioni al via, da tutti i continenti, Africa compresa con Egitto e Kenia.
Mai come quest’anno però le nazioni dell’Oceania si presentano fortissime in piscina.
L’Australia ha nelle donne i suoi pezzi da novanta.
Pamela Hendry ha strappato ad agosto il record mondiale del manichino con pinne a Giulia Fiorani in 53.31, e Miranda Bell sa il fatto suo nel superlifesaver. Ma è ovviamente in mare dove gli australiani faranno il bello e il cattivo tempo con i loro cugini.
Cugini neozelandesi che arrivano dal primo titolo conquistato nettamente nel 2012 con il sorprendente podio francese; i transalpini rifilando all’Italia la bellezza di 200 punti di distacco in mare hanno superato gli azzurri al comando dopo la sessione in vasca.
Ma torniamo agli All Blacks: anche qui sono le donne a fare la differenza, con la primatista del manichino Laura Quilter, Samantha Lee e Natasha Hind. Qui si difende alla grande in piscina anche Steven Kent.
Parliamo ora proprio dei francesi, che vedono in Magali Rousseau la stella in campo femminile e Margaux Fabre il suo delfino. Attenzione nelle gare a pinne anche a Justine Weiders. In campo maschile sicuramente è Thomas Villaceca il più atteso.
I tedeschi presentano soprattutto al maschile una squadra altamente competitiva, se non da primato.
Flugel e Hassemeier sono straordinari con le pinne, e Ertel e Wieck (fresco recordman del trasporto) nel trasporto classico e misto. Va da sé che le staffette sono di conseguenza.
Le sorprese nel salvamento sono all’ordine del giorno, si sa, e mai come quest’anno con i cambi dei regolamenti che consentono l’affondamento, quindi staremo a vedere. Sicuramente mi aspetto qualche sorpresa dalla staffetta femminile del Belgio soprattutto nei trasporti, e attenzione alla Luengas.
Ma parliamo degli azzurri,una nazionale in parte nuova in parte con un’ ossatura esperta.
Pidello, Pinotti e Procaccia costituiscono il fulcro della squadra, con diverse nazionali all’attivo.
Nuovi innesti sono Gilardi, Sanna, Bono, Piroddi, Marzella, Leanza, Fiorani, Mazzi. A loro il compito di rinverdire i fasti del passato, e tentare la scalata per mandare l’Italia di nuovo sul podio.
Buone cose sono richieste anche a Meschiari, che arriva dall’oro dei World Games negli ostacoli.
Ma nessun azzurro parte con i favori del pronostico, come invece molte volte accadeva in passato.
Questo può essere un vantaggio, e speriamo lo sprone per un ulteriore salto di qualità nella competizione iridata.
E allora…si cavalchino le onde, inizia il Rescue!
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