Di getto risposi che il “nuoto” è muoversi all’interno di un altro elemento sfruttando i nostri arti che producono una propulsione all’interno di esso, ma alla fine rimasi interdetto tra me e me nell’ascoltare la sua di risposta, una risposta che mi investì positivamente e cambiò in me il senso di cosa fosse davvero il nuoto.
Possiamo davvero interpretare cosi “semplicemente” il nuoto? Possiamo davvero limitarci a esprimere il concetto del nuotare solo sotto un aspetto tecnico?
Secondo me no e soprattutto dopo aver avuto modo di sentire la versione della persona di chi mi fece questa domanda, credo che ci sia molto di più da dire e ognuno di noi potrebbe avere un suo significato e una sua interpretazione.
Oggi, dopo un bel po’ di tempo, mi rendo conto che a quella mia risposta mancava la parte più emotiva del concetto del nuotare, mancava la passione che il mio interlocutore mi trasmise mentre mi spiegava il suo punto di vista, quell’emozione che si prova quando si ama uno sport, quando la passione verso di esso è talmente grande da riempire tutta la nostra vita e darti modo di vivere il nuoto a tutto tondo.
Non vi dirò cosa è per me oggi il nuoto e non vi dirò cosa era per lei il nuoto, perché è un qualcosa che voglio tenere per me, ma voglio provare a chiedere a voi di chiudere gli occhi, immaginarvi dentro alla vasca o immersi nel mare, mentre state nuotando, mentre muovete le braccia e vi abbandonate corpo, anima e cervello, mentre tutti i suoni che vi circondano diventano ovattati e sentite solo le bolle d’aria nell’acqua che si frange a ogni vostra bracciata e il vostro “io” si perde in un bellissimo viaggio tra voi e il silenzio che solo un tuffo nel blu concede.
Quindi vi chiedo cari amici lettori, per voi, nuotare, cosa vuol dire?
Foto: Fabio Cetti | Corsia4