Bentornati su Fattidinuoto Weekly, che dopo qualche numero speciale di approfondimento (su temi che riaffronteremo nelle prossime edizioni) torna nella versione originale, quella delle news sul mondo del nuoto e dintorni.

Pronti?

Nuotomercato USA

In un periodo avaro di gare (cancellata causa Covid la prima tappa delle Pro Swim Series USA), è tempo di movimenti negli USA, dove diversi atleti stanno decidendo dove trascorrere il prossimo triennio Olimpico, quello che porterà a Parigi 2024.

A spostarsi sono nomi abbastanza pesanti verso destinazioni altrettanto importanti: negli ultimi giorni, Olivia Smoliga (pluri campionessa del mondo ed Olimpica) ha deciso di lasciare Jack Bauerle e la Georgia per spostarsi alla corte di Bob Bowman, ex mentore di Michael Phelps che allena ad Arizona State.

Si arricchisce ancora la conta di campioni che si alleneranno ai Florida Gators di Anthony Nesty: dopo Katie Ledecky, Caeleb Dressel e Kieran Smith, il coach che ha portato Bobby Finke a due ori a Tokyo 2020 seguirà anche Nathalie Hinds, velocista titolare della 4×100 stile USA, e per qualche mese ci sarà pure Adam Peaty. Una bella squadretta, direi.

Cosa farai da GRANDE?

Questa la domanda che ha rivolto il conduttore radiofonico Nicola Savino a Federica Pellegrini, ospite di Radio Deejay per presentare il docu-film “Underwater”, nei cinema fino a ieri. Al di là della battuta, è una domanda che indubbiamente incuriosisce gli appassionati di nuoto ed alla quale Federica, come suo solito, sta rispondendo con i fatti.

Due i fronti sui quali sembra più impegnata: la televisione, dove ormai sembra trovarsi sempre più a suo agio (sta per partire la nuova stagione di Italia’s Got Talent), e la politica sportiva, tra qualche settimana farà il suo esordio come membro della Commissione atleti del CIO ai Giochi invernali di Pechino. Se abbiamo imparato un po’ a conoscerla, non mancheranno i risultati nemmeno in questi campi

Fatti di nuoto Weekly: perchè gli Enhanced Games hanno attratto (quasi) solo nuotatori

C’entrano i soldi, ovviamente, ma non solo. Proviamo a capirne tutte le motivazioni. In un periodo ancora scarno di risultati dalla vasca, sembra quasi obbligatorio approfondire un tema che, visto gli ultimi aggiornamenti, rischia di diventare abbastanza centrale da...

Passato, presente e futuro, intervista a Simona Quadarella

Reusch ha inaugurato la nuova sede di Vignate (MI), con un evento che ha riunito figure di spicco dello sport. Alla cerimonia hanno preso parte Stefan Weitzmann e il figlio Erich che nel ruolo di Amministratore Delegato rappresenta la terza generazione in azienda. Un...

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Crescita e Cambiamento, intervista a Bianca Nannucci

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Fatti di nuoto Weekly: 10 nomi dai Mondiali Junior 2025

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PISCINE

Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, e la crisi degli impianti non sembra fermarsi.

Tra colossi che cedono, lasciando purtroppo a casa centinaia di lavoratori e senza servizio migliaia di iscritti, e normative che cambiano e si aggiornano, la voce del Presidente della FIN Paolo Barelli inizia a farsi sempre più preoccupata: “Gli impianti natatori che non sono solo per i grandi campioni, ma per i cittadini e lavorano in un delicato ambito come quello di insegnare a nuotare, sono alla carità, in ginocchio, stanno chiudendo. Non solo sono colpiti dalla pandemia, ora sono colpiti dal caro energia.

Aspettiamoci tempi non proprio sereni.

I lamenti di Emre

Dopo aver demolito il world record nei 50 rana in vasca da 25, il turco Emre Sakci torna alla carica contro chi lo ha, a suo modo di vedere ingiustamente, squalificato ad Abu Dhabi. Alla base della disputa ci sarebbe un movimento che Sakci chiama “di bacino” mentre i giudici internazionali reputano come gambata a delfino.

Sembra che sia lo stesso problemino in cui è incappata, due volte, anche Arianna Castiglioni, e che ai mondiali in corta ha colpito molti ranisti tra i quali anche Alia Atkinson. Il VAR è stato introdotto proprio per questi motivi e mi verrebbe da fidarmi dei giudici, però è anche vero che sembra esserci stato un metro di giudizio piuttosto severo: vedremo cosa succederà nelle prossime manifestazioni internazionali.

DUE PENSIERI

Aveva 22 anni ed era pluricampione nazionale, era un ranista ed aveva partecipato ai Mondiali di Abu Dhabi. Mustafa Muhammad è stato ucciso a Rawalpindi, Pakistan, da dei colpi di pistola mentre passeggiava vicino a casa sua. Non è chiaro ancora se si tratti di un tragico caso o se la morte sia in qualche modo collegata con il suo lavoro presso un’agenzia di intelligence.

In chiusura, non possiamo che mandare un pensiero a Emanuelle Alessandro Pandele, giovane nuotatore della provincia di Ancona, che è mancato nelle scorse ore all’età di diciassette anni.
L’abbraccio di Fattidinuoto e di Corsia4 va alla famiglia ed ai suoi affetti.

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