L’Europeo pre-Olimpico di questo strano 2021 si è concluso ed è stata un’edizione per molti versi storica.

Le gare affrontate a porte chiuse hanno tolto qualcosa allo spettacolo ma non alla voglia degli atleti di gareggiare, dopo un così lungo periodo lontano dalle competizioni di altro livello.

Diamo un’occhiata ai numeri di questo Campionato Europeo.

La Gran Bretagna torna ad aggiudicarsi il medagliere dopo il 2014, stabilendo anche il record di ori (11), mentre l’Italia è terza con il record assoluto di medaglie conquistate (27).

Per la Russia, piccolo passo indietro rispetto a Glasgow, quando aveva portato a casa dieci titoli.

La classifica a punti è vinta dall’Italia (951), davanti a Gran Bretagna (869) e Russia (766).

I NUMERI dell’ITALIA

Quella di Budapest 2021 è una Nazionale dalla profondità incredibile. Nella maggioranza delle presenze gara, gli azzurri hanno superato il primo turno ed hanno raggiunto la finale con una percentuale che sfiora il 50%.

Nonostante la finalizzazione della preparazione sia per molti rimandata al Settecolli, in ben 31 casi è stato migliorato il primato personale, con sei record italiani individuali – tre di Miressi nei 100 stile, due di Pilato nei 50 rana e uno di Burdisso nei 200 farfalla – e quattro in staffetta: le 4×100 mista maschi, femmine e mixed e la 4×100 stile mixed.

Una prova di forza davvero impressionane.

Prosegue il trend positivo degli azzurri anche nel medagliere, che ci vede ormai stabilmente tra le Nazioni dominanti in ambito europeo.

Quello del 2021, è il terzo campionato per medagliere, preceduto dal 2012 e 2018, entrambi con un oro in più. Come già ricordato, per l’Italia si tratta di record nel numero di medaglie totali.

Il balzo avanti più grande, nei medaglieri individuali, lo fa Simona Quadarella, che conferma l’hattrick di ori di Glasgow e sale al quinto posto all-time tra gli italiani.

Non guadagna posizioni Federica Pellegrini che a Glasgow ha portato a casa cinque podi ma nessun oro: se avesse vinto i 200 stile, avrebbe passato Rosolino portandosi sul podio. Maledetti due centesimi.

Fatti di nuoto Weekly: Est versus Ovest

Si ricomincia a nuotare? Sembra proprio di sì, quindi  Fatti di nuoto Weekly si sposta da est a ovest a caccia dei primi risultati, delle prime idee di stagione, dei primi spunti. Il tutto mentre scorre, in sottofondo, l’ultimo episodio del vlog di Thomas Ceccon dal...

L’Italia del nuoto paralimpico Campione del Mondo a Singapore

Parlare dell’Italia ai World Para Swimming Championships equivale a raccontare una storia che per molti versi è incredibile ma allo stesso tempo molto reale. Perchè è vero che l’Italia è ormai da anni la Nazione da battere a livello di nuoto paralimpico, ma è anche...

Fatti di nuoto Weekly: perchè gli Enhanced Games hanno attratto (quasi) solo nuotatori

C’entrano i soldi, ovviamente, ma non solo. Proviamo a capirne tutte le motivazioni. In un periodo ancora scarno di risultati dalla vasca, sembra quasi obbligatorio approfondire un tema che, visto gli ultimi aggiornamenti, rischia di diventare abbastanza centrale da...

Passato, presente e futuro, intervista a Simona Quadarella

Reusch ha inaugurato la nuova sede di Vignate (MI), con un evento che ha riunito figure di spicco dello sport. Alla cerimonia hanno preso parte Stefan Weitzmann e il figlio Erich che nel ruolo di Amministratore Delegato rappresenta la terza generazione in azienda. Un...

Sydney 2000 Special | la 4×100 stile e il Rock’n’roll australiano

Meno di un mese prima dell’inizio delle Olimpiadi di Sydney 2000, la Nazionale australiana di nuoto si trova in collegiale a Melbourne. Ci sono tutti, da Michael Klim a Grant Hackett, da Ian Thorpe a Kieren Perkins. È una Nazionale piena di stelle che si sta...

Crescita e Cambiamento, intervista a Bianca Nannucci

La notizia è recente ed è di quelle che fanno parlare: Bianca Nannucci, una delle giovani più interessanti e promettenti del nuoto italiano, ha deciso di allenarsi per la stagione 2025-2026 ad Antibes con il gruppo di Fred Vergnoux. La ragazza toscana, classe 2008,...

CAMPIONI A CONFRONTO 

È stato anche un Europeo delle prime volte: la prima medaglia d’oro per la Romania maschile, con i 100 dorso di Glinta, e per Israele e Grecia femminile, rispettivamente con Gorbenko nei 200 misti e Ntountounaki nei 100 farfalla.

Peaty continua a rivelarsi infallibile e vince altri quattro ori, 50-100 rana e staffette miste maschile e mixed, per il quarto Europeo consecutivo, mentre Katinka Hosszú perde l’imbattibilità nei 200 misti, che vinceva ininterrottamente dall’edizione 2010, e non riesce a salire in testa alla classifica delle strisce più longeve.

Kliment Kolesnikov è l’unico a vincere il titolo con annesso record del mondo in finale, nei 50 dorso, aggiudicandosi così la classifica a punti #fattidinuoto (ultima colonna a destra), che paragona su base 100 il tempo fatto dal vincitore del titolo europeo con il tempo record del mondo.

Migliore ta le donne, Benny Pilato, che ha stabilito il world record nei 50 rana in semifinale e poi, in finale, si è avvicinata a 5 centesimi.

Campioni Europei a confronto - Femmine

Campioni Europei a confronto - Maschi

ANNI di NASCITA

Le medie delle età dei finalisti, 24.36 tra le donne e 24,10 tra gli uomini, confermano un trend di ringiovanimento generale abbastanza consolidato.

La vincitrice più giovane è Benedetta Pilato (2005), oro nei 50 rana, mentre tra gli uomini è Ilya Borodin, 2003, campione dei 400 misti.

Il finalista più maturo è Laszlo Cseh, ancora nei primi otto dei 200 misti nonostante le quasi 36 primavere, mentre la nuotatrice meno giovane in finale è Femke Heemskerk, che è addirittura riuscita a vincere i 100 stile ibero.

Anni di nascita finalisti

Foto: Fabio Cetti | Corsia4