Dopo l’abbuffata cinematografica-natatoria vissuta grazie ai Trials di tutto il mondo e alle avventure raccontate da Darkpool, è il momento di tirare i conti di questo frenetico mese di aprile.

Come annunciato post Assoluti di Riccione, il Top & Flop di questa edizione si fa forte di tantissime prove in giro per il mondo. Quasi tutti i big sono scesi in acqua per i rispettivi Campionati Nazionali, e chi più chi meno ha risposto presente alla chiamata di Budapest.

Fioccano giovani non soltanto in Italia, e il ricambio generazionale post Olimpiadi ci sta presentando una serie di giovani rampolli pronti a spiccare il grande balzo ben prima di Tokyo 2020. Specchio della gioventù di adesso, che vuole tutto e lo vuole subito… e spesso lo ottiene.

Dopo aver visto tutti questi numeri e tutti questi nomi… ci prendo gusto e mi lancio su un’altra edizione speciale dei buoni e cattivi del mese, dedicata e riservata ai Trials mondiali!

⇑ TOP ⇑

Prima di sbilanciarmi su quale nazione abbia fatto meglio in assoluto nei rispettivi campionati nazionali, faccio una rapida ricerca sulle classifiche mondiali di questo 2017, guardando quanti atleti le varie squadre top del mondo abbiano piazzato nei primi tre posti del ranking dell’anno in corso durante i propri trials (per esempio il WR di Watanabe nuotato a gennaio non vale).

La sensazione è che c’è stata una nazionale nettamente più avanti di tutte: lo dicevano già i nove primati nazionali stabiliti, i tre record mondiali Junior (da confermare) e quello asiatico. Di chi parlo?

Della Repubblica Popolare Cinese!

La Cina fa paura! Senza ripetermi in banali ma comunque giustificati appelli sul doping, ragazzi e ragazze cinesi hanno dato un bello scossone al panorama mondiale del nuoto. Budapest è ancora lontana, ma Sun e compagni hanno nuotato già tempi da podio iridato.

Giusto per capire: in campo femminile, dove sono leggermente meno incisivi che in quello maschile, le ragazze dagli occhi a mandorla occupano le prime quattro posizioni del panorama mondiale nei 50 dorso, capitanate da Fu Yuanhui che è presente anche nei 100 con il terzo tempo dietro Masse e Seebhom.

Ma se la Fu non è poi così una sorpresa (è bronzo olimpico nei 100 anche se tutti noi la ricordiamo per questo VIDEO), di più lo è Li Bingjie, nemmeno presente a Rio che va vicinissima al record cinese nei 400 stile con 4’02″52, seconda in questo 2017 al “mostro” Ledecky. La giovane cinese replica anche negli 800, piazzandosi a meno di un secondo anche qui dal primato nazionale con 8’20″89 nuovamente alle spalle della Ledecky.

Se le donne sono forti, soprattutto le staffette tra cui una 4×200 di profilo interessantissimo, gli uomini fanno davvero paura.

Ho già parlato della possibile 4×100 mista da sogno con Xu Jiayu che nuota a un centesimo dal WR e stampa i primati nazionali dal 50 al 200.

A rana arriva Yan Zibei (foto Zimbio) sotto il 59″, secondo crono al mondo quest’anno e primato cinese anche nei 50.

Per la farfalla la certezza è Li Zhuhao: il suo WRJ nei 200 farfalla è ancora da confermare ma intanto fa già parlare di se da qualche anno, e a Qingdao stampa il nuovo primato cinese nei 50 in 23″36 e nuota sul 51″ e mezzo i 100.

Manca lo stile veloce, e in attesa di Ning Zetao ci pensa Sun Yang.

Capitolo Sun: finite le battutacce sui suoi denti, pare si sia rifatto anche qualcos’altro.

No, non pensate male, parlo dell’autostima e della voglia di faticare. L’immagine del cinese che avevamo dopo Kazan e Rio è di un atleta che scappa trovato un avversario forte, forse anche di più, molla i 1500 e si dedica solo a quello che quasi con certezza sa di poter vincere.

Ai Trials cinesi lo vediamo impegnato in tutto, dal 100 al 1500, sempre vincente. Ok in Oriente non ci sono Detti e Paltrinieri e nemmeno qualcuno che gli assomigli, ma intanto il segnale l’ha lanciato con le migliori prestazioni al mondo nei 200 e 400. Scapperà di nuovo a Budapest quando la distanza si allungherà???

Lo squadrone cinese si fa mancare qualcosa?

No, perché sfodera un altro giovane di enorme potenzialità: classe 1999 Tan Haiyang si mette in coda di Wang Shun nei 200 misti, nuotando 1’57″54 ipoteticamente nuovo WRJ di un secondo e mezzo più basso del precedente primato di Michael Andrew. Stesso discorso nei 200 rana, dove cancella il bronzo olimpico Chupkov con 2’08″71 andando anche a prendersi il record nazionale (VIDEO della gara).

Ricapitolando: attualmente hanno 16 prestazioni entro la top 3 nuotate proprio a Campionati Nazionali e con 10 atleti diversi.

Decisamente i migliori!

 

PS: molto bene anche la Gran Bretagna, vera sorpresa di questa Road to Budapest: ben tredici volte fra gli attuali primi tre del ranking, con 9 atleti diversi, e la solita Australia che ne piazza dodici ma molto lo deve alle sue cangure più che ai maschi rappresentati solo da McEvoy e da Horton.

Sorprende la Svezia, non solo Sjöström dipendente: la primatista mondiale dei 100 farfalla è la più veloce al mondo in questo 2017 nei 50-100 stile e 50-100 farfalla, ma si piazzano tra i migliori tre anche Persson nei 200 rana, la Johansson nei 100 rana e la Coleman nei 200 stile.

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⇓ FLOP ⇓

Seguendo questa regola nominare il Trials meno entusiasmante e inequivocabilmente FLOP è più facile, e il premio va senza dubbio… all’UNGHERIA!

I discepoli di Cseh e Hosszú non hanno da lamentarsi: i loro gioielli non si sono ancora ritirati e il Mondiale casalingo è una vetrina troppo ghiotta per non esserci, chiaro motivo per cui László ancora non molla il colpo.

Da cosa si capisce che il Campionato magiaro non è stato all’altezza dei nomi in vasca???

Intanto arriva un solo record nazionale, merito di Nandor Nemeth nei 100 stile che però poi stranamente non risulta fra i nomi dei convocati ai Mondiali.

C’è poi la mezza debacle dei big: Katinka Hosszú fa tutte le gare ma non le domina come al solito, anzi fatica e non poco: affonda per esempio nei 200 farfalla, prende la paga nei 200 dorso dove è solo terza sopra al 2’13”, nei 400 stile viene beffata dalla giovane Késely mentre in 800 e 1500 è lontana dalla Kapás che tra l’altro non viaggia nemmeno particolarmente forte.

Anche Zsu Jakabos non fa faville, riuscendo a vincere solo i 200 farfalla davanti la pazza Szilágyi.

Se la prendono comoda anche gli uomini, con Cseh che addirittura cede lo scettro nei 100 farfalla, (ma occhio a Milak, campione europeo junior lo scorso anno nei 200) e fa il minimo nella media e nella doppia distanza oltre che nei 200 misti.

Gyurta veleggia nel vuoto della rana magiara alle sue spalle, mentre i vari Bohus, Balog e Bernek non sono certo nomi da cui attendersi medaglie mondiali.

I magiari piazzano comunque tre nomi tra la Top 3 mondiale annuale: merito di un Kenderesi (foto Facebook) in buona forma nei 200 farfalla – 1’54″89 – dietro alla coppia giapponese SakaiSeto, e allo strapotere di Hosszú (prima assoluta nei 200 misti) e Kapás, regina dei 1500 in attesa di Ledecky.

E l’Italia?

Giusto per la cronaca sono cinque gli azzurri tra i migliori tre in rappresentanza di sette gare, una solo meno dello squadrone giapponese, che piazza otto prove e solamente 5 atleti.

Adesso stacchiamo un po’ la spina e riposiamo, ci si rivede a giugno!

(foto copertina: gettyimages)