Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…
…i pass per i Mondiali di vasca corta te li regalavano come il pane.

Istanbul 2012: post flop Londra e anomalo Europeo in corta di Chartres.

Convocati 31, con il bottino finale di quattro medaglie: due d’oro (Scozzoli e Bianchi), le prime in assoluto a livello individuale, l’argento del baby Paltrinieri e della solida 4×100 stile uomini.

Doha 2014: dopo gli Euro in lunga di Berlino si va in pompa magna in terra araba.

Convocati 26, con il bottino finale di sei medaglie: una d’oro con l’ormai “maturo” Greg, due argenti grazie alla velocità di Orsi nei 50 stile e alla 4×200 maschile e tre bronzi con le staffette 4×50 stile uomini, 4×100 donne e 4×50 mista mista.

Eccoci al presente: Windsor 2016. I nomi li sappiamo, in Canada ci vanno meno di 20, staff compreso. Una vittoria è già certa: la media medaglie/atleta sarà superiore alle spedizioni precedenti.

11 atleti, solo undici convocati. Uscita la notizia, l’Italmondo del nuoto sul web si è scatenato, urlando alla vergogna e accusando la Federazione di essere in braghe di tela, pronta a tutto pur di risparmiare. Anche i sei dello staff – ridotti all’osso con il Direttore Tecnico della Nazionale Butini, il Capo Delegazione Del Bianco, i due Tecnici Morini e Giunta, il dottor Marugo e il fisioterapista Amirante – sono sembrati troppi.

Non commentiamo le ragioni nazionalpopolari, forse anche noi nuotatori stiamo diventando come i calciofili: tutti CT della Nazionale?

Ma per correttezza dobbiamo dire che la FIN è stata coerente con quanto detto il mese scorso, all’uscita dei criteri di selezione dei Mondiali e con quello ricordato da Butini anche nella puntata 65 di Ultima Bracciata.

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RIPARTIRE CON CALMA

Ammettiamolo, la spedizione Olimpica non è stata proprio brillante, portiamo a casa tre medaglie e altre tre finali.

Ma se togliamo dalla Nazionale le nostre tre punte di diamante (Detti, Paltrinieri e Pellegrini) all’Italnuoto cosa resta??? Il vuoto.

Allora invece di riempirci la pancia con medaglie e piazzamenti ai Mondiali in vasca corta, che, diciamocelo, in fondo non interessano a nessuno, si riparte da zero con nuove idee e progetti. A Windsor solo chi ha nuotato a novembre un tempo da finale mondiale (rifacendosi a Doha 2014).

Cesare Butini è stato chiaro: ripartire con calma per puntare in alto… obiettivo a lunga scadenza, Tokyo 2020. Se stiamo a guardare il diritto di volare in Canada lo avrebbero avuto solamente in 5: i prequalificati Detti, Dotto, Paltrinieri e Pellegrini più Silvia Di Pietro, con Scozzoli a un soffio dal crono che nel 2014 portò alla finale dei 50 rana.

LARGO AI GIOVANI

Tra gli obiettivi di questo quadriennio olimpico c’è quello di valorizzare al meglio i giovani in vista di Tokyo. Anche qui il Direttore Tecnico Butini era stato chiaro: in Canada andrà solo chi al momento ha già le capacità per affrontare questo impegno, senza affrettare i tempi.

Detto fatto, con i nomi caldi come Martinenghi o le mististe Franceschi e Cusinato lasciate a casa. Spazio a giovani più “vecchi” come Silvia Scalia e Giacomo Carini, rispettivamente ‘95 e ‘97. Il dubbio rimane. Questi giovani l’esperienza internazionale quando se la faranno?

PUNTO STAFFETTE

Puntare solo su quelle olimpiche: scelta discutibile, ma in linea con quelle prese finora. A Windsor vedremo probabilmente solo le 4×100 femminili, le uniche che a Rio sono andate in finale, seguendo la linea dei prequalificati a livello individuale.

Ignorate le 4×50 e soprattutto le mixed, che in passato qualche gioia l’avevano portata. Ma anche qui non possiamo che rimarcare la coerenza nelle scelte, rinunciando a medaglie più facili per proseguire in questo progetto.

Però dai, non possiamo essere così buoni: con Darkpool che infetta i nostri pensieri vi diciamo anche quello che non ci è piaciuto!

IL BOMBER DOV’È?

Non è solo MogliediBierre a reclamare la sua presenza. Orsi aveva il miglior crono italiano stagionale nei 100, dello 0,93% più alto di quanto richiesto, molto meno di quanto aveva per esempio la Carraro sia nei 50 che nei 100 rana. Ma se la ranista ligure “sfrutta” l’occasione di partire grazie alla prequalificata staffetta, il bomber resta a casa. Paga forse il fallimento olimpico? Ci sembra un peccato, per un atleta che aveva una gran fame di riscatto e voglia di confermare che la vasca corta è affar suo.

Lo aspettiamo in lunga, all’Immacolata potrà festeggiare comunque con tortellini e lasagne!

NIENTE MISTI?

In Canada saremo senza mististi, oltre che dorsisti al maschile. Qualcuno sperava nella Letrari, che pareva motivata e con tanta voglia di riscatto nei 100 misti, oltre ad un possibile primato italiano. Ma si punta sulle gare olimpiche, quindi ciaone.

Stupisce invece l’assenza di Turrini: tecnicamente era a 0,15% dal tempo richiesto, in pratica aveva nuotato già a novembre quello che servì per entrare in finale a Doha (4’07’’84 a Massarosa). Non è un mago della corta e credo che la scelta di tenerlo a casa sia di comune accordo: ora è il momento di lavorare in vista di Budapest.

Contrari o no, gli undici azzurri per Windsor sono questi!

E guardandoci in giro non è che le altre nazioni arrivino in Canada al gran completo: esclusi gli USA anche per ragioni logistiche che sono in 35, la Russia è a 29, l’Australia a 20, Francia a 15, Olanda a 15 e Germania a 12. Insomma, anche le altre non impazziscono per questo mondiale.

Ah, per i meno attenti non è finita… verso fine giugno, inizio luglio non stupitevi troppo se a Budapest saranno ancora meno, dato che i criteri di selezione per i Mondiali sono ancora più severi (vedi Regolamento pagina 44).

Prepariamoci il cammino sarà lungo… speriamo che questo sia solo il risveglio della forza in vista del Giappone!

(Foto copertina: corsia4.it )