Giorno uno subito ricco di protagonisti, con tanti giovani ma anche parecchie stelle già discretamente affermate. Una di queste è senza dubbio l’ucraino Mykhailo Romanchuk, che dopo l’argento mondiale e il testa a testa con Paltrinieri va a prendersi gloria in solitaria con la cavalcata vincente dei 400 stile, vinti in 3’45’’96, nuovo record delle Universiadi.

Per i colori azzurri restano fuori dalla finale sia Filippo Megli undicesimo che Fabio Lombini tredicesimo, ma una stretta al cuore mi arriva quando leggo il nome di Andrea Mitchell D’Arrigo chiudere in ultima posizione la finale (nuotando quasi dieci secondi in più della qualifica dove aveva chiuso quarto in 3’49’’84!), non tanto per la prestazione ma per la bandierina USA a fianco del suo nome!

Faccio un salto in avanti per andare a vedere invece quanto di bello c’è stato per l’Italia. I sogni di medaglia di questa prima giornata erano affidati ai velocisti della 4×100 stile maschile e i ragazzoni della next generation non hanno steccato. Solo gli Stati Uniti sono più forti di Lorenzo Zazzeri, Ivano Vendrame, Alex Di Giorgio e Alessandro Miressi che strappano l’argento in 3’15’’24.

Tornando indietro troviamo la buona finale conquistata da Elena Di Liddo nei 50 farfalla. La pugliese, vista in ottima forma all’Energy for Swim, trova un piazzamento tra le migliori otto con 26’’74, mentre l’altra azzurra in semi, Aglaia Pezzato, rinuncia a scendere in acqua in vista della finale della 4×100 stile.

Altra semi è quella dei 100 dorso uomini, priva di azzurri in acqua, tutti eliminati in mattinata con Matteo Milli 17° e Matteo Restivo 22° entrambi appena sotto al 56’’. Il primo tempo d’accesso lo ottiene l’americano Justin Ress con 53’’34 mentre tra i big spicca la qualifica di Kosuke Hagino, quinto al momento con 54’’57.

Tocca alla finale dei 400 misti donne, dove Carlotta Toni lotta ma chiude in ottava posizione con 4’47’’35 dopo il buon 4’43’’91 della mattina. Stravince la giapponese Yui Ohashi con il nuovo record Universitario di 4’34’’40.

Si torna alle semifinali con i ragazzi dei 100 rana. Un campione olimpico al via, è il kazako Dmitriy Balandin che si prende il primo posto parziale in 1’00’’27 di due decimi più veloce dell’australiano Wilson. Poca Italia, con Andrea Toniato ultimo e fuori in 1’01’’92, mentre Federico Poggio è rimasto il primo degli esclusi dopo le batterie con 1’01’’83.

Lublino 2025 | Guida agli Europei in vasca corta

A pochissimi giorni dall’inizio delle gare, è giunto il momento di prepararsi per bene agli Europei in vasca corta, l’ultima manifestazione internazionale di questo bel 2025 natatorio (2/7 dicembre).

La storia degli europei in vasca corta

La storia dei Campionati Europei di Nuoto in Vasca Corta si può dividere in due parti. Nel 1991 la LEN ha organizzato la prima di 4 edizioni di quelli che si chiamavano Campionati Europei Sprint: i nuotatori si sfidavano, in un programma ridotto, nelle distanze dei 50 metri di ogni stile, nei 100 misti e nelle staffette 4×50 stile e mista.

Dal 1996 in poi la denominazione ufficiale è mutata in quella attuale ed il programma si è esteso a 38 gare (diventate poi 40 dal 2012, con l’introduzione delle staffette miste). Quella che si svolgerà a Lublino, seconda città della Polonia, tra il 2 e il 7 dicembre sarà la 17ª edizione. 

Nella storia completa dei Campionati, il medagliere è dominato dalla Germania, grande potenza del secolo scorso, seguita dalla Russia e dall’Olanda, che da sempre ha prodotto grandi campioni della vasca da 25.

Nonostante sia considerata una manifestazione minore, tutti i più grandi campioni del nuoto sono stati sul podio continentale di vasca corta, da Alexandr Popov (campione nel 1991 nei 50 stile) a Laszlo Cseh (18 titoli individuali), da Franziska van Almsick (oro nel 1992) a Federica Pellegrini (5 titoli nei 200 stile).

Sono naturalmente avvantaggiati gli specialisti della corta, quindi chi è più bravo a sfruttare apnee e virate come i velocisti puri, ma anche nelle distanze del mezzofondo spesso lo spettacolo è piacevole (Gregorio Paltrinieri ha vinto 4 ori tra 1500 e 800, in gare molto divertenti e combattute).

L’Italia vanta un’ottima tradizione nella competizione ed è spesso tra le protagoniste sia nel medagliere generale che nella classifica a punti. A Otopeni 2023, la nostra Nazionale arrivò seconda sia nel medagliere generale che nel Trofeo per Nazioni, in entrambi i casi dietro la Gran Bretagna, che in quest’ultimo caso ha interrotto la striscia di 4 vittoria consecutive italiane.

Lublino 2025

A Lublino ci sarà una Nazionale italiana ampia e varia, con molte possibilità di ben figurare in un ambiente come la vasca corta che, storicamente, ci è favorevole.

Sarà interessante vedere all’opera sia i nomi grossi, Ceccon, Martinenghi, Quadarella e Cerasuolo, sia le new entry come Mao e Lazzari. Personalmente, i due nuotatori che attendo di più sono Sara Curtis, che nelle prime uscite collegiali ha già dimostrato di aver assorbito bene i nuovi programmi di Todd de Sorbo, e Carlos D’Ambrosio, autore nel 2024-25 di una stagione impressionante tra corta e lunga.

L’atleta più atteso dei Campionati è probabilmente Noè Ponti, lo svizzero grande protagonista della World Cup, che in corta è già Campione e primatista del mondo. Ci saranno a che diversi giovani interessanti e in ascesa, come l’olandese Roos Vanotterdijk, gli irlandesi Ellen Walshe e John Shortt, l’estone Eneli Jefimova, l’austriaco Luka Mladenovic e il turco Kuzey Tuncelli. Molti anche i nomi già noti: Isabel Gose, Angelina Kohler, Louise Hansson, Barbora Seemanova, Anastasia Gorbenko, Caspar Corbeau, Maxime Grousset e Anastasiia Kirpichnikova.

La Gran Bretagna, protagonista dell’edizione 2023, porterà in Polonia lo zoccolo duro della sua squadra, composto da Matt Richards, Duncan Scott e Tom Dean, oltre a Freya Anderson e all’emergente diciottenne Filip Nowacki.

Grandi assenti gli olimpionici Hubert Kos, Kristof Milak e Leon Marchand

Foto: Fabio Cetti | Corsia4

Europei di Nuoto in corta 2025, i convocati per Lublino

Dopo un inizio di stagione frizzante, che ha visto diverse buone prestazioni cronometriche sia al Nico Sapio che ai trofei di Bolzano e Livorno, l’Italnuoto è pronta per affrontare i Campionati Europei in vasca corta, che si svolgeranno in Polonia dal 2 al 7 dicembre.

Non senza alcune piccole preoccupazioni, legate soprattutto alle tensioni relative alla guerra tra Russia e Ucraina (sembra per esempio che la Polonia non abbia concesso il visto agli atleti russi), i migliori nuotatori continentali si ritroveranno a Lublino, dove l’Italia punterà a confermare il ruolo di leader che ha, ormai stabilmente, nel nuoto che conta.

Il direttore tecnico Cesare Butini ha diramato nella giornata di ieri le convocazioni ufficiali, chiamando 32 atleti, 12 donne e 20 uomini, e formando una Nazionale di ampio respiro, con diverse punte ed alcuni nomi nuovi e interessanti, soprattutto in prospettiva futura.

Le conferme sono, naturalmente, tutti i medagliati reduci dai Mondiali di Singapore, Simone Cerasuolo, Nicolò Martinenghi, Thomas Ceccon e Simona Quadarella, che compongono l’ossatura portante della squadra azzurra, oltre ai veterani come Lorenzo Zazzeri e Alberto Razzetti. Da loro ci si aspetta la solita maturità nell’affrontare un’altra grande manifestazione internazionale, nonostante gli obiettivi principali della stagione (e del quadriennio) siano probabilmente spostati più in là.

Ci sarà molta curiosità per i due “giovani-veterani” Sara Curtis e Carlos D’Ambrosio, reduci da una stagione di grande crescita e miglioramento, attesi a una nuova prova internazionale nella quale, probabilmente, potranno dire la loro anche in chiave finale individuale.

Non mancano i nomi noti, che formano ormai l’ossatura della squadra da diverse stagioni, come Costanza Cocconcelli, Leonardo Deplano, Manuel Frigo, Filippo Megli e Ludovico Blu Art Viberti, alcuni dei quali determinanti anche in chiave staffette (a Lublino saranno solo 4×50), o nuove conferme come Federico Burdisso, Marco De Tullio, Christian Mantegazza e Lorenzo Mora, che nel 2023 andò per ben tre volte sul podio individuale.

La parte più interessante però è il futuro, che in questa Nazionale, è rappresentato da alcuni nomi che si sono saputi mettere in luce nelle prime uscite stagionali, dando continuità a un percorso di crescita che era già iniziato nelle scorse stagioni. Parliamo soprattutto di Francesco Lazzari e Gabriele Mancini, autori di un autunno di grandi prestazioni, ma anche di Agata Maria Ambler, Irene Burato e Giovanni Guatti, tutti giovani all’esordio in Nazionale assoluta.

La più giovane, tuttavia, è quell’Alessandra Mao che dagli Assoluti Primaverili in poi non ha mai smesso di migliorarsi e nuotare prestazioni che, nonostante i soli 14 anni, hanno convinto Butini ad effettuare la prima chiamata assoluta. Da molti di loro è lecito aspettarsi prestazioni che confermino la scelta del DT e, magari, che facciano anche sognare in grande.

Agli Europei di Otopeni nel 2023 l’Italia era giunta seconda sia nel medagliere che nella classifica a punti, e nel confrontare le liste dei convocati, si percepiscono chiaramente alcuni punti di cambiamento.

Tra i nomi che mancano, oltre alle squalificate Tarantino e Pilato, notiamo quelli della “meteora” Jasmine Nocentini e del veterano Alessandro Miressi, che a Otopeni andarono sul podio sia individuale che di staffetta.

Nazionale Europei in vasca corta – Lublino 2/8 dicembre 2025

Agata Maria Ambler (Team Veneto), Lisa Angiolini (Carabinieri/Virtus Buonconvento), Paola Borrelli (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Irene Burato (Team Veneto), Costanza Cocconcelli (Fiamme Gialle/NC Azzurra 91), Sara Curtis (Esercito/CS Roero), Silvia Di Pietro (Carabinieri/CC Aniene), Anita Gastaldi (Carabinieri/VO2), Alessandra Mao (Team Veneto), Anna Chiara Mascolo (Carabinieri/H. Sport), Emma Virginia Menicucci (Esercito/CC Aniene), Simona Quadarella (CC Aniene),

Christian Bacico (Esecito/Como Nuoto Recoaro), Federico Burdisso (Esercito), Michele Busa (Fiamme Oro/Imolanuoto), Thomas Ceccon (Fiamme Oro/Leosport), Simone Cerasuolo (Fiamme Oro/Imolanuoto), Carlos D’Ambrosio (Fiamme Gialle/Fondazione Bentegodi), Marco De Tullio (CC Aniene), Leonardo Deplano (Carabinieri/CC Aniene), Manuel Frigo (Fiamme Oro/Team Veneto), Giovanni Guatti (RN Florentia), Francesco Lazzari (Sport Club Ispra), Gabriele Mancini (Marina Militare/CN Torino), Christian Mantegazza (Fiamme Gialle/Team Trezzo), Nicolò Martinenghi (CC Aniene), Filippo Megli (Carabinieri/RN Florentia), Lorenzo Mora (Fiamme Rosse/VVFF Modena), Alberto Razzetti (Fiamme Gialle/Genova Nuoto My Sport), Simone Stefanì (Fiamme Oro/Time Limit), Ludovico Blu Art Viberti (Fiamme Oro/CN Torino), Lorenzo Zazzeri (Esercito/RN Florentia).

Foto: Fabio Cetti | Corsia4

Fatti di nuoto Weekly: 8 prestazioni dai National Games Cinesi

Se vogliamo essere aggiornati col nuoto Mondiale, non basta guardarsi il Nico Sapio o i risultati che vengono dai College USA (che comunque… tanta roba).

Per stare al passo coi tempi bisogna scorrere le tabelle dei National Games di Shenzen, un must quadriennale del nuoto orientale. Se non lo avete fatto, lo facciamo noi per voi, selezionando una prestazione al giorno.

Pronti?

Day 1
Si parte facile, cioè col world junior record nei 400 stile di Zhang Zhanshuo, che con 3.42.82 ha dato una spolverata al 3.42.99 che aveva nuotato a settembre. Prevedere un futuro roseo per il diciottenne mezzofondista non è una previsione così azzardata.

Day 2
Anche qui la scelta è semplice, anzi scontata: Yu Zidi ha nuotato 2.07.41 (27.78-32.23-37.33-30.07) nei 200 misti, abbattendo il record nazionale cinese e migliorando il suo personal best, stabilito ai Mondiali di Singapore di quasi 2 secondi (era 2.09.21). Va ricordato, per chi se lo fosse perso, che Yu Zidi ha compiuto 13 anni il 16 ottobre: come tutti i giovani si migliora molto ogni volta che nuota, ma nel suo caso i miglioramenti sono a livelli elevatissimi, per i quali ci tocca tirar fuori superlativi sempre più esagerati.

Day 3
In assenza di prestazioni “sloga-mascella” mi piace citare Xu Jiayu, uno dei dorsisti più eleganti e belli da vedere degli ultimi dieci anni, che ai National Games ha vinto i 100 dorso in un ottimo 52.39. Le primavere per lui sono 30, ed è difficile prevedere in che condizione possa arrivare ai prossimi Mondiali o alle Olimpiadi, ma la classe resta cristallina e, anche solo per questo, vai sempre tenuto d’occhio.

Day 4
Visto che c’era, va assolutamente citata la partecipazione di Siobhan Haughey, che ha vinto da “straniera” i 200 stile con il crono di 1.54.85, prestazione ottima visto anche il periodo di bassa stagione. La rappresentante di Hong Kong rimane una delle migliori stileliberiste al mondo, sfortunata nel doversi continuamente confrontare con fenomene generazionali americane ed australiane ma sempre presente nelle finali (e spesso nei podi) che contano.

Day 5
L’attesissima finale dei 100 stile maschili è stata vinta da Pan Zhanle con un deludente 48.01, che gli vale la prima segnalazione negativa di questa lista. Gli alti e bassi del recordman del mondo sono ormai una constante, come lo sono sempre state le oscillazioni delle prestazioni di molti dei fenomeni cinesi, ma qui Pan ha decisamente toccato il punto più basso della sua recente carriera di vertice. Certo non è facile ripetersi a livelli così alti, ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa di più che un compitino, anche se siamo ai National Games e non alle Olimpiadi. A Shenzen, Pan Zhanle è stato la versione sbiadita di sé stesso.

Day 6
La migliore delle tre gare di Qin Haiyang a questi National Games sono stati i 200 rana, vinti con 2.07.69 e un margine di più di un secondo su uno spento Dong Zhihao. Quando non è in forma, il ranista cinese pluri campione del mondo tende a nuotare meglio i 200 che la velocità (qui 58.98 nei 100 e 26.76 nelle semi dei 50, in finale è stato squalificato), ed è questo uno dei motivi per cui è così pericoloso per tutto il panorama della rana. Mai darlo per spacciato.

Day 7
Nella giornata meno carica di aspettative, citiamo due “veterane” della Cina di questi anni, cioè Zhang Yufei, che ha vinto i 50 farfalla in 25.61, e Li Bingjie, che si è imposta negli 800 in 8.19.00. Non sono stati i loro National Games, ma esserci sempre, anche nei periodi di minore lucidità, è una dote dei grandi campioni.

Day 8
L’attesa per il giorno conclusivo era tutta per i 400 misti femminili e, soprattutto, per Yu Zidi, che alla fine ha vinto in 4.34.33. A far paura, stavolta, non è solo la vittoria della tredicenne (che stavolta non ha ritoccato il personale), ma la concorrenza di due 14enni come Chang Mohan e Ke Wenxi, rispettivamente seconda in 4.34.59 e terza in 4.36.00. Un podio che da una pare accresce l’hype per vedere all’opera questa giovane generazione di atlete fenomenali, e dall’altra alimenta le critiche sulla ricerca della prestazione nello sport giovanile e, purtroppo, anche sui metodi cinesi in generale.

See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4

Il Nuoto alle Olimpiadi LA2028: 5 programmi interessanti

Il CIO ha annunciato il programma gare ufficiale per il nuoto di Los Angeles 2028. La tabella di marcia, che rimarrà comunque spalmata su nove giorni (22-30 luglio), è stata riassestata per inserire i tre eventi aggiunti di recente, cioè i 50 dorso, rana e farfalla, e presenta quindi alcuni spunti interessanti.

Visto che da oggi, ufficialmente, gli atleti possono iniziare a ragionare sul proprio personale percorso verso la gloria a cinque cerchi, anche noi possiamo dare un primo sguardo, per iniziare ad entrare in clima Olimpico a soli due anni e mezzo dall’evento.

Summer McIntosh

Come non partire dalla fenomenale canadese, la singola atleta che più di tutte sta cercando di allenarsi per competere, e possibilmente vincere, più medaglie d’oro possibili.

A lei il CIO ha fornito il boccone più amaro da masticare: nell’ultima giornata di gare sono previste sia la finale dei 200 farfalla che quella degli 800 stile. Questo complica e non poco i programmi di McIntosh, che all’apparenza potrebbe puntare dritto sui 200 farfalla, gara in cui attualmente non ha rivali ma che vede in lontananza l’arrivo della giovanissima cinese Yu Zidi, per lasciare gli 800 in secondo piano, visto che troverà di sicuro Katie Ledecky e Lani Pallister ad aspettarla al varco.

Tanto dipenderà da come andrà la sua settimana ad LA: con le finali dei 400 stile il primo, dei 400 misti il terzo, dei 200 stile il quinto e dei 200 misti il settimo giorno, McIntosh potrebbe arrivare alla domenica conclusiva con 4 ori al collo e la voglia matta di arrivare a 6. Preparate i pop-corn.

Thomas Ceccon

Il polivalente in casa Italia è proprio il campione veneto, che ha già provato a cambiare il suo – potenzialmente molto ampio – programma gare più volte, l’ultima proprio ai Mondiali di Singapore, senza però trovare ancora la quadra.

I 100 dorso restano il fulcro della sua schedule, quindi il bollino rosso è già segnato – anche per noi – tra il 23 ed il 24 luglio. Ma qui si presenta già il primo inghippo, che riguarda i 50 farfalla, l’altra gara clou di Ceccon, che si svolge il 22 e 23 luglio, con la finale poco prima della semifinale dei 100 dorso. Si tratta di un’accoppiata inedita, visto che i 50 farfalla esordiscono ai Giochi, ma che non sembra insormontabile, se preparata con la giusta dose di concentrazione e senza incappare in scivoloni strani, come a volte è purtroppo successo. Con le staffette veloci che restano il primo (stile) e ultimo (mista) giorno, sembra proprio che Ceccon possa inserire i 200 dorso, che si svolgeranno tra il 26 e il 27 luglio, ma non è impossibile nemmeno pensare ai 100 farfalla, che invece sono il 28 e 29, appena prima del giorno conclusivo. Molto ci diranno le prossime due estati, nelle quali la sperimentazione di Ceccon e Burlina sarà sempre più affinata.

Leon Marchand

Per lasciargli più spazio di recupero tra le finali dei 200 farfalla e rana, il CIO aveva spostato le finali di Parigi 2024, facendo una mossa quasi inedita che, tuttavia, non ha scontentato praticamente nessuno.

Stavolta non ci sarà bisogno dell’intervento burocratico, perchè a Los Angeles le finali di Marchand sono ben distribuite: 400 misti il giorno 2, 200 farfalla il giorno 4, 200 misti il giorno 6 e 200 rana il giorno 7. C’è un accavallamento di turni, tuttavia, visto che il 27 luglio ci sarà la semi dei 200 rana seguita a breve dalla finale dei 200 misti, ma Marchand – con Bowman che lo guarda dalla tribuna – ha sempre dimostrato di saper gestire i turni preliminari senza troppi problemi.

Kate Douglass

Essere forti, anzi fortissime, in gare molto diverse ti rende un caso davvero particolare, una variabile impazzita in un calendario che, invece, è costruito per agevolare la maggioranza.

Kate Douglass potrebbe rientrare in questa mini-categoria, composta unicamente da sé stessa, di atleta forte a rana e a stile che tenta di eccellere in ogni possibile competizione. Se volesse, cosa strana ma non impossibile, gareggiare nei 100 di entrambi gli stili, Douglass si troverebbe ad affrontare tutti i turni negli stessi slot, il 23 e 24 luglio, a pochi minuti di distanza tra loro, affrontando così un interessante picco di lattato.

I 200 rana, i 200 misti e i 50 stile, invece, sono ben divisi nei giorni successivi, cosa che farà piacere non solo all’atleta ma anche a USA Swimming, che punta forte su di lei per un’Olimpiade da protagonista.

Hubert Kós

L’ungherese campione in carica dei 200 dorso ha già dichiarato di volersi prendere anche i 100, dimostrando con i fatti di essere uno degli uomini da battere anche nellavelocità.

Fin qui, ovviamente nessun problema di programma, se non fosse che Kós è molto competitivo anche nei 200 misti, che si trovano esattamente negli stessi turni dei 200 dorso. È una situazione “à la Marchand 2024” (che ritroviamo anche con chi vorrebbe accoppiare 200 stile e misti), con pochissime possibilità che cambi qualcosa e molte più chance che Kós decida di concentrarsi sulle tre gare a dorso, dove non è impossibile pensare ad un suo filotto di medaglie.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4

Fatti di nuoto Weekly: 5 nomi dal Nico Sapio 2025

Non i soliti, come sempre, ma alcuni spunti laterali da un Trofeo storico – e storicamente sottovalutato – del nuoto italiano.

Intanto mettiamo le cose in chiaro: non è che non mi piaccia il Nico Sapio in sé, anzi massimo rispetto per uno tra i meeting più longevi e ben organizzati in Europa, che ogni anno riesce a portare a Genova molti big internazionali e dal quale spesso escono prestazioni di alto livello, il tutto in un clima che mixa molto bene la competizione con il divertimento.

Dopo questa premessa, sembra poter arrivare un commento negativo: al contrario, voglio talmente tanto bene al Nico Sapio e ai trofei preparatori stagionali che mi piacerebbe venissero ancor più valorizzati, messi in luce, in un panorama che, un pò per pigrizia e un pò per mancanza di certezze, tende ogni anno a camminare sulle orme già lasciate l’anno prima (e quelli prima ancora).

Peccato, perchè in realtà di cose belle al Nico Sapio ce ne sono state molte, anche in una stagione che non vede grandi obiettivi all’orizzonte del calendario internazionale. Eccone cinque, da portarsi via e riciclare per il futuro.

Le toscane nello stile libero

Partiamo dai 400, dove Anna Chiara Mascolo (4.03.81), Lucrezia Domina (4.04.58) e Bianca Nannucci (4.04.93) hanno dato una buona risposta in una specialità che, da tempo, sta faticando a trovare qualcuno che si metta nella scia di Simona Quadarella.

I 200 li ha vinti Matilde Biagiotti in 1.56.03, seguita da Nannucci (1.56.15), Mascolo (1.56.25) e Domina (1.57.10), tutte al personale o molto vicine. La regione Toscana sta dando un grande apporto alla rinascita del settore stile libero italiano.

Francesco Lazzari

Un progresso indubbiamente poderoso quello del dorsista varesino (2004), che con 47.58 nei 100 stile, 50.34 nei 100 e soprattutto 22.74 nei 50 dorso prenota un posto per la spedizione che andrà a nuotare gli Europei in Polonia.

Se, come più volte ribadito da Butini, la Nazionale dovrà essere un mix di “vecchio e nuovo”, il suo è un nome che non potrà mancare.

Agata Maria Ambler

Giovane (2001) ma non giovanissima (per il nuoto, si intende) la velocista del team Veneto ha sfornato un trittico di vittorie che anche lei ha definito incredibili, riportando alla luce un discorso molto interessante sulla maturazione generale dell’atleta.

Chi l’ha detto che bisogna per forza andare forti nelle categorie giovanili? E chi l’ha detto che non ci possono essere alti e bassi nella carriera di un nuotatore? L’importante è trovare la propria strada e a volte le pazienza è quella giusta. Per lei 53.75 nei 100 stile, 24.30 nei 50 stile. 26.51 nei 50 farfalla.

Anita Gastaldi

Entrata a far parte della Nazionale maggiore ai Mondiali di Singapore soprattutto come dorsista della staffetta mista, la piemontese sembra voler rimarcare il suo ruolo già dalla prima occasione, che è stata proprio quella del Nico Sapio.

Ottima le sue prove nei 200 misti, personale di 2.08.38, e nei 200 farfalla, 2.05.69, segnali di polivalenza e di grande mentalità. Potrebbe essere un acquisto importante.

Alessandro Ragaini

Parlando di giovani, sembra che il carabiniere del 2006 voglia riprendere il discorso da dove lo aveva lasciato nel 2024, quando si era guadagnato una meritata convocazione Olimpica per Parigi.

A Genova. Ragaini ha vinto i 200 stile in 1.44.36 e i 400 in 3.41.83, dando un bel segnale di ritrovata leggerezza nella nuotata e, probabilmente, anche di serenità mentale. Inutile dire che tutti moriamo dalla voglia di vedere una possibile sfida nazionale (e non solo) tra lui e Carlos D’Ambrosio, duello che potrebbe giovare e non poco a tutto il movimento azzurro.

See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4

A Genova cadono sei nuovi record: il Recap del 51° Nico Sapio

Emozioni forti al Nico Sapio, un classico d’autunno che segna il via della stagione invernale.

Giunto alla sua 51ª edizione, il meeting genovese che si tiene alla piscina Sciorba ha ospitato come suo solito tantissime stelle del nuoto azzurro, e anche qualche nome grosso straniero.

Nuovi nomi nella “vasca dei campioni”

Due giorni di gare intense quelle di Genova, con l’albo d’oro dei primati della vasca che si aggiorna con ben sei nuovi record e due quasi sfiorati. Un miglioramento netto rispetto allo scorso anno, quando i nuovi primati erano due, arrivati per mano del ligure Alberto Razzetti.

Il nome grosso che non delude le attese è quello di Noè Ponti, lo svizzero tanto legato all’Italia. Il delfinista timbra tre prove superlative, prima nei 100 farfalla, vinti in 48’’65 cancellando il crono di 50’’03 di Evgeny Korotyškin del 2009 e poi nei 50 chiusi in 22’’15, migliorando il suo 22’’51… nuotato nel passaggio dei 100 (precedente 22’’64 Marius Kusch del 2018)!

Se Ponti è ingiocabile, gli azzurri non son da meno. Michele Busa va sotto il vecchio primato dei 100 anche lui, chiudendo secondo in 49’’67 e altrettanto fa Simone Stefanì nei 50, dove tocca alle spalle dello svizzero in 22’’42, meglio del vecchio primato del tedesco Kusch.

Ponti chiude i giochi poi con i 100 misti, dove spazza via il 52’’61 di Marco Orsi del 2019 vincedo la prova in 51’’86.

Un record tutto suo se lo prende anche Francesco Lazzari, con una grande prova nei 50 dorso. Con 22’’74 (sotto il 23’’1 limite per gli Europei di corta) cancella il 23’’21 di Guido Guillherme del 2019 e entra al terzo posto nelle graduatorie all-time in Italia! Bene anche nella distanza doppia, i 100, dove chiude in 50’34, quinto tempo di sempre italiano.

Un nuovo record anche in campo femminile: merito di Anita Gastaldi, che trova un gran 2’05’’69 nei 200 farfalla, migliorando il 2’06’’20 di Anna Pirovano del 2019 e prendendosi personal best e sesto crono all-time italiano. Per lei successo anche nei 200 misti in 2’08’’38, personal best e quinto crono all-time in Italia.

Chiude i conti con i primati poi Alberto Razzetti: un ora e mezza circa dopo aver avvicinato con 1’52’’43 il tempo record nuotato lo scorso anno nei 200 farfalla, il Razzo timbra quello nuovo nei 400 misti con 4’05’’89, migliorando il 4’06’’33 registrato nel 2024. Per Razzetti infine anche oro nei 200 misti con 1’54’’21.

Gli altri protagonisti

Come detto sei primati ma anche tante altre belle prestazioni: Alessandro Miressi per esempio va molto vicino al record del Sapio nella gara regina, i 100 stile. Con 46’’91 è a soli due decimi dal primato di Lorenzo Zazzeri, che qui tocca secondo in 46’’94. Zazzeri che poi vince i 50 in 21’’28.

Successi multipli poi per Alessandro Ragaini, oro nei 200 stile in 1’44’’36 e nei 400 con 3’41’’83, Agata Maria Ambler, protagonista di tre successi: nei 50 stile con 24’’30, dei 100 in 53’’75 e dei 50 farfalla con 26’’51.

Bis anche per Lisa Angiolini nei 50 e 100 rana ( 30’’29 – 1’05’’37) mentre nelle prove del mezzofondo Antonietta Cesarano vince gli 800 stile e la sorella Noemi i 1500, mentre al maschile Davide Marchello gli 800 e Luca De Tullio i 1500.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4

Notizie migliori arrivano dai 200 dorso donne, dove Margherita Panziera spalleggia con le migliori ed entra in finale con il terzo tempo. 2’10’’50 è un buon crono, ma per la medaglia servirà almeno quanto nuotato a Budapest (2’09’’43) perché la concorrenza è alta.

L’ultima semifinale di giornata sono i 50 farfalla uomini, con il dominio del bronzo di mondiale Andrii Govorov, primo senza affanni in 23’’17. A spessore internazionale solo Konrad Czerniak può infastidirlo, ma il polacco non sembra al meglio ed è dentro solo con l’ottavo crono in 23’’76. Per l’Italia out Carini in batteria, fuori anche Andrea Vergani, che trova la semi chiusa al 14° posto in 24’’20.

Chiudono le ragazze della 4×100 stile: il Canada con Katerine Savard in apertura vince in 3’39’’21, due decimi meno della Russia e poco meno di un secondo più veloce degli USA. L’Italia con Aglaia Pezzato, Paola Biagioli, Rachele Ceracchi e capitan Laura Letrari chiude settimana in 3’42’’71.

Oggi la seconda giornata con le finali a partire dalle 13.02 italiane!!

(foto copertina: Federnuoto.it)