Ogni volta che ci si trova a discutere di tecnica del nuoto in contesti differenti e a livelli anche molto diversi le statistiche delle domande più ricorrenti che ne scaturiscono non si discostano molto dalle seguenti:

  1. Qual è la frequenza di bracciata giusta per un certo tipo di gara?
  2. È vero che in una gara più lunga bisogna ricercare un maggior scivolo?
  3. Perché facendo le stesse bracciate si ottengono velocità differenti, dunque, tempi di gara diversi?
  4. Cosa s’intende per frequenza di bracciata critica?
  5. Da cosa è dovuta la grande differenza in termini cronometrici tra i nuotatori di élite mondiale e tutti gli altri?

Da questi punti di discussione sono facilmente identificabili i primi due parametri biomeccanici più noti quali frequenza e ampiezza di bracciata (più corretto dire di nuotata).

Ricordiamo che la semplice moltiplicazione degli stessi fornisce esattamente la velocità relativa alle parti nuotate di una qualsiasi disciplina natatoria. Tali grandezze non forniscono però una vera risposta alle domande in quanto non contengono informazioni relative alla vera efficienza ed efficacia della nuotata.

In altre parole, nuotatori con una differenza di livello notevole possono raggiungere ad esempio una frequenza elevata di bracciata, ma ottenendo ovviamente velocità molto distanti; così come nuotatori di livello modesto possono provare a coprire una vasca nuotando con meno bracciate possibili: in questo caso l’ampiezza aumenterà, ma non riusciranno a mantenerla con una frequenza più elevata.

Pertanto, in modo da quantificare meglio questi aspetti, è stato introdotto già da parecchi anni un parametro noto con il nome di indice di nuotata.

L’indice di nuotata (SI) è stato definito da Costill, et al. (1985) come il prodotto della velocità media (v) e dell’ampiezza (SL), e lo consideravano un valido indicatore di efficienza del nuoto. McMurray et al. (1990) hanno utilizzato la definizione data da Lavoie et al. (1985) che ha suggerito che questo indice potrebbe predire la massima potenza aerobica nel nuoto, quindi in grado di correlare i due aspetti fisiologico e biomeccanico.

Per capire meglio l’influenza di tale parametro è risultato di grande interesse uno studio effettuato da due ricercatori spagnoli alcuni anni fa: Stroke index values according to level, gender, swimming style and event race distance.

Questo lavoro centra in pieno l’obiettivo di spiegare l’importanza di un parametro che illustrato da solo oppure calcolato su una singola prestazione si rivela abbastanza inutile e fine a sé stesso. Invece confrontando tante prestazioni su varie distanze di gara e stili si permette di ottenere un set di valori molto più utili e indicativi per utilizzare al meglio questo parametro.

Lo scopo dello studio era sviluppare il concetto di indice di nuotata come segue:

a) valutare to la correlazione tra tempo finale e indice di nuotata;
b) confrontare l’indice di nuotata tra i nuotatori di diversi livelli;
c) esaminare le differenze tra le varie distanze di gara e stili di nuoto;
d) confrontare le differenze tra i sessi.

Il presente studio ha valutato 313 nuotatori partecipanti a un Campionato del Mondo in vasca corta, e 420 nuotatori partecipanti a un Campionato Nazionale Spagnolo, sempre in vasca corta.

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Frequenza (SR) e ampiezza di nuotata (SL) sono state calcolate dalle registrazioni video. Per stimare SR sono stati misurati tre cicli di nuotata e quindi utilizzati per calcolare il valore finale secondo il metodo utilizzato da Sanchez (2000).

La velocità è stata determinata con riferimento alla parte centrale di percorrenza della vasca; è stata utilizzata in combinazione con i dati sulla SR per calcolare la SL in ogni parziale della gara.

In ultimo è stato ricavato l’indice di nuotata come segue: SI = SL • v [m2 / (s • ciclo)].

Il tempo finale di ciascuna prestazione in esame (FT) è stato ottenuto dai risultati di nuoto ufficiali di entrambi campionati.In entrambi i campionati maschili e femminili, lo stile libero era la nuotata più efficace, seguito da dorso, farfalla e rana.

I valori SI in ordine decrescente sono mostrati nella figura seguente per le prestazioni maschili.

Il valore di SI nel caso dei 50 metri stile libero è più alto in tutti gli eventi in entrambi campionati. I valori di SI, v e SL nei maschi erano più alti che nelle femmine in tutti gli eventi.

Questo è probabilmente dovuto alla differenza di altezza tra uomini e donne che influenza la SL.

I dati relativi alle gare femminili sono riportati nella figura seguente.

Il dorso era lo stile in cui la distanza dell’evento aveva meno influenza sull’indice di nuotata per entrambi generi; la farfalla era lo stile dove la distanza influiva di più sugli uomini mentre era molto simile nei restanti stili per le donne.

Come tendenza generale si apprezza una riduzione del valore SI quando la distanza dell’evento aumenta tanto negli uomini quanto nelle donne e in entrambi i campionati per le prove dai 100 metri in su.

I valori SI per le discipline dei 50 metri dorso e rana maschili erano inferiori rispetto alle prove dei 200 metri: in questi eventi, infatti, l’aumento della frequenza non è stato in grado di compensare la grande riduzione dell’ampiezza e in questo modo, sebbene la velocità fosse maggiore in questi eventi che in eventi a distanza superiore l’indice di nuotata non lo era.

Quest’ultimo caso permette proprio di evidenziare al meglio l’importanza del parametro oggetto di questa discussione: viene messo in luce il caso in cui a velocità seppur minore per via della gara più lunga, l’efficienza di nuotata è migliore rispetto alla gara più breve viene posto il focus sulla vera chiave di miglioramento in una gara di 200 metri. Invece a parità di velocità un nuotatore sarà più efficiente se l’ampiezza è maggiore e quindi l’indice SI sarà maggiore.

In conclusione, è possibile riassumere i risultati dello studio nei punti seguenti, che mostrano una fotografia reale della linea di tendenza delle varie discipline del nuoto in vasca:

  • L’indice SI può essere utilizzato come indicatore del livello di prestazione perché nel caso dei nuotatori di competizione internazionale è risultato significativamente maggiore rispetto a quello dei nuotatori di livello nazionale.
  • I risultati hanno mostrato un’importante correlazione tra SI e tempo finale a tutti i livelli per tutte le distanze specialmente nello stile farfalla.
  • Per tutti i 4 stili di nuoto: lo stile libero presenta il valore di SI maggiore seguito dal dorso e dalla farfalla; la rana mostra il valore più piccolo.
  • La tendenza generale indica che all’aumentare della distanza della gara, da 50 a 400 m, il valore di SI diminuisce, eccetto che per lo stile rana.
  • In tutti gli eventi, senza eccezioni, l’indice di nuotata è risultato significativamente maggiore nei nuotatori maschi rispetto alle femmine, indipendentemente dal loro livello.

Infine, al seguente link è possibile trovare una serie di consigli pratici su come interpretare l’indice di nuotata e come provare a migliorarlo.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4