Il futuro del nuoto riparte da Roma.

Quale location migliore per ospitare la prima edizione post pandemia dei Campionati Europei Juniores se non il Foro Italico, dove solo pochi giorni prima si erano visti i grandi delle corsie che a breve saranno protagonisti a Tokyo.

Attenzione però che presente e futuro a volte si intrecciano: già perché dalla 47ª edizione degli Eurojunior non escono soltanto giovani prospetti del vecchio continente, ma vere e proprio stelle già pronte ad essere protagoniste in quel dei Giochi.

A Star is Born

Da qualche tempo David Popovici sembrava destinato a entrare nel giro dei grandi dello stile libero: classe 2004, già all’Europeo di Budapest aveva fatto vedere cose interessanti. Insomma, chi di nuoto ci capisce, sapeva che il ragazzo aveva le carte in regola per fare il botto entro qualche anno.

Ecco, scordatevi gli anni, perché dalla Romania Popovici sfonda porte e portone e sale in vetta al ranking mondiale stagionale assoluto! 47’’30 nei 100 stile, meglio di Kolesnikov ( e decimo all-time), meglio di chiunque alla sua età, WRJ e ERJ, presi così con apparente facilità. Il tutto condito da un fisico tutt’altro che scolpito e sicuramente da irrobustire. Dove potrà arrivare?

Lontano questo è certo. Ci riuscirà già a Tokyo? Dovrà gestire una grande pressione, ma anche dall’atteggiamento ai microfoni sembra uno sicuro di se. Lo dimostra anche nei 200, dove replica con 1’45’’26, nuovo WRJ e ERJ, e settimo mondiale stagionale, tutto facile e con distacchi enormi, permettendosi anche di peggiorare leggermente in finale ma di vincere comunque (1’45’’95).

Per la cronaca cala il tris nei 50, vinti in 22’’22.

Mamma li turchi!

Titolo banale ma necessario. Che rivelazione la squadra turca. Pioggia di medaglie e di primati, grazie soprattutto alle ragazze.

Merve Tuncel è regina del mezzofondo, vincendo i 400 in 4’06’’25 in chiusura di campionati ma solo dopo aver dato spettacolo sia negli 800, chiusi in 8’21’’91, nono mondiale stagionale, record dei campionati ed ERJ strappato ad Ajna Kesely (8’22’’01 del 2018) che i 1500, vinti in 15’55’’23, decimo crono nel ranking mondiale stagionale, record dei campionati e nuovo ERJ. Il tutto, seguito dalle compagne di squadra Beril Boecekler negli 800, argento in 8’33’’52 e Deniz Ertan, seconda nei 1500 in 16’14’’26 oltre che nei 400 misti 4’43″65.

Non da meno i ragazzi, con i successi nei 400 stile di Batuhan Filiz in 3’50’’68, nei 1500 di Mert Kilavuz in 15’02’’22 ,nei 200 misti di Berke Saka in 2’00’’04 e la doppietta degli 800 stile con Yigit Aslan oro in 7’51’’20 (record dei campionati) e l’argento a Kilavuz in 7’52’’19.

Nuova generazione in arrivo?

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Qualche mese fa andavamo cauti con gli elogi sul talento classe 2006 Lorenzo Galossi. Dopo la settimana romana la cautela resta, ma cresce la consapevolezza che il ragazzo potrà, se tutto andrà come deve, togliersi diverse soddisfazioni e farci divertire. Divertimento che sicuramente non gli è mancato nei 200 stile, dove ha nuotato il nuovo primato italiano Ragazzi diventando il primo azzurro sotto l’150’’ nella sua categoria. Con 1’49’’27 si piazza al comando delle batterie, cancellando il vecchio record di Andrea Mitchell D’Arrigo di 1’50’’23 del 2011. Peccato non aver replicato in semifinale, chiusa al 12° posto sopra l’1’51’’ (mentre in finale va Matteo Oppioli che poi chiude ottavo in 1’50’’71).

Nei 400 chiude undicesimo a un secondo dal suo personale, ma anche in questa prova è abbondantemente il migliore della sua annata: per le medaglie, lo aspettiamo l’anno prossimo anche se il profumo lo assapora già a fine campionati negli 800 stile. Con 8’01’’94 timbra il nuovo RIR e sfiora il bronzo conquistato alla grande da Luca De Tullio in 7’58’’10.

Medaglie d’Italia!

A proposito di medaglie… sembra fuori contesto ma in realtà Benedetta Pilato è in età perfetta per gli EuroJunior. Passaggio pre Tokyo per la pugliese, che si limita ai 50 rana vinti non senza qualche affanno. Forte in batteria, con 29’’75 che vale il nuovo record dei campionati, rallentando in semi (29’’98) e ancora di più in finale (30’’13) ma il margine era tanto ampio che l’oro non le scappa. È il primo per i colori azzurri!

Primo ma non ultimo. Squillo per un talento che è sulla bocca del nuoto azzurro da anni, nonostante la giovanissima età: parlo di Erika Gaetani, che si consacra vincendo i 100 dorso con un tempo a ridosso del minuto (1’00’’65) che fino a qualche anno fa era un limite piuttosto basso a livello nazionale. La Gaetani è anche bronzo nei 50 in 28’’84 e nei 200 in 2’11’’46.

Può sorridere la giovine rana: Simone Cerasuolo, dal quella formidabile fucina di ranisti che è l’Imolanuoto, risponde presente. A metà, in realtà nei 100, dove parte bene in batteria e semi mettendosi davanti a tutti (1’00’’78 e 1’00’’89) con il braccio che trema in finalissima, quando l’1’01’’56 non rispecchia quanto dimostrato prima e lo relega alla medaglia di bronzo. L’oro va all’ucraino Volodymyr Lisovets’ in 1’00’’28. Meglio nei 50, dove fa risuonare l’inno di Mameli grazie al 27’’29 con cui avvicina il record dei campionati di Martinenghi (27’’23) e si porta a casa la medaglia d’oro!

Squilli anche per Giulia Vetrano, che si ritrova a questi EuroJunior con uno stato emotivo sicuramente differente rispetto a quanto potesse immaginare solo un mese fa. Già perché al Settecolli ha centrato la clamorosa qualifica olimpica e allora via, con la testa a Tokyo, come sembra ovvio.

Nei 200 stile manca la qualifica in finale, chiudendo decima in 2’01’’28 lontana dal muro abbattuto proprio nella stessa piscina pochi giorni prima. Meglio negli 800, dove è la prima dopo la doppietta turca, con il bronzo vinto in 8’35’’84 e nei 400 dell’ultima giornata, bissando il bronzo della doppia distanza con 4’12’’23. In entrambe le gare arriva al record personale, confermando il buon momento e l’ottima condizione.

E allora buon divertimento in Giappone!

Solo la Russia ci batte

Alla fine di questa rassegna gli azzurrini ne escono alla grande: se sulla carta la giovane e numerosa Nazionale italiana presentava pochi nomi in grado di puntare al podio, tutti i chiamati in causa hanno risposto presente e anche gli altri hanno infilato prove dignitose e sicuramente importanti in chiave crescita futura del movimento azzurro. I ragazzi di coach Bolognani hanno chiuso infatti al secondo posto nella classifica a squadre, secondi solo alla Russia incredibile fucina di talenti.

Risultato di squadra che si vede anche grazie alle staffette, dalle quali arrivano tre medaglie: il bronzo della 4×100 mista donne con Fontana, Piscopiello,Sartori e Cacciapuoti, quello della 4×200 stile maschile con Galossi, Dalla Costa, Gallina e Oppioli, e l’argento della 4×100 stile mista con Oppioli, Dalla Costa, Biagiotti e Petrini.

Foto Copertina: Fabio Cetti | Corsia4